Blind Ego. Foto da Ufficio Stampa
Blind Ego. Foto da Ufficio Stampa

Blind Ego: una sferzata di hard rock con Preaching to the Choir

Energia, entusiasmo e tanto hard rock sono gli elementi base del nuovo album dei Blind Ego, dal titolo Preaching to the Choir.

Blind Ego. Foto da Ufficio Stampa
Blind Ego. Foto da Ufficio Stampa

Anticipato dai singoli Burning Alive e Massive, il cd, in uscita per il mese di febbraio, è il secondo lavoro in studio della grintosa band tedesca formata da Kalle Wallner, chitarrista, bassista, tastierista & programming, Scott Balaban, vocals, Michael Christoph, batteria, Sebastian Harnack, additional basso e Julian Kellner, additional chitarra. Arrivato dopo il debut cd Liquid del 2016 e il live Cd/Dvd registrato a Loreley, Germania, Preaching to the Choir non fa che confermare la vocazione hard rock dei Blind Ego, pronti ad una lunga serie di performaces live che prenderà il via il prossimo 29 febbraio a Freising, Germania. Come ci ha spiegato il chitarrista Kalle Wallner, già membro di una delle più prestigiose prog rock band d’Europa, gli RPWL che comprendono nel loro organico anche il cantante Yogi Lang, il batterista Marc Turiaux e il tastierista Markus Jehle.

Il precedente album dei Blind Ego, Liquid, risale a quasi tre anni fa. Qual è stato il processo di registrazione di questo nuovo album?

E’ proprio vero, il tempo vola! E’ incredibile come tre anni siano passati tanto velocemente. Comunque dal 2017 i Blind Ego sono stati in tour due volte ed abbiamo anche realizzato un disco live. Il 2018 è stato l’anno in cui ci siamo concentrati sugli RPWL con il tour, un album in studio e uno dal vivo. Non posso certo dire di essermi annoiato (ride). I concerti dei Blind Ego per Liquid sono stati molti ispirati e il nostro line-up era un insieme di grande energia soprattutto dal vivo. In seguito ho preso l’occasione al volo per rientrare in studio e poi ho scritto delle nuove canzoni ed ho prodotto dei demos in modo relativamente veloce. Questo è il motivo per il quale ho dovuto allontanarmi per un po’ dal mio progetto anche questa volta e portare prima la band live e successivamente in studio di registrazione. C’è ancora una evidente gerarchia tra il comporre i brani di un cd e produrlo ma sono stato molto contento dell’input che ho ricevuto dai membri della band. Scott Balaban in particolare è stato molto coinvolto per quanto riguarda i testi essendo lui un nativo americano e Sebastian Harnack si è preso cura di nuovo della programmazione e della produzione dei nostri videos. Durante l’intero processo di produzione, comunque, lo spirito dei concerti dal vivo era sempre molto evidente!

Il primo cd dei Blind Ego è uscito nel 2007. Quanto pensi che la band sia cresciuta da quei tempi?

Lo sviluppo dei Blind Ego va di pari passo con la mia personale crescita. Realizzai il primo album solo perchè pensavo fosse un peccato avere tante canzoni che non si accordavano con quelle tipiche degli RPWL oppure che erano troppo rock. Inoltre volevo poter lavorare con altri musicisti. A quei tempi non avevo considerato il fatto di poter fare dei tour dopo la pubblicazione dell’album o di poter fare tanti altri album dopo quello. Per me la più grande sfida con i Blind Ego è che il completo songwriting e le lyrics dipendono da me. Posso lasciarmi coinvolgere da me stesso e poi filtrare emozioni ed eventi. Non tutto è autobiografico, ma posso pensare davvero a me stesso e trattare argomenti che mi interessano. Così i miei dischi solisti sono una riflessione della mia vita dal 2007 in poi e questo è anche ciò che ha permesso la mia maturazione e quella della mia musica.

Il primo singolo dal nuovo cd dei Blind Ego si intitola Burning Alice. Come mai hai scelto questa canzone?

E’ che mi piaceva tanto l’energia di questo pezzo! Ha anche un mood molto positivo che va perfettamente d’accordo con quello della band. Burning Alive non è un pezzo da prendere alla lettera ma piuttosto un immagine di come bruciare per la vita. Mi capita spesso di sentirmi stanco delle notizie esclusivamente negative che mi provengono dai media ogni giorno. C’è anche un lato positivo, ma spesso non viene preso molto in considerazione.

Ecco perchè ho scelto questo brano in particolare.

Il titolo di questo nuovo cd è Preaching to the Choir. A cosa si riferisce?

Questa frase significa “rompere le porte aperte” e oggiogiorno può essere applicata a differenti situazioni. Nel senso originale il prete parla alla sua congregazione o al suo coro, ovvero sia alla gente che che sta già dalla sua parte e dalla quale non si aspetta nessun tipo di contraddizione ma soltanto pieno supporto. Questo fenomeno può essere costantemente osservato sia nei networks che in politica. Per l’album ho semplificato questo concetto al massimo: un bambino che siede sulla sabbia e prega rivolgendosi alla sua “comunità”.

Lo stile musicale dei Blid Ego può essere definito heavy metal. Quali parole useresti invece tu per descrivere lo stile di questo vostro nuovo cd?

Si’, anche io ho il feeling che questo album sia più rock e più hard dei predecessori. Ma c’è anche una grande ballata con The Pulse, una canzone molto sofisticata con tanti ritmi molto complessi. Questi ultimi, però, sono molto ben nascosti così magari nemmeno li noti. Io sono cresciuto negli anni ’80 ascoltando qualsasi tipo di heavy metal. Cose del genere non te le dimentichi per tutta la tua vita. Forse con questo nuovo cd sono tornato più vicino alle mie radici musicali. In ogni caso non è una cosa che ho fatto coscientemente, è accaduto e basta.

Quali sono le tue ambizioni per la band?

Sono molto ambiziono e naturalmente spero il meglio per il mio progetto. Comunque non vedo l’ora che questo disco esca che il tour cominci il prossimo 29 febbraio nella mia città natale, Freising, che si trova vicino a Monaco di Baviera. Dopotutto i concerti dal vivo continueranno quest’anno. I Blind Ego hanno sempre avuto in se un’energia speciale e uno spirito live potente e per questo non vedo l’ora di portare le nuove canzoni on stage!

Quali sono gli elementi in comune tra i Blind Ego e la tua band principale, gli RPWL?

Entambe le band hanno lo stesso chitarrista! No, sto scherzando, penso che come compositore di entrambe le band io abbia le stesse priorità nel songwriting: il focus è sempre nella canzone e tutto va subordinato a questo. Non riguarda l’eseguire degli assolo il più veloce possibile ma piuttosto riguarda l’interpretazione, le intenzioni e le emozioni della musica espresse meglio possibile, sia che riguardino la gioia o la rabbia, l’aggressività o la tristezza. A parte questo, ci sono altre similitudini e differenze, che è anche l’idea base del mio progetto solista. Questo si applica alla produzione ma naturalmente anche ai musicisti.

I Blind Ego si esibiranno presto in Germania ed Olanda. Quali sono le tue aspettative riguardo questo tour?

Non vedo l’ora di cominciare la prima parte di questi live shows. Questi concerti sono sempre qualcosa di speciale e naturalmente sono molto emozionato all’idea di come l’audience reagirà alle nuove canzoni! In ogni caso ci sarà un grande set focalizzato sul nuovo album. E come “regalo” speciale avremo i KINGCROWN, una grandiosa band italiana a farci da co-headliner. Così potrete aspettarvi delle serate entusiasmanti…E siamo soltanto all’inizio…

Su Susanna Marinelli

Giornalista pubblicista, ha scritto tra le altre per le riviste Cioè, Debby, Ragazza Moderna, Vip, Eva 3000, Grand Hotel, Gossip, Tutto, Nuovissimo...Ha partecipato come ospite a varie trasmissioni tv tra cui La Vita in Diretta e in radio per Radio2Rai.

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