Danila Stalteri
Danila Stalteri

Danila Stalteri: attrice per caso

Danila Stalteri debutterà, il 27 di ottobre, al Teatro Degli Audaci in una sua commedia, “Ti va di sposarmi?”. Ad accompagnarla, in questa nuova avventura, i colleghi Roberta Garzia e Leonardo Bocci. La incontriamo per conoscere a fondo questo suo nuovo progetto, le sue passioni, il futuro.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Danila Stalteri. Come procede il tuo vissuto?

Il mio vissuto procede bene, con giornate impegnative e una diversa dall’altra. Mi divido tra prove, spettacoli, la gestione dell’Associazione di cui sono Presidente e infine insegno teatro. Non ho tempo di annoiarmi!

Cosa ti ha portata, negli anni, a decidere di prendere parte al mondo dello spettacolo?

Ho iniziato a recitare nel lontano 1999. Una troupe cinematografica venne a scuola mentre frequentavo l’ultimo anno di liceo classico: stavano cercando la giovane protagonista di un film per il cinema con Massimo Wertmüller, Gianfranco Jannuzzo e Giorgio Faletti. Un film di cui ho un ricordo meraviglioso. La mia carriera cominciò così, per caso. Durante quelle riprese capii che quello che io avevo iniziato come un gioco poteva divenire la mia vita.

Quali artisti hanno guidato il tuo percorso?

Non finirò mai di ringraziare la regista Cinzia TH Torrini, la quale mi ha scelto per un bellissimo ruolo nella fiction Rai “Terra Ribelle”. Un ruolo, quello di Victoria Hoffman, che è stato un po’ uno spartiacque nella mia carriera televisiva, poiché all’epoca mi ha dato notorietà e mi ha portato altri ruoli. Cinzia è una perfezionista sul lavoro, esattamente come me. Nel privato sono disordinata ma sul lavoro sono molto precisa. Voglio controllare tutto dei miei spettacoli, dalla scrittura al risvolto del pantalone dell’attore! In questo senso Cinzia mi è stata di grande esempio, sia per forza che per determinazione. A lei devo anche l’idea di scrivere il mio primo one woman show dal titolo “Manco fossi Laura Chiatti”. L’idea infatti me l’ha proprio suggerita Cinzia durante una chiacchierata a casa sua, la mia fase da regista e autrice la devo proprio a lei!

Il tuo debutto avvenne con il musical “Emozioni”, insieme ad Ambra Angiolini e Vladimir Luxuria. Che ricordo hai di quella esperienza?

“Emozioni” rappresenta per me un ricordo meraviglioso perché è stato il mio primo spettacolo a teatro. Ho avuto la fortuna di partire subito con questo bellissimo musical contraddistinto da un cast di nomi già affermati. Siamo stati in giro per due anni tra i più grandi teatri d’Italia. Riconosco che sono entrata subito dalla porta principale del mondo del teatro, eravamo tutti molto giovani, un cast di venti persone dove regnava un’atmosfera allegra e spensierata, nonostante lavorassimo tanto! Al punto che, ancora oggi, con quasi tutto il cast mi sento regolarmente e con alcuni di loro mi vedo anche.

Recentemente hai portato in scena lo spettacolo “Odio i monologhi (però li faccio)”. Come ha avuto vita questo monologo, ha qualcosa di autobiografico?

Sì, in questo spettacolo c’è qualcosa di autobiografico ma neanche troppo! Il monologo viene visto, non solo in teatro, come lo specchio del mondo di oggi, questo perché a causa della pandemia ci siamo abituati a stare da soli e a “cantarcela e suonarcela da soli”! E’ come se fossimo tutti costretti a essere attori monologanti, questo perché abbiamo un po’ dimenticato la dimensione del dialogo. In questo spettacolo parlo delle differenze tra uomo e donna e degli aspetti del nostro mondo contemporaneo, tra cui l’insicurezza e la paura di esporsi.

“Ti va di sposarmi?”, dal 27 ottobre al Teatro degli Audaci, ti vedrà nuovamente impegnata in teatro. Cosa puoi anticiparci sul tuo personaggio e su quelli che sono i tuoi nuovi compagni di scena?

Il personaggio di Sara in “Ti va di sposarmi?” mi somiglia molto! Dovendomi impegnare molto nella regia di questo spettacolo, che ho anche scritto, mi sono ritagliata un ruolo che non fosse troppo “scomodo”. Sara è una persona molto concreta e anche un po’ disillusa e non solo nei confronti dell’universo maschile. Anche se sono felicemente accompagnata. Sara riporta coi piedi per terra la sua amica Valentina, più svampita. Anche io ho i miei sogni e le mie ambizioni ma poi davanti allo specchio trovo sempre una persona concreta. Roberta Garzia e Leonardo Bocci sono due attori straordinari, la prima la conoscevo già attraverso il teatro e la televisione e si è mostrata generosa e collaborativa. Roberta ha saputo offrire numerosi spunti nella costruzione dello spettacolo. Leonardo lo seguivo sui social e mi ha sempre fatto ridere tantissimo. L’ho contattato direttamente su Instagram per proporgli il progetto e mi ha detto di sì subito. Una piacevole scoperta, pur essendo una star del web. Si è messo al servizio dello spettacolo in maniera totale, rivelandosi un talento straordinario anche sulle tavole del palcoscenico.

Chi è Danila Stalteri e cosa si augura di poter realizzare in futuro?

Danila è una persona che lavora sodo, un’amica fedele. Sono una persona affidabile e che nel corso degli anni è diventata molto selettiva. Ho una vita caotica e per questo ho deciso, da qualche tempo, di diventare selettiva sia nel lavoro che nel privato. Dedico il mio tempo solo a progetti, cose o persone per cui ne valga davvero la pena.

Puoi anticiparci altro sul futuro artistico di Danila Stalteri?

Mi basterebbe poter continuare, come sto facendo adesso, a vivere solo di questo lavoro, cosa non scontata nel nostro ambiente. Subito dopo “Ti va di sposarmi?” sarò in tournée con lo spettacolo “L’ammazzo col gas” accanto a Gianni Ferreri, regia e drammaturgia di Roberto D’Alessandro. Porterò in scena fino a maggio prossimo gli spettacoli “Manco fossi Laura Chiatti” e “Odio i monologhi (però li faccio)”. In questi giorni sono in onda in televisione con un divertente spot di una marca di automobili con il collega Lorenzo Balducci. Prossimamente sarò su RaiUno nella serie “Protezione Civile” con Ambra Angiolini, che per me è stato un piacevole rincontro. Qui sarò protagonista di puntata nel ruolo di Claudia Loggia, la sindaca di Lipari.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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