Jonas Reingold si è impegnato di recente in un nuovo originale progetto, un power trio chiamato Allium e composto oltre che da lui dai musicisti Andy Tillison e Roberto Tiranti. Il cd che si intitola Allium: Una Storia, prende spunto per l’appunto da Allium, una band di prog rock italiano esistita per davvero negli anni ’70.
A lanciare l’idea è stato Tillison che conobbe gli Allium quando era un teenager riuscendo perfino a suonare con loro in un’occasione. L’album, che contiene tre brani (Mai tornare, Ordine Nuovo e Nel Nome di Dio), mette in grande evidenza, se ce ne fosse bisogno, il poliedrico talento del bassista Jonas Reingold. Membro della prog rock svedese The Flower Kings (con Roine Stolt), Jonas è molto noto per il suo talento, la sua professionalità e la sua grinta on stage. A questo proposito i fans del musicista aspettano con ansia di rivederlo dal vivo non soltanto con i suoi TFK ma anche nella Steve Hackett Band (la formazione dell’ex chitarrista dei mitici Genesis Steve Hackett), della quale fa parte da qualche anno e che ha contribuito ad incrementare la sua audience e la sua popolarità.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo a Jonas Reingold. Allium by Andy Tillison suona davvero come un interessante progetto musicale. Come sei stato coinvolto in questo gruppo?
Andy mi ha contattato parlandoni della sua idea riguardo questa band italiana del passato che in realtà non è mai riuscita a farsi una carriera. Io ho subito pensato che la storia fosse grandiosa così Andy mi ha spedito alcuni samples. La musica era eccezionale ed io mi sono detto: “voglio far parte di questo progetto”.
Come hai accennato, Allium è stata una vera prog band italiana e questo è un genere musicale nel quale il nostro paese si è sempre distinto. Tu quanto ne sai della tradizione delle gloriose band progressive del nostro paese?
A dire il vero non ne sono poi così tanto. Ovviamente ho sentito la PFM e il Banco del Mutuo Soccorso ma questo è tutto. Però adoro il sound del prog rock italiano senza contare che amo andare in tour nel vostro paese, mi piace il cibo italiano, la gente e la vostra cultura.
Parliamo di questo nuovo cd Allium. Hai per caso scritto alcuni dei brani contenuti o soltanto le tue parti di basso?
Andy ha composto gran parte della musica dell’album ma io ho composto alcune sezioni e qualche melodia.
Qual è stato il tuo approccio alle canzoni di Allium?
Ho cercato di sintonizzarmi su un vibe molto anni ’70. Ho cercato di trovare il tono giusto per il basso e per la chitarra. Ho sperimentato differenti opzioni al basso ma poi ho scelto il basso ukulele semplicemente perchè aveva questo suono anni ’70. Così non sono stato costretto a sottoporre il sound ad alcun processo per emulare quello delle band dell’epoca, ce lo avevo già lì pronto e reale.
L’album è stato registrato durante il periodo del lockdown per pandemia. Qual era l’atmosfera mentre stavate registrando?
C’era la classica atmosfera da lockdown, noiosa, tutto era chiuso quindi noi abbiamo dovuto registrare da remoto. Fortunatamente sono dotato di un ottimo studio personale così ho trascorso tanto tempo lì, sfuggendo dal concentrarmi sull’ossessivo pensiero del Coronavirus.