Agata Moschini. Foto di Alex Bresciani
Agata Moschini. Foto di Alex Bresciani

Agata Moschini: ballare mi rende felice!

Siciliana, classe 1982, Agata Moschini ha una forte propensione al ballo, sin dalla nascita. La incontriamo, questo ottobre, per parlare del suo percorso artistico, del suo ingresso a “La Scala”, delle sue emozioni, del suo vissuto, sino a quel no reso a Miss Italia.

Nel suo percorso artistico, “I Migliori anni”, il “Coca Cola Summer Festival”, “Amici”, il Grande Fratello” e molti altri programmi.

Agata Moschini. Foto di Alex Bresciani
Agata Moschini. Foto di Alex Bresciani

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Agata Moschini. Come stai?

Sto bene, grazie! Attualmente sono a Catania. La situazione è surreale, la città è distrutta, in ginocchio.

Quando nasce esattamente la tua passione per il ballo?

Avevo tre anni. Mia mamma era una ballerina e desiderava che sua figlia potesse intraprendere la sua stessa strada.

Anni fa, giovanissima, hai deciso di rinunciare a prendere parte a Miss Italia. A cosa devi quella scelta?

Si, ero davvero giovanissima. Volevo provare ad assecondare un desiderio che aveva mio nonno, ma non era un palco su cui mi sarei sentita a mio agio. Diversamente, non appena ho potuto prendere parte ad un concorso legato alla danza, ho detto di si. Ho sempre preferito assecondare la mia passione!

A Fiuggi, successivamente, hai conseguito il Premio Fantastica, vincendo anche una borsa di studio..

Ero incredula dinanzi a quella vittoria! Mai mi sarei aspettata di poter vincere il concorso e di potermi poi trasferire, in soli due mesi, a Roma. Una vittoria in ogni senso!

Cosa ha rappresentato per te l’ingresso a “La Scala”?

Mi tremavano le gambe! Avrei dovuto prendervi parte già da piccola, ma i miei genitori non vollero assecondare questa mia passione. Non volevano creare una spaccatura in famiglia, portando mia madre a trasferirsi insieme a me. Anni dopo, ho finalmente concretizzato il tutto. Ero a Catania, al mare, quando fui convocata per l’audizione, il venti settembre. Lasciai tutto e mi dedicai a massaggi, diete e allenamenti. Cinque lunghe ore di audizione e, il giorno dopo, avrei avuto il responso. Non volli andare di persona a verificare il mio ingresso. A farmi sapere l’esito fu un’amica, una collega. Festeggiammo con un gelato al McDonald’s, l’unica cosa che due ballerine non avrebbero dovuto fare! (ride) Vedere Carla Fracci entrare in sala a salutare e allenarsi nella sala dove si allena Bolle, sono delle cose impagabili, davvero emozionanti.

Oggi che Carla Fracci non è più tra noi, per te avranno ancora più valenza questi ricordi..

Assolutamente! La vedevamo entrare in sala prove e, a suo modo, veniva a sondare la situazione, prendendo parte a prove e prime. Una donna elegante, raffinata, di classe.

Cosa desideri, attualmente, più di ogni altra cosa?

La serenità, senza alcun dubbio! Il Covid-19 ha stravolto le nostre vite e la mia famiglia, purtroppo, è lontana. Vorrei prendere parte a Ballando con le Stelle e vorrei tornare nuovamente a lavorare in teatro.

Progetti futuri?

Non saprei dirti, al momento. Sto seminando e, al contempo, raccolgo frutti. Ho preso una specializzazione in Pilates Bar.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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