Maneskin. Foto di Mattia Marzi
Maneskin. Foto di Mattia Marzi

Maneskin : “I Wanna Be Your Slave” supera 16 milioni di visualizzazioni

Damiano, Victoria, Ethan e Thomas, i Maneskin nel video “I Wanna Be Your Slave” mostrano la parte più selvaggia e erotica dei loro vent’anni con immagini bollenti. Un video crudo e fisico che ti ricorda che la sessualità può essere libertà e altre volte prigione ; ti mostra l’importanza della ricerca di se stessi, della propria identità, per arrivare alla consapevolezza che siamo tutti diversi, nessuno è uguale all’altro. La scena del video che ha colpito maggiormente il pubblico è quella del bacio tra Damiano David e il batterista Ethan Torchio, un effusione in cui i due condividono un chewing gum, mostrando la normalità in una società in cui ci sono ancora tropi tabu.

Maneskin. Foto di Mattia Marzi
Maneskin. Foto di Mattia Marzi

Il video è diretto da Simone Bozzelli, vincitore della 35esima Settimana Internazionale della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia con il corto “J’Adore” e la band ha scelto di indossare i capi del direttore creativo di Gucci Alessandro Michele.

“I Wanna Be Your Slave” è disco di platino in Italia, Finlandia, Polonia, sei volte disco di platino in Russia, disco d’oro in Austria, Grecia, Norvegia, Svezia e Turchia, “Zitti e buoni” (canzone vincitrice del festival di Sanremo) in Italia è triplo disco di platino, disco d’oro in Olanda, Norvegia, Svezia, Svizzera, Turchia  e disco di platino in Finlandia, Grecia, Polonia, e quintuplo disco di platino in Russia, “Beggin” (Cover dei “The Four Seasons”) è disco d’oro in Finlandia, Malesia, Polonia, ha ottenuto sette dischi di Platino in Russia.

Insomma i Måneskin sono il nostro orgoglio italiano, stanno avendo un successo immenso e soprattutto meritato, infatti con “ I Wanna Be Your Slave” e “Beggin” si sono classificati nella Top 50 US e nella UK Singles Chart, rispettivamente in posizione #6 e #10, rendendo i Maneskin il primo gruppo italiano della storia ad avere contemporaneamente due singoli nella Top Ten Britannica.

Su Redazione

Redazione Giornalistica

Lascia un commento