Vladimir Randazzo. Foto di Giuseppe D'Anna
Vladimir Randazzo. Foto di Giuseppe D'Anna

Vladimir Randazzo: la fortuna del mio “Un Posto al Sole”

Vladimir Randazzo, da qualche tempo, veste i panni di Nunzio Cammarota, figlioccio di Franco Boschi, nella Soap Opera di Rai 3, Un Posto al Sole.

Un ragazzo pieno di talento, con tanta voglia di farsi conoscere e una vera, sana passione, per la cucina, proprio come il suo personaggio. Ci parlerà del rapporto con la bella Napoli e con i suoi colleghi di set, senza tralasciare l’amore per i viaggi, che lo accomuna alla sua compagna, e della fortuna di poter essere ad “Un Posto al Sole”.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Vladimir Randazzo. Come stai?

Grazie mille a voi per l’invito. Sto benissimo. La recitazione fa parte della mia vita da moltissimo tempo, sin da quando ero bambino. Ricordo di aver presto parte con gioia, e tutte le volte che potevo, alle recite di fine anno o eventi scolastici che presupponessero di salire su di un palco. Si è trattato poi di un lavoro a tempo pieno, quando ho deciso di frequentare l’Accademia d’arte del dramma Antico di Siracusa e di impiegare, quindi, tutto il mio tempo e i miei sforzi per far sì che diventasse un vero e proprio mestiere.

Nel tuo curriculum vi è tanto teatro. Quali sensazioni sono legate alle tavole del palcoscenico?

Il teatro come primo amore, senza dubbio. Penso di non aver mai provato emozioni e sensazioni così discordanti come quelle che si provano prima di fare quel passo dopo il quale correrai assieme al tempo dentro una storia che è iniziata e deve finire, deve in qualche modo “compiersi”. Quasi come un rituale. Entrare in scena, stare su un palco, preoccuparsi e pensare a ciò che stai facendo, farti battere il cuore anche per cose minuscole che su quelle tavole diventano enormi, credo sia davvero una delle emozioni più forti che io abbia provato. Come un eterno susseguirsi di un primo giorno da innamorato, con quella sensazione di leggerezza e stupore mista a felicità estrema e paura. Incredibile che un luogo possa scatenare tutto questo, me lo dico da sempre.

Quale ruolo, tra quelli che hai avuto modo di interpretare, ti è rimasto nel cuore?

Ho interpretato tanti ruoli, ma ad oggi non saprei scegliere tra uno di questi. Probabilmente il primo ruolo davvero importante è stato quello di Oreste nell’Elettra di Marguerite Yourcenar con la regia di Mauro Avogadro, celebre didatta, attore e regista teatrale, nonché mio maestro. Lavorare con lui è un’esperienza senza eguali, introspettiva e retrospettiva su massimi termini. Ricordo che per raggiungere le ragioni del povero Oreste abbiamo scavato a lungo assieme, come veri archeologi. È stato fantastico.

Attualmente sei parte della famiglia di “Un Posto al Sole”, la nota Soap Opera di Rai3, nei panni di Nunzio, figlioccio dell’amatissimo Franco Boschi, interpretato da Peppe Zarbo. Cosa si prova ad entrare in corsa in una famiglia televisiva così importante?

È stato davvero come afferrare un Frecciarossa Roma – Napoli! Si tratta di una famiglia meravigliosa che ti fa correre, inizialmente, per farsi raggiungere, ma non manca mai di coccolarti e farti sentire al centro di essa. Sono grato alla vita per avermi regalato questa occasione, questa fortuna.

Come vivi il rapporto con quelli che sono i tuoi genitori/colleghi sul set, Stefania De Francesco e Peppe Zarbo?

Persone incredibili, non so dire altro. Condividiamo assieme momenti fantastici e ridiamo tantissimo. Sul set c’è un grande rispetto reciproco e tantissima stima. Li saluto con tanto affetto. Tengo molto anche al mio collega fraterno Samuele Cavallo, a cui dedico grandi abbracci. Con lui condivido la vita da “cucina” sul set, tra cipolle da affettare e tantissima vita privata. Il Posto al Sole è anche questo: una fucina di rapporti profondi e meravigliosi.

Quali sensazioni sono legate a Napoli, un vero e proprio set a cielo aperto?

Napoli per me è liberatoria. È una città magnifica con una storia e tradizione che puoi annusare, respirare ma soprattutto assaggiare. Lo testimoniano i miei ultimi chili di troppo (ride). Ogni scorcio ha qualcosa da raccontare, ogni angolo può dirti qualcosa. È una città variegata e stimolante.

Vladimir Randazzo come gestisce il rapporto con il pubblico, con le persone che ti fermano in strada per complimentarsi?

A volte non è facile pensare di essere un volto noto. Ti accorgi di quanto può essere importante la tua opinione per chi ti segue e ti stima. Generalmente, cerco di essere molto inclusivo col pubblico che mi segue, anche se a volte far combaciare tutto ciò con la vita privata non è una passeggiata. In ogni caso è tutto molto gratificante.

Nunzio vive un periodo di quiete, dopo aver trovato lavoro al Caffè Vulcano, se non fosse per il tormentato amore che vive con Chiara, interpretata da Alessandra Masi. La ragazza, dopo la morte del padre, vive di rimpianti e prova a risolvere i suoi problemi nella droga. Al posto di Nunzio, cosa faresti per aiutare la donna che ami?

È difficile da dire. La vita reale è sempre diversa e a volte più difficilmente leggibile. Penso che una situazione del genere, se vissuta nella realtà, possa essere molto destabilizzante. Senza dubbio cercherei di star vicino alla persona che amo, probabilmente cercando di isolarla il più possibile da ciò che tende a farle del male.

Vladimir Randazzo sul set di Un Posto al Sole con Alessandra Masi. Foto di Giuseppe D'Anna
Vladimir Randazzo sul set di Un Posto al Sole con Alessandra Masi. Foto di Giuseppe D’Anna

Il tuo personaggio torna a Napoli dopo aver vissuto in Sicilia, per alcuni anni. Nella realtà, sei proprio di origini siciliane. Quanto amore nutri per la tua terra?

Tantissimo. La mia terra mi manca, ma è il caro prezzo da pagare quando il lavoro che ami ti porta lontano dalla tua zona di origine.

Sogni, passioni e quanto altro di Vladimid Randazzo?

Vorrei poter avere del tempo in più per viaggiare con Federica, la mia compagna. Adoriamo conoscere posti nuovi, nuove tradizione, ma soprattutto assaggiare cibi a noi sconosciuti. Come Nunzio, adoro la cucina. Inoltre, sogno di poter vivere dignitosamente portando avanti il mestiere che amo. Tra le mie passioni vi è il pianoforte, che ho da poco ripreso a suonare.

Un saluto di Vladimir Randazzo ai nostri lettori…

Saluto tutti. Vi ringrazio per il vostro tempo di lettura e spero di avervi incuriositi. Grazie.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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