Con il film “C’è ancora domani“, Paola Cortellesi raccoglie un tris di consensi alla Festa del Cinema di Roma 2023.
Le dichiarazioni
L’opera prima di Paola Cortellesi vince alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma ben tre premi sui quali dichiara: “Voglio subito ringraziare la direttrice Paola Malanga e il presidente Gianluca Farinelli per avermi voluta alla Festa del Cinema di Roma. o avuto l’onore di aprire la festa del cinema della mia città. Andava già bene così. Sono molto felice di ricevere stasera questi riconoscimenti. Ringrazio la giuria e il pubblico che hanno voluto assegnarmi questi premi. Sono felice che giuria e pubblico si tendano la mano e che l’occasione di questo loro incontro sia proprio il mio film. Ringrazio Mario Gianani, Wildside, Fremantle, Vision Distribution e SKY per aver creduto in questo progetto e avermi consentito di realizzarlo. Grazie a Valerio, Emanuela, Romana, Giorgio, Vinicio, Francesco e a tutti i membri del grandioso cast di questo film. Ringrazio i miei inseparabili compagni di viaggio Giulia e Furio, la troupe, la squadra meravigliosa che ho avuto prima, durante e dopo le riprese, che ha lavorato con impegno, forza, cura e gentilezza. Ringrazio la mia famiglia: quella da cui provengo e quella che ho costruito giorno dopo giorno insieme a Riccardo. Il grazie più grande è per Lauretta che, senza saperlo, guida ogni mio passo“.
I premi per C’è ancora domani
I premi vinti sono tre e nello specifico:
- Premio del Pubblico
- Premio Speciale della Giuria
- Menzione speciale come miglior opera prima
C’è ancora domani
Delia (Paola Cortellesi) è la moglie di Ivano, la madre di tre figli. Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Siamo nella seconda metà degli anni 40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle.
Ivano (Valerio Mastandrea) è capo supremo e padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia. Ha rispetto solo per quella canaglia di suo padre, il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante. L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza.
È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella (Romana Maggiora Vergano), che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante. Anche Delia non chiede altro, accetta la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia è tutto ciò a cui aspiri. L’arrivo di una lettera misteriosa però, le accenderà il coraggio per rovesciare i piani prestabiliti e immaginare un futuro migliore, non solo per lei.