Letizia Brugnoli per Crystal Flower

Crystal Flower, il jazz di Letizia Brugnoli

“Crystal Flower” è un album di jazz che sfida le definizioni di genere e si rivolge a chiunque abbia un orecchio attento per la musica.

Non rientra nei confini stretti dei puristi del jazz o amanti della sperimentazione, ma abbraccia una varietà di stili musicali, dallo swing al brasileiro, dal latin all’electric-jazz degli anni Settanta.

La cantante Letizia Brugnoli ha infatti avuto spazio per ogni sfumatura vocale ed interpretativa ed i musicisti hanno potuto esprimersi in modo sempre vario ed eclettico. Cimentarsi con generi diversi è stata una stimolante sfida non solo per loro, ma anche per il compositore ed arrangiatore, Roberto Sansuini.

In questa intervista per lo spazio dedicato ai Talenti, esploreremo il mondo sonoro di “Crystal Flower” e il processo creativo dell’artista.

Letizia Brugnoli, bentrovata su La Gazzetta dello Spettacolo. Come hai iniziato la tua carriera artistica e qual è stata la tua principale fonte di ispirazione?

La mia carriera artistica nasce principalmente dalla passione per la musica che mio papà mi ha trasmesso. Crescendo mi sono avvicinata al Jazz grazie all’ascolto dei Manhattan Transfer e delle grandi Regine del Jazz fino a raggiungere la consapevolezza che quella sarebbe poi stata una delle strade che avrei percorso. Loro indubbiamente sono state la mia principale fonte di ispirazione.

Quali sono state le tue principali fonti di ispirazione, invece, durante la creazione di “Crystal Flower”?

Ce ne sono state tante a dire la verità e non saprei nello specifico individuarne una in particolare. Indubbiamente ho racchiuso quelli che sono i miei gusti in campo musicale.

Il titolo “Crystal Flower” evoca un’immagine suggestiva. Cosa simboleggia per te questo titolo e come si collega al contenuto musicale dell’album?

Il Fiore di Cristallo è sfaccettato, proprio come i brani dell’album, stilisticamente eterogenei. Come tutte le cose belle, anche un fiore di cristallo deve essere maneggiato con cura, perché assai fragile. È un album per me molto prezioso e questo l’ho voluto esprimere anche nel titolo.

Puoi parlarci di come hai lavorato con gli altri musicisti nell’album? In che modo hai collaborato con loro per creare l’eclettico suono di “Crystal Flower”?

La parte musicale è stata diretta da Roberto Sansuini in modo eccezionale, credo. I musicisti sono nostri amici, con loro collaboro spesso e quindi tutto è nato in modo molto naturale. Tante sonorità che si sentono nell’album sono nate proprio in studio durante la registrazione, grazie alle sinergie di tutti.

Come vedi il futuro della tua carriera musicale Letizia Brugnoli? Ci sono altri obiettivi che vorresti raggiungere o nuove direzioni che vorresti esplorare?

Certamente non ho intenzione di fermarmi qui, nuovi progetti sono in cantiere e cercherò di concretizzarli a breve. Adesso, però, voglio godermi quello che ci darà Crystal Flower.

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