Felix di Michel Brouillette e Stéphanie Perreault vince il premio Best Drama al Digital Media Fest 2021
Felix di Michel Brouillette e Stéphanie Perreault vince il premio Best Drama al Digital Media Fest 2021

Felix: il mondo visto in solitudine

Dopo una strana eclissi solare, Felix è convinto di essere l’unica persona rimasta sulla Terra e deve fare i conti con la nuova realtà. La sua vita però cambia in meglio dopo che incontra Maude. I due si avvicinano rapidamente. Un incontro improvviso con un trio di altri sopravvissuti porta alla luce nuovi segreti, mentre cercano di riportare il loro mondo alla normalità. 

Questa è la trama di Felix, Maude and the end of the world, scritta da Michel Brouillette e Stéphanie Perreault, web serie vincitrice del premio Best Drama all’ultima edizione del Digital Media Fest, diretto da Janet De Nardis.

Benvenuti su La Gazzetta dello Spettacolo a Questa è la trama di Felix, Maude and the end of the world, scritta da Michel. Qual è stata la soddisfazione più grande che ha avuto grazie alla web serie Felix?

La reazione appassionata dello spettatore è ciò a cui miriamo e in questo caso siamo davvero soddisfatti. Abbiamo avuto insegnanti che hanno mostrato il nostro lavoro in classe per stimolare conversazioni con i loro studenti sul tema della fine del mondo. Le persone hanno analizzato il nostro lavoro a livello filosofico. Questo, ci fa sempre sentire importanti anche se, alla fine, volevamo semplicemente intrattenere il pubblico con una storia divertente.

Secondo voi i festival giocano un ruolo importante nella possibilità di sviluppo dei propri progetti?

Innanzitutto, i festival permettono ai creativi l’opportunità di mostrare il proprio lavoro nelle sale di tutto il mondo e anche un confronto diretto con altre realtà con cui è possibile iniziare nuove collaborazioni.

I Festival svolgono un ruolo molto importante perché mostrano i progetti in Paesi stranieri, dove sarebbe difficile arrivare con le proprie forze, e ci permette di cogliere l’effetto che i nostri progetti hanno sul pubblico straniero. Sapere che anche le persone di culture lontane riescono a relazionarsi con la nostra storia è molto gratificante e stimolante. Per noi significa che c’è qualcosa di profondamente riconoscibile, significativo e umano in ciò che facciamo. 

 In questo caso, siamo particolarmente onorati per avere ricevuto per questo fantastico premio  dal Digital Media Fest e per questa grande opportunità di condividere il nostro lavoro con tante persone appassionate. Siamo davvero commossi da questo riconoscimento.

Quali sono i vostri progetti per il futuro? Avete delle nuove opere in produzione?

Attualmente stiamo lavorando alla seconda stagione di “Les Bracelets Rouges”, l’adattamento della serie di successo catalana “Polseres Vermelles” di Albert Espinosa. La prima stagione, che abbiamo già scritto, è attualmente in onda.

Quale argomento vorreste trattare dopo Felix, che ancora non avete avuto il coraggio o il tempo di affrontare?

Crediamo che le storie di solidarietà e comprensione siano le storie più importanti da raccontare in questo momento. Con il cambiamento climatico e il Covid, sentiamo che le persone sono divise, per ogni sorta di ragione. Ma se scaviamo un po’, ci rendiamo conto che tutti vogliono le stesse cose di base. Pertanto, è importante capire i nostri vicini se vogliamo avere una conversazione aperta che può portare al cambiamento. In questa prospettiva, cerchiamo sempre di sviluppare personaggi che credono che quello che stanno facendo sia la cosa giusta. Nessuno è chiaramente malvagio, hanno solo preso una decisione sbagliata con le informazioni che avevano e la mentalità che possedevano in un certo momento. Cerchiamo di fare tutto questo con un tocco di commedia!

Su Maria Rita Marigliani

Giornalista Pubblicista, Ufficio Stampa e Social Media Manager. La comunicazione rappresenta, da sempre, un’opportunità di evoluzione e crescita necessaria per me e per la conoscenza degli altri.

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