Premio Don Peppe Jovinelli 2023

Successo per il Premio Don Peppe Jovinelli 2023

Grande successo per la 15esima edizione del Premio Don Peppe Jovinelli, tenutosi a Caiazzo (CE), che ha visto portare sul palcoscenico spettacolo e momenti di grande emozione.

Presentato dal giornalista Francesco Russo (nonché direttore del quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo”), l’edizione 2023 del Premio Don Peppe Jovinelli, ha portato nella città caiatina nomi dello spettacolo, del cinema e della televisione tanto acclamati dal pubblico.

Gli ospiti del Premio Don Peppe Jovinelli 2023

Tra gli ospiti di questa edizione della kermesse, l’attore Ciro Esposito, che ha fatto rivivere sul palcoscenico le emozioni cinematografiche di “Io speriamo che me la cavo” raccontando di Paolo Villaggio e Lina Wertmuller, passando poi per le tantissime fiction e film che ha interpretato, fino ad arrivare alla passione calcistica che lo lega alla Nazionale Italiana Attori.

Un momento dell'intervista a Ciro Esposito
Un momento dell’intervista a Ciro Esposito

Dopo di lui sul palcoscenico Yuliya Mayarchuck: attrice, modella e fitness addicted che ha raccontato la sua storia televisiva, passando per il teatro con Salemme, Izzo e Caiazzo, e fino a portare in scena un simpatico siparietto in un momento fitness che ha divertito la platea.

Un momento dell'intervista a Yuliya Mayarchuck
Un momento dell’intervista a Yuliya Mayarchuck

A chiudere la kermesse di ospiti, Salvatore Misticone, che ha fatto un excursus sulla sua vita artistica, portando ilarità al pubblico ricordando le sue apparizioni in film come Benvenuti al Sud e trasmissioni televisive come Made in Sud e (non ultimo) lo spot girato con Leonardo Di Caprio.

Un momento dell'intervista a Salvatore Misticone
Un momento dell’intervista a Salvatore Misticone

Sul palcoscenico anche Gennaro De Rosa, attore comico reduce dal Premio Totò e dal Premio Charlot, che in due momenti di comicità e musica ha intrattenuto il pubblico con la sua simpatia. Contenta l’amministrazione comunale, che ha fortemente voluto riportare in auge questo premio e nello specifico con la volontà del Sindaco di Caiazzo, Stefano Giaquinto e il presidente del Consiglio Comunale con delega alla cultura, Antonella Civitella. Il Sindaco durante l’intervista sul palco con Francesco Russo ha ricordato delle precedenti edizioni e di quanto tutta la città abbia bisogno di questi momenti di cultura.

Don Peppe Jovinelli

Qualche cenno storico per comprendere bene perché è importante per gli abitanti di Caiazzo, e per chi ama il teatro, ricordare don Peppe Jovinelli. E’ stato un impresario teatrale italiano, talent scout e gestore di teatri di varietà e sale cinematografiche romane, tra cui il Teatro Ambra Jovinelli. Il suo nome completo era Giuseppe Luigi Tommaso Jovinelli, e nacque proprio qui, a Caiazzo, il 22 marzo 1866.

C’è una storica curiosità sul cognome di Don Peppe, ovvero che fosse “Jovinella” con la “a” finale, diventato forse Jovinelli per un errore di trascrizione. Ma fonti storiche che riportano il certificato di nascita del padre Arcangelo, nato a Caiazzo il 10 luglio 1829, riportano il cognome con la “i” finale.

Don Peppe già appassionato di teatro, non trovò terreno fertile in città e dopo il matrimonio con Anna Caputo e la nascita della figlia Teresa, aprì un luna park itinerante per girare l’Italia. A Napoli frequentò l’ambiente del caffè-concerto, e in Sicilia conobbe Concetta Calabrese sua successiva compagna dalla quale ebbe sei figli.

C’è una curiosità importante da sottolineare, ovvero che proprio Don Peppe Jovinelli lanciò nel mondo dello spettacolo Antonio De Curtis (Totò), e sebbene le dinamiche non siano ben chiare, è proprio al teatro Jovinelli che Totò debuttò, imitando le macchiette del famoso Gustavo De Marco, che militò tra gli attori di Don Peppe per lungo tempo. Totò non fu l’unico grande artista scritturato dall’impresario: in tempi diversi si esibirono per lui Raffaele Viviani, Ettore Petrolini, che nel 1910 ottenne da Giuseppe Jovinelli il primo importante contratto a Roma.

Don Peppe Jovinelli non era solo legato al mondo dello spettacolo però, molto attivo in campo sociale, organizzava più volte l’anno pranzi e cene di beneficenza per aiutare i bisognosi, gli orfani e i ciechi, categoria alla quale era molto legato, avendo sofferto in gioventù di una temporanea perdita della vista.
Dopo una vita di bene, alla sua morte, avvenuta a Roma il 20 dicembre 1924 (è sepolto al Cimitero del Verano), il Teatro Jovinelli fu diretto dai figli Arcangelo prima, poi Pasquale e Graziano. Per ultimi, dai figli di Pasquale, Franco e Marcello. Chiuso dopo un incendio nel 1982, fu venduto dalla famiglia ad una società milanese nel 1990.

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