Chris Squire - Yes
Chris Squire degli Yes. Foto dal Web

Chris Squire: la stella del bassista degli YES brilla ancora

Non sembra ancora vero che Chris Squire se ne sia andato il 27 giugno di 5 anni fa a Phoenix (USA) per una grave forma di leucemia che dal momento della diagnosi, impietosa, gli ha lasciato solo un mese di vita.

Ma al suo pubblico piace ancora immaginarlo lì sul palcoscenico, intento a suonare il suo amato Rickenbacker 4001 con quella maestria, quel talento e quella passione che gli diedero la notorietà in tutto il mondo e che lo consacrarono come uno dei bassisti più bravi al mondo.

Spumeggiante, eccentrico ma meticoloso ed incredibilmente professionale Christopher Russell Edward Squire, nato a Londra il 4 marzo 1948 fu l’unico membro dei leggendari YES a non lasciare mai la sua band nella quale ha militato dalla primavera del 1968 anno in cui fu fondata da lui e dal cantante Jon Anderson, fino alla fine. Quando era in ospedale il suo unico pensiero era guarire e tornare prima possibile a suonare ma non ce l’ha fatta e la sua scomparsa ha lasciato allibiti e inconsolabili tutti quelli che lo amavano, che erano tanti perchè Chris nel corso degli anni si era fatto volere bene davvero. Gentile ed amichevole con i colleghi, aveva sempre una parola di incoraggiamento per tutti ed un sorriso, quel sorriso aperto che non negava mai ai suoi innumerevoli fans che lo avvicinavano per chiedergli un autografo o che volevano farsi una foto con lui. Era una autentica rockstar, di quelle che non se ne trovano più, di quelle che ogni ragazzo che si avvicina o si avvicinerà mai ad uno strumento sogna e sognerà di diventare, ma allo stesso tempo era Un uomo mite, tranquillo, simpatico, semplice, spesso taciturno. uno che non si era mai montato la testa e che sapeva che il successo non si ottiene con i giochi di prestigio ma che bisogna lavorare duro per ottenerlo e per mantenerselo e lui non si risparmiava mai.

Anche negli ultimi anni della sua vita continuava ad esercitarsi ore ed ore prima di salire on stage con quella tenacia e quell’umiltà che solo i grandi hanno e che riesce sempre a stupire. Il suo nome è legato indissolubilmente a quello della sua band, gli YES, che fondò alla fine degli anni ’60 dopo gli “esperimenti” con i Self, The Syn e i Mabel Greer’s Toyshop che, con l’entrata di Jon Anderson, si trasformarono appunto in Yes. Dall’album omonimo uscito nel 1969 la band non si è più fermata e, grazie anche al basso prepotente e tecnicamente perfetto di Chris è diventata una delle più rappresentative del progressive rock mondiale, ispiratrice ancora oggi della grande maggioranza dei gruppi di new prog rock.

Tantissimi gli albums portati al successo da Chris e dalla sua band, capolavori come Close To the Edge, Fragile, Tales From Topographic Ocean, Yessongs, Relayer, 90125 che conteneva la superhit mondiale Owner of a Lonely Heart…
Alla carriera solista Squire non ha dedicato molto tempo e i suoi due unici albums da solo sono stati Fish Out of Water del 1975, che ha riscosso un grande successo di mercato ed ha appassionato tutti i suoi ammiratori e Chris Squire’s Swiss Choir del 2007 al quale collaborarono musicisti dai nomi illustri come Steve Hackett, Alan White, Gerard Johnson e Jeremy Stacey. Grande è stata la sua amicizia con il chitarrista e produttore statunitense Billy Sherwood, per un periodo membro degli stessi YES, con il quale Chris mise in piedi il progetto Conspiracy pubblicando nel 2000 il cd omonimo e nel 2003 The Unknown. Nel 2012, poi, si unì al chitarrista Steve Hackett (ex Genesis) dando vita ad uno straordinario duo e al raffinato ed ispirato cd A Life Within a Day.

Nel 2015 il prestigioso Prog Award ha deciso di intitolare a Chris Squire il suo “Virtuoso Award”, ovvero il premio per il musicista prog rock più di talento della scena internazionale. Insieme agli altri membri del suo gruppo Chris è inoltre stato inoltre introdotto nella celebre Rock and Roll Hall of Fame nel 2017. La musica è stata tutta la sua vita e lui ha dato tanto alla musica con il suo stile innovativo di imbracciare il suo strumento, uno stile che è diventato una vera e propria scuola alla quale la maggior parte dei bassisti rock oggi fa ancora riferimento con ammirazione e deferenza. E’ rimasto nel cuore di molti di noi il grande Chris Squire, unico ed affascinante e li rimarrà per sempre, stella tra le stelle del firmamento del rock che senza di lui è diventato un po’ più buio.

Su Susanna Marinelli

Giornalista pubblicista, ha scritto tra le altre per le riviste Cioè, Debby, Ragazza Moderna, Vip, Eva 3000, Grand Hotel, Gossip, Tutto, Nuovissimo...Ha partecipato come ospite a varie trasmissioni tv tra cui La Vita in Diretta e in radio per Radio2Rai.

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