Toni Servillo alla Biblioteca Nazionale di Napoli

Toni Servillo alla Biblioteca Nazionale

A Napoli il reading con Toni Servillo

La Biblioteca Nazionale di Napoli, e nello specifico la Sala Rari è stata presa d’assalto dai tanti ammiratori accorsi ad ascoltare un ammaliante Toni Servillo, intervenuto alla presentazione del libro “Il Teatro di Toni Servillo” che Anna Barsotti (docente di Storia del teatro e dello spettacolo all’Università di Pisa) gli ha dedicato.

Toni Servillo alla Biblioteca Nazionale di Napoli

Alla Conferenza sono intervenuti anche Francesco Cotticelli (Università degli Studi Federico II) Francesco Mercurio (Direttore della Biblioteca Nazionale) e Arturo De Vivo (Prorettore della Federico II).

 La sua prima passione rimane il Teatro, difatti in varie occasioni Servillo ha sottolineato il suo amore per questo tipo di arte, aggiungendo che: “Quest’anno recito a Napoli in tre teatri diversi, il Diana, il Trianon e il San Carlo…Non potrei desiderare di meglio, è come fare una passeggiata dal Vomero, a Forcella, a Chiaia”.

Continua dicendo che il tempo passato sul palcoscenico è più lungo rispetto a quello passato davanti ad una cinepresa e non ha mai considerato il teatro un’anticamera per avere poi un successo cinematografico. La prova vera e propria si ha attraverso il contatto con il pubblico, si ha nel momento in cui “accade qualche cosa che poi non accade piùnon è più ritrovabile e vai ricreata come una fioritura, una lievitazione. Qualcosa che va curata maniacalmente giorno per giorno… Non esiste un mio teatro, io sono solo uno che si mette al servizio degli autori che ama, e che cerca di trasmetterlo al pubblico”.

 Servillo ha proseguito parlando di Caserta, dove vive tutt’ora, dicendo con dispiacere e con dolore che è tra le città fanalino di coda per quanto concerne la cultura italiana, la qualità della vita. Ironizza anche sul fatto che in molti non credono che lui abiti a Caserta, come se fosse obbligatorio per un artista, doversi trasferire a Roma, Milano, Parigi, a New York… sorridendo poi ha anche aggiunto che spesso sente dire: “Ma come un attore che va a fare la spesa?…ma come è possibile??!” 

Interessanti i punti inerenti all’esperienza di Teatri Uniti che oggi compie 30 anni, e che per Servillo sono un punto davvero fondamentale…“Tutto è nato qui“. Si auspica, anche, che prima o poi si concretizzi una mostra per poter raccontare le tante cose belle fatte, la grande quantità di esperienze vissute nel cinema, nel teatro, in un certo tipo di televisione, nella radio, nella musica ed in tanti e più diversi repertori. Teatri Uniti, all’epoca, si incuriosì di un fenomeno parallelo, ovvero la nuova drammaturgia napoletana e l’incontro, la scoperta della potenza del dialetto.

Toni Servillo incanta non solo sulla scena ma anche nell’essere semplicemente se stesso, incanta con il suo modo di raccontare, di spiegare, di intrattenere. Incanta anche per la sua umiltà, nel non aver cambiato stile di vita rimanendo legato alla sue radici nonostante le difficoltà che ne comporta.Un incontro emozionante e interessante, come senza dubbio saranno gli appuntamenti che artisticamente terrà nei bellissimi teatri napoletani come ha anticipato nel corso del riuscitissimo evento.

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