Gianni Togni
Gianni Togni

Gianni Togni: Edizione Straordinaria, il mio modo di vedere la musica

Incontriamo Gianni Togni in occasione della pubblicazione del suo nuovo album, “Edizione Straordinaria”.

Dieci nuovi brani, dieci storie reali, il tutto anticipato dal singolo, “Parole in libertà”.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Gianni Togni. Cosa puoi dirci circa la realizzazione di questo nuovo progetto discografico, “Edizione Straordinaria”?

Tutto è iniziato dalla mia passione per la letteratura di alcuni giornali, catturato da situazioni, storie, di personaggi non sempre per forza famosi. Da lì ho cominciato a mettere da parte gli articoli che mi interessavano e a suddividere il tutto a seconda delle varie situazioni. Un’intervista a me stesso è presente nel disco, così come una canzone sull’arte, sull’artista Hopper, dopo aver preso parte ad una sua mostra. Ho pensato di dare ad ogni storia un qualcosa di diverso, dalla melodia, agli arrangiamenti, ad ogni cosa, per renderle tutte uniche e soltanto ascoltando l’album intero se ne potrà capire il motivo.

È presente anche un pezzo su Roma all’interno di questo progetto innovativo..

Si, Roma perché è la mia città e quando sono angosciato amo passeggiare lungo il Tevere per vederla dal basso, sulla banchina, sentendomi un po’ un marziano. Un marziano perché vista la mole di turisti lì sulla banchina sento di essere completamente solo tra coloro che corrono, si allenano..

Gianni Togni, pensi manchi qualcosa a questo tuo percorso artistico?

Cambio sempre, non ho mai fatto un disco uguale all’altro, anche quando ho trattato i musical, le varie colonne sonore. Ciò che manca è sicuramente tutto quello che vivrò e imparerò in questi giorni. Tutte cose che metterò insieme alla letteratura che leggo, agli amici che incontro, alle esperienze precedentemente vissute, alle storie che ruberò al bar.. si, perché noi artisti siamo ladri di vissuto altrui! (Ride). Non mi fermerò di certo, andrò avanti. Con Guido Mauro realizzeremo anche un nuovo musical, qualcosa di molto particolare e diverso dagli altri che ho scritto. Ho anche in mente un nuovo disco e spero di trovare il tempo di terminare il romanzo cominciato qualche tempo fa.

Gianni Togni con la sua chitarra
Gianni Togni con la sua chitarra

Ricordiamo tutta la tua indimenticabile “Luna” ma, fondamentalmente, quanto sei cambiato da quei primi successi?

Sono cambiato come tutti, nel normale svolgersi della vita. Le cabine telefoniche di cui parlavo non esistono più, parlavo anche di hippie, non più esistenti oggi. Non si può restare fermi e fissi su questo mondo. L’unica cosa che unisce ancora le mie canzoni è l’amore per la melodia ma il pop è inclusivo, viene contaminato dal punto di vista musicale.

Avremo modo di ascoltarti dal vivo prossimamente?

Spero di poter definire presto un tour invernale nei teatri. Luoghi in cui poter concentrare l’attenzione di tutti, sentendomi parte di loro, presentando sia i nuovi brani che tutto ciò che fa parte della mia storia musicale.

Un’ultima domanda, che significato ha per te la parola musica?

La musica per me è tutto! Non potrei di certo vivere senza. Ne parlavo con degli amici, poco fa. Non leggo alcuna partitura. È tutto nella mia testa, ho imparato da solo. Tutte le volte in cui mi metto davanti al piano per comporre è sempre come se ricominciassi da capo. Un modo di vivere la musica, motivo per cui ne ascolto sempre tanta e varia. Mi piace capire cosa fanno gli altri, studiarli, per comprendere come sono arrivati a registrare, ad esempio, in un certo modo, utilizzando una determinata tecnica o suono.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

Lascia un commento