Vincenzo Incenzo. Foto di Pitta Zalocco
Vincenzo Incenzo. Foto di Pitta Zalocco

Vincenzo Incenzo e i suoi “Comizi d’amore”

E’ disponibile “Comizi d’amore” il primo album live in acustico del cantautore, scrittore, regista e autore per i più grandi artisti italiani: Vincenzo Incenzo.

“Comizi d’amore” celebra la grande produzione dell’artista, toccando sia il percorso autoriale (che lo ha visto firmare canzoni per Renato Zero, Lucio Dalla, Antonello Venditti, Sergio Endrigo, Michele Zarrillo, Franco Califano, Patty Pravo, Ornella Vanoni, PFM, Tosca e tanti altri) che quello cantautorale. 

Vincenzo Incenzo, benvenuto su “La Gazzetta dello Spettacolo”. Credo che Lei abbia scritto, insieme a Michele Zarrillo, una delle canzoni più belle del mondo: “Cinque giorni”. Un brano amato da tutte le generazioni, anche dai giovanissimi. Perché questo pezzo, secondo Lei, piace sempre? Qual è la Sua vera ricchezza?

Credo che la sua forza risieda nella sincerità; è un brano autentico, dettato da un’urgenza interiore forte, e questo la gente lo capisce. Le parole arrivano dirette, nude, senza orpelli e sono parole che possono appartenere a tutti in certi momenti della vita. Infine, trovo che la fusione tra testo e musica sia perfetta, come raramente accade.

Il 21 aprile è uscito il Suo album: “Comizi d’amore”. Perché questo titolo e all’interno del suo ultimo lavoro, scopriremo ancora di più chi è Vincenzo Incenzo?

Ho preso in prestito il titolo di un documentario di Pasolini perché trovo che qui ci sia tutto; la querelle politica, la società, i nostri sentimenti più intimi sono i binari sui quali cammino da sempre come autore; per questo il titolo è una fotografia perfetta dell’album. Dentro ci sono 30 anni di canzoni, da quelle che ho scritto per i grandi artisti italiani alle mie ultime da cantautore; ritengo sia un quadro completo di ciò che sono e che sento.

A che possiamo dedicare questo splendido lavoro ricco di amore, passione musica e immensa profondità?

Lo dedicherei al valore delle canzoni che possono ancora essere testimoni attendibili del nostro tempo. Oggi si è persa un po’ la ragione sociale di un brano, che io invece ritengo essenziale. E lo dedicherei poi ai nuovi autori, con la speranza che questa mia testimonianza possa essergli in qualche modo utile.

Su Sara Morandi

Insegnante per vocazione, giornalista per passione. Amo il teatro perché incarna le emozioni viventi delle nostre anime. Ho sempre scritto di spettacolo e questo mi ha reso felice e mi rende tuttora. Divoro libri e il mio sogno sarebbe quello di scrivere un romanzo.

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