Nuovamente in scena ne “Ti va di sposarmi?”, ritroviamo l’attrice Roberta Garzia, incontrata qualche tempo fa per parlarci di suo figlio. Al suo fianco, per l’occasione, i colleghi Danila Stalteri, Leonardo Bocci e la Sarno.
In scena dal 21 al 31 marzo a Milano, al Teatro Martinitt, per una tournée che toccherà ancora altre città..
Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Roberta Garzia. “Ti va di sposarmi?” ti vede nuova protagonista in teatro e, a tal proposito, cosa puoi dirci a riguardo?
La commedia, scritta e diretta da Danila Stalteri, al di là del titolo, cela una tematica legata ai sentimenti, toccando anche l’amicizia tra donne, un tema sempre molto interessante da scandagliare. Due giovani donne che condividono il quotidiano e in cui si inserisce un uomo, più giovane, con cui il mio personaggio, Valentina, intrattiene una relazione.. non ti racconto il finale per non togliere curiosità a chi vorrà vedere lo spettacolo.
Avevamo già parlato di “Ti va di sposarmi?” durante una nostra prima intervista. Cosa è cambiato da allora?
È cambiata un’attrice, perché prima la Sarno non era con noi, e nel cambiare alla fine subiscono una variazione anche le battute. C’è la gioia di stare anche all’interno di un gruppo teatrale con cui mi trovo molto bene. Si tratta, quindi, di uno spettacolo sicuramente diverso, arricchito da qualcosa in più.
Quanta gioia c’è, di volta in volta, nel trovare un pubblico presente, lì dinanzi a te, pronto ad applaudirti?
Mi emoziono sempre, di volta in volta. Il rapporto con il pubblico è linfa nel teatro. Catturarlo, portarlo con te, ti regala davvero tanto e, allo stesso tempo, ti chiede anche tanto.. Essere sul palco e portare a casa lo spettacolo mi regala sempre tanta carica.
Riti scaramantici prima di ogni spettacolo, Roberta?
Se non faccio i miei esercizi per sciogliere la gola, ancor prima di essere dietro le quinte, sembra quasi di non prepararmi. È una sorta di mantra.
Quali gioie, di volta in volta, ti regala l’essere diventata madre?
Mio figlio è di certo lo spettacolo più bello della mia vita! Proprio oggi pensavo al fatto che ha quasi tre anni e tra un po’ potrà venire a vedermi a teatro. Alcune volte sono ancora incredula del fatto che questo piccolo ometto sia mio figlio (ride).
Viviamo una società particolare, spesso orientata verso l’errore. Quali messaggi positivi, a tal proposito, cerchi di lanciare a tuo figlio?
Tutto ciò che sentiamo, in questo periodo, è da tenere in considerazione. Mio figlio è un maschio, ritengo sia, quindi, necessario trasmettergli il giusto rispetto verso le donne, così come l’altruismo, utilizzando parole sempre giuste. Ritengo, inoltre, che il primo esempio avvenga proprio dentro casa perché i figli sono spugne, assorbono tutto.
Roberta Garzia, cosa manca ancora a questo tuo percorso artistico?
Mancano ancora un po’ di cose. Manca, ad esempio, il mio film e spero di poterlo realizzare in tempi brevi. Si tratta di una commedia scritta insieme a Cinzia Berni, un progetto che vale quanto un secondo figlio.
Un ultima domanda, cosa puoi anticiparci sui tuoi progetti futuri?
Oltre lo spettacolo ci sono altri due progetti importanti di cui vi parlerò non appena possibile. Sono, inoltre, diventata coach, da qualche tempo. Una nuova passione..