Incontriamo oggi l’attrice Giulia Di Quilio, tra i protagonisti di “QN – Il Quaderno nero dell’amore”, storia di un amore malato, dove recita al fianco di Francesco Nicolai.
Nel 2022, inoltre, dovrebbe debuttare con un suo spettacolo teatrale, un monologo, rimandato più volte a causa della pandemia. Dopo aver mosso i primi passi nel mondo della moda, la Di Quilio ha capito che voleva recitare quando aveva circa 28 anni, motivo per cui ha studiato con Enzo Garinei, il padre del musical, e si è formata con diverse esperienze teatrali e cinematografiche. In tanti, la ricordano però anche come performer burlesque.
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo a Giulia Di Quilio. In questo periodo di Pandemia hai pensato molto al mondo dei podcast. Vuoi parlarcene?
Si. Voglio pubblicarli su Spotify e tutti gli altri spazi possibili. I podcast tratteranno l’eros in chiave comedy. La finalità degli stessi è quella di raccontarmi di più; di farmi conoscere e mettere in luce le mie tante anime.
Cinema e televisione nel tuo curriculum, ma soprattutto il burlesque…
Il mio grande amore per il burlesque è nato, nel 2010, grazie a Dita von Teese, che è stata ospite del Festival di Sanremo. Grazie a quella performance, il burlesque ha catalizzato la mia attenzione ed ho deciso che che faceva al caso mio, dato che univa le performance d’attrice all’aspetto da pin-up che ho sempre avuto in quanto modella. Quando su Sky Uno è apparsa la scritta per i casting di Lady Burlesque, ho così deciso di iscrivermi e tentarci. E per fortuna è andata bene.
Nel tuo curriculum d’attrice ci sono la Grande Bellezza, film vincitore del Premio Oscar dove ha recitato al fianco di Toni Servillo, e la soap opera Un Posto al Sole, in cui hai interpretato la PM Clara Fiorito. Ma nel tuo futuro?
Trovo che Zalone abbia una comicità straordinaria. Mi fa sempre morire dalla risate. E’ uno dei registi più di successo degli ultimi anni. Sarebbe davvero un sogno, un giorno, lavorare con lui.
Parteciperesti ad un reality show?
Credo di non essere adatta ai reality dove si raccontano aspetti troppo privati. Parteciperei volentieri a Ballando con le Stelle perché ritengo sia maggiormente nelle mie corde. Potrei imparare qualcosa: anche se faccio burlesque, non mi ritengo una ballerina.