Elisa Di Eusanio
Elisa Di Eusanio

Elisa Di Eusanio: stare in scena è casa

Elisa Di Eusanio è un fiume da sempre in piena, una donna caratterizzata da tanta voglia di fare, da idee importanti ed un puro, unico e forte, amore per gli animali.

La ritroviamo con piacere per l’occasione legata a Doc – Nelle tue mani, al suo amato teatro..

Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Elisa Di Eusanio. Ti ritroviamo con piacere nella terza stagione di “Doc – Nelle tue mani”, nuovamente in onda su Rai 1. Un’esperienza che si rinnova, una Teresa ‘diversa’..

La mia Teresa entrerà in azione tra pochissimo ed avrà una sua linea dedicata all’attuale condizione amorosa. Vivrà, però, un’interferenza. Un fattore esterno le creerà non pochi problemi.. Una puntata molto particolare, l’episodio cinque, la porterà, poi, a vivere delle conseguenze importanti, a causa di un’intossicazione.

Quanta gioia c’è nel ritrovare, per questa terza occasione, i tuoi compagni di avventura, di set?

Dopo la prima puntata ho sentito Luca Argentero per parlare delle emozioni di quella prima sera. Abbiamo avuto l’impressione di avere assunto tutti, in maniera del tutto fluida e verosimile, i nostri personaggi, ma soprattutto si sente proprio la squadra. Tutto è molto naturale tra di noi, quindi è bello rivedere questa energia nello schermo.

Ci sono anche delle assenze, ritrovate per qualche istante durante la visione della prima puntata..

Non è sicuramente piacevole, specie se hai condiviso un bel pezzo di strada insieme. Non lo è umanamente ma va seguito anche l’obiettivo del prodotto, ossia quello di seguire una storia ben precisa e che prevede, come nella vita, degli accadimenti, spesso anche tragici. Addii purtroppo indispensabili ai fini della narrazione..

Elisa, quale messaggio vuole lanciare la serie con questa terza stagione?

“Doc – Nelle tue mani” racchiude, per ogni puntata, tanti piccoli messaggi. Non c’è quindi un messaggio unico da lanciare. Credo conti di più la voglia di dare emozioni, cosa fondamentale.

Con il tuo compagno, Giovanni Scifoni, siete attivissimi a livello teatrale. Cosa bolle in pentola a riguardo?

Considera che lo conosco da una vita proprio perché abbiamo fatto degli spettacoli insieme e proveniamo tutti e due dalla Silvio D’Amico. Crediamo nei nostri progetti e portiamo avanti in forma autoriale le nostre cose. Qualche week end fa, ad esempio, ero in scena con un nuovo progetto, “Club 27”, tributo ad alcune anime rock scomparse a ventisette anni. Nel frattempo ho anche scritto una storia che tratta di dipendenze patologiche, di fragilità dell’animo e penso e spero possa essere una buona occasione di connessione.

Quali sensazioni, a tal proposito, sono legate alle tavole del palcoscenico, alla possibilità di essere lì, ogni sera, con un pubblico dinanzi a te pronto ad applaudirti?

Quella è casa mia, c’è poco da fare! Quello che provo lì difficilmente lo raggiungo altrove. Sono mezzi diversi, non c’è nessun luogo migliore o peggiore. È semplicemente il luogo che frequento da bambina. Il famoso rituale teatrale con delle persone lì pronte a partecipare alla tua storia, a ciò che racconti.. qualcosa di impagabile, meraviglioso.

Elisa Di Eusanio ci terrei ad affrontare un tema molto importante legato al bellissimo mondo degli animali. Sono a conoscenza dell’amore che nutri per loro, della difesa che attui.. Quale appello vorresti poter lanciare affinché possa cessare questa violenza assurda nei loro riguardi?

Tutto quello che succede agli animali, gli ultimi degli ultimi, è un po’ lo specchio di un degrado collettivo in cui ci troviamo. Ciò che mi spaventa di più è la totale assenza di empatia, di compassione, l’incapacità di metterci nei panni degli altri. Penso sia necessario intervenire dal basso, a cominciare dalla politica che non può più restare indifferente. Bisognerebbe agire a partire dalla scuola dell’infanzia a salire, sensibilizzando tutti. Questi esseri viventi provano emozioni ed hanno il diritto alla vita, alla non sofferenza, esattamente come noi. Se continuiamo a bombardare i social di pornografia della violenza, senza lavorare sulle cause di tutto questo, non andremo molto lontano. C’è bisogno di sensibilizzare, da sempre!

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

Lascia un commento