Mai per Sempre, un titolo che può dire tanto, che può far capire dei significati celati, oppure passare inosservato se non ci si mette la giusta profondità letteraria.
Ed ecco che Fabio Massa, che abbiamo incontrato qualche giorno fa per la sua parte nel film Alessandra – Un grande amore e niente più, alle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento, torna sul pezzo nella stessa città per la chiusura dell’evento con questo suo film drammatico scritto a quattro mani insieme con Demetrio Salvi per raccontare.
Mai per Sempre è una storia drammatica che nasconde un forte significato umano, che vede come protagonista lo stesso Fabio Massa, nei panni di Luca, che ha sempre vissuto nell’onestà morale, seppur la disonestà morale ed intellettuale gli orbita intorno sin da piccolo.
Nella sua storia si intrecciano diverse figure, ognuna con dei tratti caratteristici particolari, che a mio giudizio simboleggiano un po’ vizi e virtù degli esseri umani: l’amore e l’invidia, l’amicizia e la falsità, il coraggio e la codardia.
Per raccontare questa storia dal forte pathos, accanto a Massa, troviamo un cast di tutto rispetto, come l’attrice Yuliya Mayarchuk intensa ed in un’ottima prova attoriale. Il brillante Massimiliano Rossi in un ruolo che gli risulta cucito addosso alla perfezione. La maestria della proprietà del set di Cristina Donadio, Gianni Parisi e Gianni Ferreri, rendono la storia ricca di attenzione psicologica.
Ottima la prova anche dei due collaterali di Mai per Sempre, che sono Benedetta Valanzano ed Emiliano De Martino, che come da migliore tradizione dei film corali, riescono a mettere a disposizione del lungometraggio la loro bravura, senza invadere il campo altrui. Inoltre una parte anche per Vincenzo Merolla, volto ormai noto agli amanti dei film di Massa.
A fare da scenario a questa storia, Presicce, un paesino di circa 5.000 abitanti della provincia di Lecce in Puglia che ha ospitato le riprese. Piccola curiosità del film, in una delle scene troviamo Manila Aiello, moglie nella vita reale del regista, che portava in grembo il piccolo Christian, alla sua prima prova “celata” cinematografica.