Luigi Di Fiore. Foto di Giuseppe D'Anna
Luigi Di Fiore. Foto di Giuseppe D'Anna

Luigi Di Fiore: non si dimentica il calore dei napoletani

Da sempre amatissimo e nuovamente nei panni del Dottor Luca De Santis di Palazzo Palladini, ne “Un Posto al Sole”, ritroviamo l’amicone di molti, Luigi Di Fiore, attualmente presente anche in “Doc – Nelle tue mani”..

Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Luigi Di Fiore. Da questa terza stagione possiamo vederti ne “Doc – Nelle tue mani”. Cosa puoi dirci a riguardo?

Si tratta di un cameo, che mi è stato espressamente richiesto, e a cui ho preso parte con molto piacere. Un ruolo complesso, anche in questo caso un medico, affetto da una malattia grave, invalidante, accompagnato da un linguaggio tecnico che ha richiesto alcune settimane di preparazione. Un transatlantico, questa serie, che viaggia per mari sicuri, caratterizzata da un cast fantastico, non solo attoriale..

La medicina che torna, nel tuo percorso..

Si, torna e ritorna (ride).. alla fine i personaggi che contano sono questi, medici, poliziotti, avvocati..

Durante una nostra precedente intervista eravamo rimasti al tuo ritorno, dopo più di vent’anni, in una soap che non ti ha mai dimenticato, “Un Posto al Sole”. Cosa sta regalandoti, dunque, questa ‘nuova stagione’?

Patrizio Rispo con Luigi Di Fiore. Foto di Giuseppe D'Anna
Patrizio Rispo con Luigi Di Fiore. Foto di Giuseppe D’Anna

Il mio Luca è sempre stato un portatore di ‘sciagure’ (ride). Ventisette anni fa viveva una disperazione legata alla perdita della sua prima moglie, consolandosi nell’alcool, poi ha perso anche la seconda moglie, situazione che ha dato luogo ad una nuova tragedia, ed un successivo, lungo, esilio.. per poi tornare con una patologia forte, l’alzheimer. Un grosso rischio, un cerchio che si pensava potesse essere chiuso subito, una storia che ti porta ad avere un senso di responsabilità incredibile. Ho letto, sui vari siti, situazioni di persone che vivono tutto ciò, qualcosa di davvero forte, vivido, per cui mi sono preparato a dovere. Una bella sfida!

Un viaggio, la malattia, che Luca, per fortuna, non vive da solo. Al suo fianco, difatti, vi sono nuovamente Giulia, un vecchio e ritrovato amore, e l’amico di tante ‘battaglie’, Michele..

Sai, qui poi si intreccia ed ingarbuglia l’esistenza privata. Non posso parlare di Luca senza parlare di Luigi e viceversa. Questo perché quello che è accaduto ventisette anni fa ha rappresentato un’esperienza fantastica, in cui si era in trincea. Un prodotto di qualità, a livello industriale, che ci ha portato a vivere un’affezione particolare, in cui si vivono dimensioni umane di sofferenza e di gioia, allo stesso tempo.. e poi eravamo giovani. Non so, oggi, se ho recuperato più rapporto con Giulia o con Marina Tagliaferri, se con Michele Saviani o con chi lo interpreta, Alberto Rossi. Una viaggio binario, che mi ha portato a recuperare in toto ogni cosa.. Un Posto al Sole, inoltre, mi ha permesso di ‘conoscere’ anche dei nuovi colleghi, anche tra i giovani..

Un ritorno alla tua amata Napoli, all’affetto di chi la vive e segue con attenzione la soap..

Certo, un affetto grandissimo e questo grazie alla lunga serialità che ti porta ad essere per loro come un vero e proprio familiare. Avevo dimenticato tutto questo ed oggi, che so bene che tutto si può perdere da un momento all’altro, me li vivo tutti questi momenti. Napoli, inoltre, è la città della mia amatissima mamma, che è sepolta qui.

Luigi Di Fiore, in ultima battuta, cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?

Il mio Luca adesso c’è ma non posso anticiparvi altro a riguardo. Con trepidazione, inoltre, attendo anche un lavoro realizzato ad Atene, lo scorso anno, per la regia di Milena Cocozza, con Stefano Fresi. Insieme indagheremo su alcune vicende. Un’esperienza importante, molto bella, con la speranza di poter realizzare delle serie successive, un modo per poter ritrovare anche un collega con cui ho instaurato una bella amicizia.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

Lascia un commento