Galleria d'Italia a Napoli
Galleria d'Italia a Napoli

Apre al pubblico la Galleria d’Italia a Napoli

La nuova sede della Galleria d’Italia di Napoli presenta tre importanti itinerari espositivi. Si tratta di opere appartenenti al patrimonio storico artistico di Intesa San Paolo.

  • Al primo piano troviamo una selezione di dipinti e sculture curate da Fernando Mazzocca che ti catapultano nella Napoli dagli anni ‘600 ai primi del XX secolo a.C.
  • Al secondo piano veniamo invece immersi nell’Atene, nell’Apuleia e nella Lucania del V secolo a.C. grazie alla meravigliosa collezione di anfore e vasi. L’intera collezione è curata da Fabrizio Paolucci.

Proseguendo la passeggiata, nella Galleria ci troviamo al cospetto di una vasta selezione di opere d’arte del XX secolo. Anche quest’ultime sono di proprietà Intesa San Paolo ed è curata da Luca Massimo Barbero.

Come si legge sul sito ufficiale delle Gallerie d’Italia, Un nuovo grande spazio, affacciato nella vivace e centrale via Toledo, rinnova e amplia la sede museale di Gallerie d’Italia a Napoli. 10.000 metri quadri di continue scoperte, con itinerari espositivi inediti accanto alle opere da sempre amate, nuovi spazi per l’incontro e le iniziative.

Il Museo al Palazzo del Banco di Napoli

Progettato da Marcello Piacentini alla fine degli anni Trenta del Novecento, il Palazzo, già sede del Banco di Napoli, è oggi ripensato con i più innovativi criteri museografici grazie al progetto architettonico di Michele De Lucchi – AMDL Circle che prosegue e amplia l’offerta espositiva e culturale proposta nel vicino Palazzo Zevallos Stigliano dal 1999 al 2022.

Il palazzo del Banco di Napoli, realizzato su progetto di Marcello Piacentini, venne inaugurato il 9 maggio 1940, quale moderna sede centrale dell’antico istituto. L’edifico sorge su parte del lotto anticamente occupato dal grande complesso di San Giacomo dove, a partire dal terzo decennio del Cinquecento, venne avviata la costruzione di una chiesa e di un ospedale dedicati al patrono di Spagna, su iniziativa del viceré Pedro de Toledo, quale istituzione religiosa e assistenziale di riferimento degli spagnoli residenti in città. La presenza a partire dal 1597 dell’antico Banco di San Giacomo e Vittoria, confluito durante il decennio francese nel Banco delle Due Sicilie e, in epoca post-unitaria, in quello di Napoli, rappresenta un carattere distintivo e permanente dei luoghi.

Aspetto distintivo di tutto il progetto è la grande attenzione alla scelta dei materiali. La pietra grigia di Billiemi e il travertino contribuiscono a conferire solennità alla facciata; il granito rosso delle colonne del vestibolo prelude al marmo verde Issorie del pavimento e al marmo rosa Vallestrona delle pareti della grande sala ipostila delle casse, la più grande tra quelle realizzate all’epoca.

Lo scalone monumentale, con vetrate istoriate di Luigi Parisio, conduce al secondo piano, dove il marmo etiope del Salone delle Assemblee gode della calda luce diffusa attraverso i raffinati finestroni schermati da lastre di alabastro. Un grande spazio a doppia altezza con volta cassettonata e lunette piane che rimanda agli impianti basilicali di età romana.

In anni recenti è da segnalare l’intervento del 1986 di Nicola Pagliara sul prospetto di via Toledo, che attraverso pregiati elementi di arredo come vasche, fioriere e sedili arricchisce l’austera facciata di Piacentini.

Su Anastasia Marrapodi

Fin da piccola ho nutrito un amore smisurato per la musica tanto da divorare letteralmente i dischi in vinile di mio padre e le audiocassette. L'amore per la musica mi ha portato anche a fare i miei primi passi editoriali prima a scuola con i giornaletti scolastici e poi con dei blog. Spero di coronare il mio sogno di diventare giornalista e critico musicale.

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