Enzo Salvi
Enzo Salvi

Enzo Salvi: il pubblico, linfa vitale

Reduce dalla visione nelle sale del film, “Il diavolo è Dragan Cygan”, incontriamo il sempre simpatico e molto disponibile Enzo Salvi.

Presto potremo ritrovarlo anche nei nuovi episodi di “Din Don”, pronto a regalarci momenti di sana allegria, di forte unione, così come accade sul set da anni..

Bentornato su La Gazzetta dello Spettacolo, Enzo Salvi. Parliamo subito del film “Il diavolo è Dragan Cygan”, una nuova esperienza e, a tal proposito, cosa puoi dirci a riguardo?

Questo cambio di rotta ha rappresentato una grande opportunità per cui ringrazio sempre il mio fraterno amico, Emiliano Locatelli, con cui avevo realizzato un precedente corto, “Solamente tu”. Uscire da un ruolo comico per mostrarmi in altre vesti ha stupito anche il pubblico, regalandoci un ottimo successo di critica. Abbiamo messo su un film che ha fatto parlare tanto, e per i contenuti e per l’impegno. Ne approfitto per dire che il Festival del Cinema di Roma ci ha spiegato, via mail, che non ha un settore a noi dedicato. Cosa che mi lascia un po’ perplesso dal momento in cui molti film/lavori presenti al festival non sempre hanno spazio al cinema. Troppa selettività, ci tengo a sottolinearlo, ci ha penalizzato, almeno da questo punto di vista.

Enzo, sei da sempre noto per l’allegria che hai saputo portare nelle case di tutti noi. A cosa è da ricondurre, dunque, il segreto della tua comicità?

Il segreto è praticamente genetico, presente da sempre nel mio DNA. Ho portato l’allegria nella mia famiglia da quando ero bambino per poi pensare di mettermi in mostra sul palco e formare, con Mariano D’Angelo, con cui siamo diventati precursori del cabaret romano, un duo. A regalarmi maggiore popolarità Er cipolla, con cui ho potuto raccontare una piaga sociale, la droga. Aurelio de Laurentiis venne a vedermi a teatro con “Mamma mia come sto” e di lì a poco mi sono ritrovato in scena con “Vacanze di Natale 2000” con Boldi e De Sica, per ben quindici film di Natale.

Citi spesso una persona, un ‘mito’ che tanto ti ha regalato, Gigi Proietti. Che ricordo hai di lui?

Gigi per me era l’icona dell’attore, nella sua vera rappresentazione. Ho avuto il piacere di avere la sua co-regia per l’occasione del mio spettacolo, “Pane e cipolla”, insieme a Paola Tiziana Crociani, al Brancaccio. Quattro settimane di tutto esaurito, grazie anche a Brizzi e Martani che lo hanno scritto, ed amava il Cipolla, Gigi. Si complimentava con me per aver creato questo personaggio e spesso mi chiedeva di regalargli qualche ‘momento’. Durante la regia di uno spettacolo mi sono ‘permesso’ di contestare una situazione e mi disse, “se stasera il pubblico ride si fa come dici tu, altrimenti no”. Il pubblico quella sera si è divertito e ha dato ragione a me. Non ha mai peccato di presunzione, anzi, era un genio inimitabile ed è rimasto nei cuori di tutti noi.

Enzo Salvi, quanto sei cambiato da quelli che sono stati i tuoi inizi?

Chiaramente si cresce e i tempi e le persone cambiano e bisogna allargare il raggio. Con Mariano abbiamo totalizzato diecimila persone a sera, eravamo le icone della comicità romana, regalando la possibilità di aprire i nostri spettacoli a Brignano, Mammucari. Con il tempo valuti ancor più le tue capacità, le persone devono sapere che andare a teatro è un investimento e va scelto con cura. La fortuna è stata quella di essere sempre sull’onda del successo, grazie anche ai bambini, all’avvento di internet, così hanno potuto scoprirmi sempre più. A fine spettacolo regalo tutto ciò che faccio realizzare, senza vendere mai nulla. Bisogna essere riconoscenti al pubblico perché è linfa vitale. Ho compiuto da poco sessant’anni e sono felice di ciò che sono ed ho. Attualmente sono sul set di due nuovi episodi di “Din Don” e, prossimamente, sarò sul set di un film, da protagonista, in Calabria. Far ridere è la mia natura, mi piace, ma stupire le persone mi piace ancor più.

Cosa manca ancora a questo tuo percorso artistico?

Manca il mio film da regista. Attendo risposte da parte di alcuni produttori. La sceneggiatura c’è. Manca anche un film con Carlo Verdone. Un sogno da consacrare! Conosco bene la stima che nutre per me e spero possa accadere, prima o poi.

Enzo Salvi, ha qualche piccolo rimpianto legato al passato?

Sicuramente! Alcune volte ho ricevuto delle proposte per dei programmi che non ho potuto accettare perché ero su altri set. Situazioni che si incastrano ma non puoi andarci. Per fortuna ho coronato soltanto successi, posso dirlo.

Sei da sempre dalla parte degli animali..

Il mio slogan è “Proteggere è la più bella voce del verbo amare”. Insieme a Chiara Alessandrini abbiamo creato una nuova associazione dedicata ai pappagalli che sì, sanno volare, ma non sempre sanno tornare. Ho anche dei cani, che adoro, e ritengo siano migliori di certe persone.

Nei limiti del possibile, cosa puoi anticiparci sui prossimi episodi di “Din Don”?

Posso anticiparvi che a breve uscirà il 6 ed il 7. Nel 6 come guest abbiamo Rocco Siffredi, per un episodio esilarante. Nel 7 ci sarà un’altra sorpresa ma non la spoilero, al momento. Con i produttori, ormai, siamo come fratelli, i bambini si divertono, con Mattioli siamo legatissimi e quest’anno avremo anche un suo gemello. Inoltre, dopo tempo, siamo scesi dalla montagna, siamo a Roma, in un clima più che allegro.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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