Dora Romano
Dora Romano

Dora Romano, vi racconto “Mafia Mamma”

L’attrice Dora Romano sta vivendo successo su successo: adesso al cinema con “Mafia Mamma” diretto da Catherine Hardwicke a fianco di Toni Collette e di Monica Bellucci.

Un curriculum professionale ricco di tante esperienze: iniziando con lo studio alla prestigiosa “Bottega teatrale di Vittorio Gassman”, collaborando con personaggi del calibro di Eduardo De Filippo e di Ferzan Ozpetek. Dora è entrata nel cuore del pubblico, grazie a due fiction amate dal pubblico: “L’amica geniale” ed “Imma Tataranni – sostituto procuratore”, in cui – in quest ultimo – interpreta la suocera di Imma: una donna simpatica e a tratti, “ironicamente pungente”.

Dora Romano, benvenuta su “La Gazzetta dello Spettacolo”. Un’attrice dal respiro internazionale, avendo lavorato con grandi nomi del cinema mondiale, come ad esempio: Dustin Hoffman. Parliamo di un recente progetto cinematografico, “Mafia Mamma” diretto da Catherine Hardwicke a fianco di Toni Collette e di Monica Bellucci. Che cosa può dirci riguardo a questa grande esperienza e sul suo personaggio?

Grazie a voi per  avermi invitata. Per “Mafia Mamma” sono stata direttamente contattata dalla regista Catherine Hardwicke. Abbiamo avuto un simpatico incontro su zoom dove mi ha detto di avermi molto apprezzata in “L’amica geniale” e in “E’ stata la mano di Dio”. Mi ha proposto un personaggio divertente e dai risvolti inaspettati all’interno della storia. Si tratta di una ispettrice capo della DIA sotto copertura e la copertura è molto divertente. Non voglio dire di più per non rovinare la sorpresa. E’ un personaggio breve e insolito per me.

Dora Romano ha studiato alla Bottega Teatrale di Vittorio Gassman (che aveva sede a Firenze), ha lavorato con Eduardo De Filippo, con Ferzan Ozpetek, si è perfezionata sulla recitazione negli Stati Uniti, ecc… Una carriera brillante e ricca di bei colpi di scena con un ritmo vivo profondo. Quali sono i ricordi e gli insegnamenti a cui attinge tuttora riferiti alla sua biografia personale?

Sicuramente il periodo fiorentino è molto impresso nella mia memoria. Tutti i giorni avevamo il contatto diretto con Vittorio Gassman e i suoi insegnamenti sono stati preziosissimi per me. Una decisa svolta nel mio modo di affrontare il mio lavoro è stato l’incontro con maestri dell’Actors Studios americano durante vari seminari che ho seguito. Ho scoperto un modo di recitare cui da allora in poi ho dedicato tutto il mio essere. Sarebbe troppo lungo spiegare qui il come e il perché, ma ho avuto una specie di illuminazione su come affrontare i personaggi e svilupparli in profondità. E’ un lavoro duro e solitario di cui però, non mi stanco mai.

Gran parte del pubblico, soprattutto italiano, ha avuto modo di conoscerla grazie ai ruoli che ha ricoperto all’interno di fiction di successo come “L’amica geniale” ed “Imma Tataranni – sostituto procuratore”. Come ha accolto questa popolarità e come sta vivendo questo successo?

In verità questa popolarità, come la chiama Lei, non ha spostato di molto la mia vita quotidiana. Sono molto riservata e non amo esibire me stessa. Certamente la consapevolezza che milioni di persone in tutto il mondo stiano ancora guardando queste serie mi responsabilizza e mi inorgoglisce. Devo al fatto che Saverio Costanzo mi abbia voluta nel ruolo della Maestra Oliviero che la mia vita professionale abbia avuto un grande incremento e di questo gli sarò eternamente grata.

Questo successo è arrivato in tarda età e per me continua a stupirmi il fatto che la gente mi riconosca per strada o i colleghi mi facciano tanti complimenti. Vivo questo fatto con serenità, felicità e gratitudine per la vita. La televisione è un potentissimo strumento divulgativo e di conoscenza e queste due serie da lei citate sono viste e apprezzate da milioni di persone. Da parte mia cerco in tutto ciò che faccio di realizzare alla mia missione di artista: rendere felici le persone attraverso il mio lavoro e sono io stessa felicissima quando ci riesco.

State terminando le riprese della terza stagione di “Imma Tataranni” in cui Lei interpreta la mamma di Pietro, interpretato da Massimiliano Gallo. Come ha creato questo personaggio, rendendolo “piacevolmente ironico” a tratti polemico ma simpatico ed accattivante? 

Recitare in questa serie è particolarmente divertente per me. Essere affiancata da colleghi bravissimi e umanamente meravigliosi ed essere guidata da un grande regista completano il quadro del mio divertimento di attrice. Come sempre faccio durante la creazione di un personaggio, chiunque esso sia, parto dalla costruzione della sua umanità e dalla sua memoria emotiva, attraverso le quali cerco di dare spessore, profondità e incisività.

Si può essere simpatici anche essendo un po’ stronzi, come credo sia successo alla signora De Ruggeri. L’amore viscerale per l’unico figlio maschio risulta a volte fastidioso, ma anche molto comico. Mia madre è stata la mia ispirazione e molte donne, nel bene e nel male, si sono sentite un po’ rispecchiate in questa donna.

Su Sara Morandi

Insegnante per vocazione, giornalista per passione. Amo il teatro perché incarna le emozioni viventi delle nostre anime. Ho sempre scritto di spettacolo e questo mi ha reso felice e mi rende tuttora. Divoro libri e il mio sogno sarebbe quello di scrivere un romanzo.

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