Aurora Peres. Foto di Dirk Vogel
Aurora Peres. Foto di Dirk Vogel

Aurora Peres: curiosa di conoscere tutto ciò che mi circonda

Incontriamo Aurora Peres, attrice giovane e più che preparata, che presto potremo ritrovare al fianco di Luca Argentero nella terza stagione di “Doc – Nelle tue mani”.

Curiosa di conoscere tutto ciò che la circonda, dal suo lavoro a ciò che costituisce il mondo, vi invitiamo a leggere questa ‘dolce’ intervista con la Peres.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Aurora Peres. Presto potremo vederti ne “Doc – Nelle tue mani”, serie Rai giunta alla sua terza stagione. Cosa puoi dirci sul tuo personaggio, su ciò che avremo modo di vedere, nei limiti del possibile?

Interpreto Barbara, la nuova assistente personale di Doc, il personaggio interpretato da Luca Argentero. Il ‘mio’ compito sarà quello di seguire Doc in tutto e per tutto, ricordandogli i vari appuntamenti, seppure continuerà ad agire senza seguire alcuna regola.

Come sei stata accolta dal resto del cast, da questa famiglia televisiva così importante?

Sono stata accolta benissimo! Luca mi ha messo a mio agio sin da subito ed abbiamo vissuto il tutto proprio come se fossimo una coppia comica. Gli alzavo la palla, lui la schiacciava, ed è stato davvero gentilissimo. Ho legato moltissimo con Elisa Di Eusanio e Giovanni Scifoni, con cui ho diverse scene, così come con gli altri componenti del cast, davvero una famiglia di una dolcezza incredibile.

Quali consensi ti auguri di poter raccogliere con questo nuovo ruolo, Aurora Peres?

Spero, nonostante non possa anticiparti nulla, che il pubblico accolga Barbara nel suo essere goffa nello stare dietro a Doc, così come la si apprezzi per le sue fragilità.

Aurora Peres, appartieni ad una famiglia di fisici con un papà che ha saputo trasmetterti la passione per la musica, per lo spettacolo. Cosa ricordi di quegli inizi e cosa porti con te del tuo essere bambina?

Era inevitabile che potessi amare questo mestiere! Ogni sera, puntualmente, organizzavo cose per poter intrattenere tutti, anche imitando. Ricevevo stimoli quotidiani, che si trattasse di musica oppure di altro. Era davvero forte il desiderio di poter arrivare ad una dimensione nuova..

Fondamentale, nel tuo vissuto, l’incontro con il teatro, con la compagnia Blue Motion dell’Angelo Mai, guidata da Giorgina Pi .. Cosa puoi dirci a riguardo e quali sensazioni, ancora oggi, ti trasmette la possibilità di calcare le tavole del palcoscenico?

Parliamo di un altro codice, di un altro mondo! Una sensazione potentissima quella che si vive con il pubblico in sala quando si è sul palco. Per quanto riguarda Giorgina e la Blue Motion, si tratta di una tappa fondamentale nella mia vita. Una compagnia che vive, lavora, di musica e che mi ha permesso di riconnettermi con il canto, altra grande passione. Siamo vicini ai diritti umani, su cui lavoriamo tanto, una rivoluzione grande, basata su tantissima ironia ed intelligenza.

Sei, appunto, un’attrice poliedrica. Cosa ti auguri, quindi, di poter concretizzare in futuro?

Sarei davvero felice di poter interpretare un ruolo che tenda al tragico ma anche al comico. Amo “L’arte della gioia” e niente mi renderebbe felice come la possibilità di far parte di un lavoro del genere, un faro, per una siciliana come me. Desidero, inoltre, lavorare in alcune serie internazionali, cosa che ho già modo di fare con la Blue Motion.

Se dico Bellocchio cosa ti riporta alla mente?

Bellocchio rappresenta un punto di riferimento importante, capace di tirare fuori il meglio da ogni artista. Una persona attenta, curiosa, disponibile, capace di osare. Una persona e artista giovane, a mio parere.

Posso chiederti chi è Aurora nel privato, quali passioni caratterizzano il tuo vissuto?

Amo cucinare per i miei amici, così come viaggiare, perdermi nei musei, nella natura, ricaricarmi…

Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico, Aurora Peres?

Al momento potrete vedermi in teatro ne “Lemnos”, sempre con la compagnia Blue Motion e in “Pilade”, per lo Stabile di Genova.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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