Sempre solare e disponibile l’attrice Lucianna De Falco, presto in scena ne “Fu lumena”. Un incontro in cui la De Falco ci regala tanto di sé, anticipandoci qualcosa sullo spettacolo che la vedrà protagonista.
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Lucianna De Falco. Il 14 aprile ti vedremo in scena, con “Fu lumena”. Cosa puoi anticiparci a riguardo?
Un monologo delirante, “Fu lumena”, perché parliamo di una lumena che è già stata. Parte della storia parte dalle impressioni della più famosa, quella che conosciamo, ma nella ‘nostra’ lumena, parliamo di una ex prostituta che sta morendo e che ha affrontato una serie di scelte in completa autonomia. Una figura molto moderna, legata al suo amante di sempre.
Una donna che ha avuto tre figli, ma non sa dove sono e non dirà mai al suo amante chi dei tre è realmente suo. Ci saranno, nello spettacolo, una serie di citazioni importanti, tratte dalla cinematografia, così come ci sarà Rosalia, la badante che le fu vicina per tutta la vita. Un vero e proprio omaggio, il monologo, a tutto ciò che il cinema e il teatro ha intravisto in questa figura così importante. Ho debuttato, con questo spettacolo, scritto e diretto da Salvatore Ronga, in una lingua dialettale ostica, modernizzata.
Al Teatro Festival, tre anni fa, portammo una versione, per poi divenire qualcosa di più intimo, ‘da camera’, in cui il testo quasi ne guadagna. 45 minuti di spettacolo, con le musiche di Antonio Monti ed una scenografia di pochissimi elementi, in cui tutto si svolge intorno ad un letto..
Attrice più che rodata, con tanti ruoli alle spalle, ma cosa manca ancora a questo tuo percorso?
Il mio desiderio ha poco a che vedere con il mercato italiano. È abbastanza strano che con una faccia come la mia non sia ancora stata protagonista di una serie o di un film. Vedere un film straniero, invece, ti fa capire che potrebbe accadere molto facilmente. Sono stata protagonista in teatro, in molti cortometraggi, ma non in altro. Vorrei potermi togliere uno sfizio del genere, con un personaggio che comincia in un modo e finisce in un altro.
Ti ricordiamo tutti nell’amatissima Addolorata di “Un Posto al Sole”, la soap di Rai3, sempre pronta a regalare sorrisi, allegria e tanto cuore..
Abbiamo fatto un buon lavoro con i registi, specie quelli dell’epoca. Un personaggio simpatico, comico, anche sensibile e tenero, a tratti vulnerabile, con cui si sarebbero potuti trattare altri temi. Uno, ad esempio, potrebbe essere la menopausa, situazione che potrebbe diventare esilarante, un mezzo per poter raccontare tanto altro, oltre ai dispettucci che poteva compiere un tempo. Sono, ad ogni modo, felice che Dolly sia stata così tanto amata, un dono, un grande regalo da parte del pubblico che ancora mi identifica in quel ruolo.
Cosa prevede il tuo futuro artistico, Lucianna De Falco?
Prossimamente potrete vedermi nell’ultimo lavoro di Giampaolo Morelli e ne “L’oro del Reno”, l’ultimo film dei Manetti Bros. Il racconto di un regista che, in prima persona, percorre il letto del Reno rivivendo personaggi e storie. Sono, inoltre, in una ripresa di tournée con Amanda Sandrelli, “La lisistrata”, per la regia di Ugo Chiti, sceneggiatore per “La vita è bella” e non solo. Altro ci sarà ma ne parleremo in futuro..