Nuova tappa per Massimiliano Gallo ed il suo spettacolo “Resilienza 3.0“, che sbarca al Teatro Lendi di Sant’Arpino (CE) per far sorridere, riflettere ed emozionare.
Uno spettacolo che non si fa mancare nulla, a partire dalla musica, passando per l’ironia, ma non dimenticando quello che è stato e quello che ancora stiamo vivendo in questo particolare periodo storico. E come “distrarre i propri pensieri” da quello che è la routine quotidiana e dal cambiamento delle nostre abitudini non voluto? Sicuramente con la resilienza!
Da scenografia con i loro strumenti, i maestri Mimmo Napolitano al pianoforte, Davide Costagliola al contrabbasso e Giuseppe Di Colandrea al clarinetto, fanno alternare storie, racconti e riflessioni del protagonista Massimiliano Gallo, insieme alle irruzioni in musica di Pina Giarmanà e le riflessioni molto intime di Shalana Santana.
Ed è proprio grazie a questi protagonisti che la nostra testa ritorna alle difficoltà che tutti abbiamo dovuto vivere durante periodo di quarantena del primo lock-down del Covid19, ma questa volta lo ripercorriamo senza lo stesso peso.
Lo sguardo sornione di Massimiliano Gallo in scena che recita, balla, canta e si emoziona, fa si che il tutto sembri più leggero… un simpatico ricordo e la sottolineatura di quanto il femminismo non sia un male per la società, bensì una sorta di “giusta distinzione dei ruoli”. E mentre Gallo lo evidenzia con la comicità, con qualche aneddoto simpatico che sottolinea la goffaggine scoperta dagli uomini, l’altra faccia della medaglia, viene mostrata da Shalana Santana, che apre la riflessione a chi ancora sta alla mercé di una violenza primitiva che non tanto si addice alla nostra società.
Ricordi e melodie musicali con il trio musicale che delizia l’udito accompagnato dalla voce della Giarmanà, fanno si che l’ora e mezza di Resilienza 3.0 scorra veloce, fino a terminare e guardarti intorno, con gli altri spettatori del teatro (nuovamente in sold-out dopo quello di Vincenzo Salemme della scorsa settimana) e pensare: il volersi proteggere a tutti i costi e essere spettatori della nostra sofferenza a volte può devastarci, altre volte può solo farci pensare quanto l’essere umano sia resiliente!