Miriam Candurro

Miriam Candurro, una donna indipendente

A tu per tu con Miriam Candurro

Continua il successo de I Bastardi di Pizzofalcone, la fiction di Rai 1 riunisce davanti alla TV più di sette milioni di telespettatori. Merito di una storia avvincente che nasce dai romanzi di Maurizio De Giovanni. Merito, anche, di un cast di attori che è riuscito a plasmare e a rendere reali i personaggi che, fino a poco fa, vivevano solo sulle pagine di libri.

Miriam Candurro

Uno dei personaggi femminili di questa fiction è quello di Giorgia, interpretata dall’attrice Miriam Candurro. Chi conosce e segue Miriam Candurro, l’ha amata con il personaggio di Serena in Un posto al sole. Oggi, porta in TV la storia di una donna che deve liberarsi da un amore violento. Una storia forte e piena di responsabilità, che Miriam, puntata dopo puntata, ha reso reale, vicina a chi vive queste situazioni quotidianamente. E Miriam lo fa con la consapevolezza di essere una donna, una moglie e una mamma che nella vita ha scelto la libertà e l’individualità per essere se stessa, sempre.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Miriam Candurro. Sei attualmente in tv nella fiction I Bastardi di PizzoFalcone. Presentaci il tuo personaggio…

Miriam CandurroSai, è stato molto complicato preparare questo personaggio. Ho cercato di dare a Giorgia un giusto equilibrio perchè è un personaggio di fantasia ma molto simile a tante donne che vivono un certo tipo di realtà. E’ una donna che ama il proprio uomo ma allo stesso tempo prova paura perchè lui è un uomo dal carattere particolare, è violento e perde spesso la pazienza. Ho sentito la necessità di giustificare questo legame un po’ morboso, un po’ malato con questo uomo. Io e Gennaro Silvestro, che nella fiction interpreta mio marito, abbiamo dovuto in qualche modo giustificare l’atteggiamento di Giorgia che non riesce ad allontanarsi da Francesco.

Abbiamo entrambi pensato a Giorgia che probabilmente vede Francesco come unico uomo della sua vita, una sicurezza, un legame viscerale, senza di lui si sente persa e questo genera in lei una sorta meccanismo malato che la porta a tornare sempre da lui anche quando dovrebbe andar via, perchè una volta che si tocca il fondo in quel modo, è difficile risalire.

E’ stato difficile interpretare una donna che se avessi conosciuto nella vita reale, avrei consigliato di denunciare il marito subito. Ho voluto dare a Giorgia una giustificazione che non è giustificabile.

In cosa pensi di essere simile a Giorgia?

Sicuramente, nella parte finale della fiction, Giorgia è molto simile a me. Comunque è una donna che prende le redini in mano della sua vita, prenderà delle decisioni inerenti alla sua vita, indipendentemente da ciò che il marito pensa. In questo, mi ci trovi. Sono una donna molto indipendente, ho una famiglia e due figli, un marito ma cerco sempre di essere fedele al mio modo di sentire. Per il resto, non ci assomigliamo. Io non potrei mai stare con un uomo che usa violenza su di me ma anche se provasse solo ad alzare la voce.

Cosa pensi di aver regalato al tuo personaggio? E cosa speri colga il pubblico del tuo personaggio?

Ho un’identità molto forte e penso di avergliela trasmessa nell’ultima fase del racconto. Spero, appunto, che passi il messaggio di questo desiderio di identità, di indipendenza femminile che muove le donne e che muoverà anche Giorgia nel corso delle puntate. C’è bisogno della necessità di creare un percorso individuale per portare Giorgia e le donne verso la libertà e l’individualità. Bisogna tener fede alla propria indipendenza.

Che esperienza è stata per te sul set?

Ho prevalentemente lavorato con Gennaro Silvestro, con il quale in passato avevo già lavorato. Speravo di poter lavorare di nuovo accanto a Gennaro, perchè avevamo sintonia e un metodo di recitazione comune. L’estate prima ci siamo incontrati ed entrambi speravamo di poter tornare a fare qualcosa insieme. Quando, entrambi abbiamo saputo di essere stati presi per la fiction è stato molto bello. Abbiamo cercato insieme di preparare il personaggio di Giorgia perchè dovevamo dare una chiave umana anche al personaggio di Francesco.

Quello che i telespettatori stanno guardando in onda è un percorso lungo che abbiamo costruito. Ce l’abbiamo messa davvero tutta per raccontare questo rapporto e renderlo al meglio.

Quale pensi sia il segreto del successo de I Bastardi di Pizzofalcone?

In primis, questa fiction racconta una Napoli completamente diversa da come è stata raccontata fino ad ora. Racconta visivamente Napoli in un modo diverso e nuovo. Ci sono dei luoghi così particolari che vengono raccontati che persino gli stessi napoletani spesso non conoscono. Per la prima volta, Napoli diventa una città a sè, perchè lo è e noi che ci viviamo lo sappiamo. Sono tante e diverse le sfumature di questa terra e I Bastardi di Pizzofalcone, per la prima volta, ha regalato al pubblico altre mille sfumature di Napoli e non solo la ‘camorra’ che viene messa in primo piano da altre fiction.

Poi, il cast è davvero ottimo e ben assortito che si basa su personaggi tratti da grandi romanzi.

La scorsa settimana, sei stata protagonista di una puntata di Che Dio ci aiuti. Anche lì, un personaggio molto difficile da interpretare…

In Che Dio ci aiuti, ho tirato fuori tutta la mamma che sono. Ho dubitato, come il mio personaggio, del fatto che una figlia può avere così presto un bambino. Il lavoro che ho fatto su questo personaggio è stato diverso da quello che ho fatto con Giorgia. Ho immaginato questo personaggio da ragazza, ho immaginato il suo aver voluto in passato che qualcuno le dicesse di abortire, magari anche solo come consiglio che non avrebbe seguito. E’ un personaggio che non ha avuto scelta da ragazza e questa sua esperienza passata la rivede nella figlia e vorrebbe che la figlia abortisse. Poi, cambia idea per fortuna.

Diciamo che noi mamme non abbiamo un compito facile con i nostri figli! Per noi, i nostri figli sono sempre piccoli, non sono mai in grado di fare le cose da soli! Dobbiamo dare ai nostri figli lo spazio e tutti gli strumenti necessari per intraprendere al meglio il loro percorso di autonomia.

E per quanto riguarda i progetti futuri di Miriam Candurro?

Ovviamente mi vedrete sempre in Un posto al sole, Serena è un personaggio che ho sempre amato. Poi, mi vedrete al cinema nella commedia I peggiori, opera prima di Vincenzo Alfieri, dove mi vedrete recitare accanto a Lino Guanciale. Un altro progetto di cui sono entusiasta è Veleno di Diego Olivares, il film è ambientato nella terra dei fuochi e mi vedrete recitare accanto a Luisa Ranieri e Salvatore Esposito. Insomma, sarà un anno intenso!

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