Ricordiamo in tanti Flavio Gismondi nei panni di Gianluca Palladini in “Un Posto al Sole“. L’occasione, questa volta, è però legata al nuovo spettacolo teatrale che lo vedrà tra i protagonisti “Fame – Saranno Famosi”, a breve nei teatri di tutta Italia.
Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Flavio Gismondi. Come stai?
Buongiorno a tutti e grazie per questa intervista. Sto bene, pieno di cose belle a cui pensare e, si sa, le cose belle non stancano mai.
Attualmente sei in teatro ne “Saranno Famosi”, uno spettacolo che ti darà modo di esibirti a 360 gradi. Cosa puoi anticiparci a riguardo e come ti sei preparato ad affrontare questa entusiasmante avventura?
Posso iniziare col dire che Fabrizio Di Fiore, il produttore, da tempo ha creduto e lottato per questo progetto e si è circondato di un team di grandi professionisti del settore portando in scena un “Fame-Saranno Famosi” rivisitato, datato 2024. Un lavoro molto diverso rispetto al solito show anni ’80. Abbiamo Luciano Cannito alla Regia, Laura Galigani come assistente, Fabrizio Prolli alle coreografie, Giovanni Maria Lori alla direzione musicale e il nostro vocal coach Ivan Lazzara.
Ad illuminare il tutto, le splendide luci di Valerio Tiberi, un’altra garanzia per il nostro show. Essere capitanati da una squadra così in gamba è un vero onore. Si parla alla nuova generazione mantenendo il fascino di una delle storie più iconiche della storia stessa. Il contributo che le rendo è minimo perché il mio respiro si unisce ai respiri degli altri colleghi: Alfredo Simeone, Ginevra De Soller, Alice Borghetti. Ognuno di noi contribuisce in egual misura alla riuscita dello spettacolo. La mia preparazione si è fondata sul cercare il “respiro” di Nick per confezionarlo, comprenderlo e rispettarlo senza invadere alcun altro campo. Difficilmente gli attori comprendono il concetto di equilibrio attoriale in uno spettacolo corale. In questo caso ognuno ha il suo ruolo, il suo respiro, la sua vita da portare in scena e va trattenuta in quel limite ben circoscritto. E poi si, questa volta ballo, e molto. Mi diverto tantissimo!
Come vivi il contatto con il pubblico presente in sala, l’adrenalina, ed i riti con i tuoi colleghi prima di essere in scena?
Il pubblico, nel momento in cui fa la sua comparsa in sala, è quella presenza che cambia un po’ le sorti di uno spettacolo. Sono molto attento al fatto che si capisca ogni parola e sfumatura del personaggio. Allo stesso tempo, però, cerco di dimenticarmi delle battute. Ogni sera voglio ricordarmele sul momento cercando in me, a seconda dell’ascolto, una sensazione diversa da cui farle scaturire. Per quanto riguarda i colleghi, molti sono alla primissima esperienza, e in generale sono tutti artisti stupendi. Sarà uno spettacolo che porterà fortuna a tutti.
A tal proposito, una menzione speciale va a Stefano Bontempi col quale da anni speravamo di incrociarci in scena. Vorrei anche esprimere la felicità di condividere il palco con la grande Lorenza Mario, artista di gran classe, e Barbara Cola, davvero unica. Inutile parlare della felicità di poter lavorare nuovamente con Garrison.
Dopo tanto teatro, cosa ti auguri di poter concretizzare, un domani, televisivamente parlando?
Se la qualità dovesse rimanere come quella del film “C’è Ancora Domani”, mi augurerei di fare molto cinema e presto. Negli ultimi anni avevo quasi accantonato il “sogno” legato all’audiovisivo perché faticavi a notare la giusta qualità. Ho una mentalità molto americana, sul lavoro, e baso la mia carriera sullo sviluppo personale, giorno dopo giorno, studio dopo studio. Credo all’eccellenza e non agli ammiccamenti. L’esempio dato dalla carriera di un’Artista come Paola Cortellesi spero possa davvero accompagnare per mano il settore portandolo ad una rinascita generale.
Chi è oggi Flavio Gismondi e quali consapevolezze accompagnano il tuo vissuto?
Flavio è una persona sempre più semplice che ama coltivare il bello: l’arte, la vita, la famiglia. Con l’età tendo a circondarmi sempre più di persone che scelgono di affrontare in maniera sana la vita e questo mestiere, chiaramente. La passione è alla base di ogni cosa. C’è sempre un obiettivo chiaro, semplice, e un piano “sconsiderato” per raggiungerlo.
Sarà che dopo la pandemia, che ricordo essere in debito con ognuno di noi di due anni di vita, i concetti di “passione” e “qualità di vita” hanno sviluppato in me non solo una semplice curiosità, ma un obiettivo preciso. Sono convinto che la meritocrazia, esattamente come la bellezza e l’educazione, siano valori che torneranno di moda e che guideranno nuovamente la cultura in questo paese. Infine aggiungo che il mio ascendente nel segno della vergine sta prendendo sempre di più il sopravvento. Non mi faccio cogliere dall’imprevisto.
Cosa puoi anticiparci, nei limiti del possibile, sul tuo futuro artistico Flavio Gismondi?
Auguro a “Fame”, a questa compagnia, alla produzione e a me stesso in quanto performer, una lunga tournée, negli anni venturi, piena di successi. Contemporaneamente, vorrò portare in scena uno spettacolo scritto da me e cominciare a dedicarmi alla mia etichetta JismoSound per la produzione musicale. In questi giorni è uscito un nuovo brano su Spotify, da me realizzato e cantato da un carissimo amico, Daniele Alan Carter, in quel di Londra, “Cool Me Down”. Prossimamente ne usciranno altri.