Beatrice Fazi
Beatrice Fazi

Beatrice Fazi: un regalo poter essere a Napoli, ad Un Posto al Sole!

Incontriamo la dolce Beatrice Fazi, attualmente nel cast della nota soap opera di Rai 3, Un Posto al Sole, nei panni della suocera di Rossella, Isabella Veneziani.

Una chiacchierata molto piacevole, con un’attrice apprezzata da molti, e un ripercorrere a ritroso il percorso che la caratterizza..

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Beatrice Fazi. Attualmente sei nel cast di “Un Posto al Sole” nei panni di Isabella Veneziani, suocera di Rossella. Come sei stata accolta dal resto del cast e come ti sei preparata ad affrontare tale ruolo?

Il primo giorno di set ero già certa di prendere parte ad un meccanismo ben rodato, per un prodotto che va avanti da più di venticinque anni. Ero preparata ed avevo desiderio di non intralciare il lavoro degli altri. Il cast, così come chi lavora dietro le quinte, mi ha accolta con gentilezza, aiutandomi, spiegandomi qualsiasi cosa, anche la direzione per i camerini. Isabella è distante da me, una donna in carriera, molto impegnata, a tratti rigida. Ho cercato i punti di contatto tra il personaggio e le difficoltà, nella mia vita, nel poter gestire ruolo e famiglia, portando in scena un rapporto burrascoso con il proprio figlio. Mauro Racanati mi ha messo nella condizione di trovare degli spunti interessanti per poi portare in scena un ‘naturale’ rapporto tra madre e figlio.

Una famiglia televisiva, “Un Posto al Sole”, che ha vita da più di vent’anni. Conoscevi il prodotto prima di prendervi parte, Beatrice?

Conoscevo benissimo questo prodotto, noto alla grande maggioranza del pubblico italiano, e sapevo che è davvero molto seguito, amatissimo. Ambivo a farne parte proprio perché sono a conoscenza della popolarità che sa regalare…

Quali sensazioni sono legate a Napoli, alla vitalità che la contraddistingue, al suo cibo e calore?

Dover prendere il treno per andare a Napoli non mi pesa affatto, anzi. Napoli ti accoglie sempre con il suo calore, colori, chiasso, sorrisi e cibo. Anche nel luogo in cui risiedo, al Palazzo Esedra, si mangia benissimo, così come sono stata felice di restare a Napoli per più giorni cenando con i colleghi di set. Davvero un regalo poter essere a Napoli, ad Un Posto al Sole!

Ti ricordiamo tutti nel cast di “Un Medico in Famiglia” al fianco di nonno Libero nei panni di Melina, cugina dell’amata Cettina. Che ricordo hai di quella esperienza, di Banfi e del cast della serie?

Sono legatissima alla Melina interpretata in “Un Medico in Famiglia”. Poter lavorare con attori del calibro di Lino Banfi e Milena Vukotic, veri professionisti, mi ha affascinato molto e ho cercato di rubare il possibile. Tutto il cast è diventato una vera famiglia, specie per la possibilità di poterli vivere per ben quattro stagioni. Ancora oggi le persone mi riconoscono e mi chiamano Melina, cosa che sta accadendo anche con Un Posto al Sole, ma credo che Melina difficilmente verrà dimenticata.

Prima di approdare nella famiglia Martini, ti abbiano apprezzata ne “Lui e Lei”, al fianco di Vittoria Belvedere, sino a “Il Restauratore”. Cosa ti hanno lasciato addosso quelle esperienze?

“Lui e Lei” ha rappresentato i miei inizi nella fiction, da giovanissima. Un lavoro che mi ha permesso di carpire le prime regole legate ad un set. Una grande scuola! Ho un ottimo ricordo anche de “Il Restauratore”, lavoro che si è svolto a Belgrado, in una piccola Cinecittà. Spesso mi chiedono dove si trova la fontana di fronte al ristorante del mio personaggio e sorrido nel dire che non esiste ma è viva, quella bellissima piazza, anche nella mia memoria. Ricordo il bellissimo rapporto, ora amicizia, che si era creato con Paolo Calabresi, mio marito nella serie, e ricordo con molto piacere anche Lando Buzzanca. Speravo in una terza stagione ma non è stato possibile. Mi auguro di poter vivere nuovamente un lavoro come quello, così come “Lui e Lei”. Ho un ottimo rapporto, oggi, anche con Vittoria Belvedere.

Chi è oggi Beatrice Fazi, quanta strada hai compiuto, e cosa ti auguri di poter ancora realizzare?

Beatrice, oggi, è soprattutto una mamma. Nonostante stia lavorando molto, stia facendo teatro, “Le stremate”, e conducendo una trasmissione di cucina, “Quel che bolle in pentola”, non dimentico di voler fare anche un bel film ma, fondamentalmente, sono una mamma e una moglie. Sono felice di ritrovarli, come questa sera, di poter stare insieme, di condividere ogni piccola cosa. Credo sia importante trasmettere loro dei valori, prima di tutto.

Quale ruolo manca ancora al tuo percorso artistico?

Ho interpretato tanti ruoli, dalla cameriera, alla suora, e forse mancano tante altre sfaccettature che si possono rappresentare, se parliamo di donne. Ho portato in teatro, in passato, “Cinque donne del sud”, generazioni a confronto. Diciamo che, per età, forse tra un po’ comincerò a fare la nonna (ride). Noi donne abbiamo dentro tanti universi e credo sia fondamentale portarli in scena tutti.

In quanto madre, di ben quattro figli, quali consigli cerchi di dare loro affinché possano affrontare al meglio la loro vita?

Sono il dono più grande che abbia ricevuto e credo di poter essere una brava madre perché ho al mio fianco un bravissimo padre. Credo sia fondamentale portare loro tanta fiducia, condivisione, attenzione verso gli altri, ed un’apertura a tutto ciò che possa portare loro la vita. Anche le cose negative, se vogliamo, possono essere occasioni per conoscere bene sé stessi, per poter ripartire..

Guardando al futuro, cosa puoi anticiparci sui prossimi progetti di Beatrice Fazi?

Ci sarà la trasmissione legata al cibo, su Tv2000, ideata da Marina Pizzi nella quale conduco, divertendomi tantissimo, con lo chef Fabio Cinelli, per la regia di Alessandro Tresa. Il mio instagram è pieno di reel di ricette proprio perchè amo cucinare. Tutto ciò, per me, rappresenta una grande gioia. Durante la prossima stagione, inoltre, sarò in teatro, per cinque settimane, ne “Ti posso spiegare”, per la regia di Michele La Ginestra, per poi essere, successivamente, nuovamente in scena con Enzo Casertano e Gianni Ferreri. Ci saranno anche degli audio libri, del Professor Alberto Pellai. Sono felice di fare questo lavoro, il più divertente al mondo, ed ho una vita davvero serena. Spero di poter continuare a fare delle cose molto belle.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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