Francesco Ciampi
Francesco Ciampi

Francesco Ciampi: bellissima esperienza “Non aprite quella bara”

Ritroviamo la giovialità di Francesco Ciampi, la simpatia dei toscani, e riviviamo insieme a lui i momenti vissuti sul set dell’ultimo film che lo vede tra i protagonisti, “Non aprite quella bara”.

Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Francesco Ciampi. Parliamo subito del film “Non aprite quella bara”, cosa puoi dirci a riguardo?

Ancora una storia tra fratelli, dopo “Il Cacio con le Pere”, pronti a condividere, in questa pellicola, un’agenzia di pompe funebri. Una storia che potrebbe sembrare ‘difficile’, visto che uno dei due, in questo caso il mio personaggio, vivrà un periodo in galera.. Periodo di assenza che sconterà tornando a pieno regime all’opera in azienda.. Non vi spoilero altro per non togliervi la giusta curiosità. Nel cast, con me: Orfeo Orlando, Thomas Arana, Paolo Hendel, Alessio Sardelli, Barbara Enrichi, David Brandon e Gaia Nanni.

Una vera e propria commedia, alla fine dei conti..

Si, una commedia, uscita il 14 marzo, una pellicola da cui non poter staccare lo sguardo, l’attenzione, perché riserverà molte sorprese. Abbiamo, inoltre, girato a Prato e poi a Lucchio, un paesino molto carino arroccato su una montagna, in cui vivono soltanto sette anziani.

Un luogo fantasma. Quando il regista ci portò lì abbiamo avuto una casetta per ciascuno, in un borgo vicino, in cui la casa padronale era ‘casa per la produzione’ e le altre casettine erano assegnate a gruppi, chi per gli attori, per la troupe ecc.. Dopo una giornata di riprese era bello tornare nel borgo, andare a cena, discutere di ciò che sarebbe accaduto il giorno dopo, creando anche situazioni incredibili, noi attori, mentre si ripeteva la parte per il giorno dopo.

Posso chiederti chi è Francesco Ciampi al di là del suo amato lavoro?

Sono una papà felice, con due figli ormai grandi, una moglie che adoro.. Devo a loro ciò che sono, ciò che ho. Sono, inoltre, un uomo con ben trent’anni di carriera sulle spalle. Una carriera che amo definire ‘gavetta’, per lo più.. Di sogni ne ho ancora tanti e spero di poter continuare, su tutti, a raccontare storie al cinema, emozionando il pubblico ed anche me stesso..

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