Alessandro Guida sul set de l'Uomo delle stelle
Alessandro Guida sul set de l'Uomo delle stelle

Alessandro Guida: il mio lavoro mi diverte

Diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Alessandro Guida è oggi un regista con all’attivo lavori quali, la serie Tv, Ritoccati, in onda su Sky, Maschile singolare e Involontaria, di prossima uscita.

Su Sky e Now, potremo visionare, intanto, un suo nuovo, divertentissimo, lavoro: So Wine So Food – Uomo delle stelle.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Alessandro Guida. Come stai?

Vi ringrazio per questa intervista. Procede bene, per fortuna. Vivo un periodo impegnativo, caratterizzato da tanto lavoro, ma sono felice di ciò che mi sta capitando.

Come ha avuto origine la tua passione per la regia?

Questa passione abita in me sin da bambino, da quando visionavo film in videocassetta. Era un mio sogno poter raccontare in immagini le storie che creavo, che vivevano nella mia mente. Un percorso, quello legato ai “primi film”, che ha cominciato a prendere vita ai tempi del liceo, coinvolgendo le persone a me vicine. Ci tenevo, ed è ancora così, a provare a trasmettere qualcosa di forte, di davvero emozionante, al pubblico, in un contatto diretto, di pura condivisione.

Cosa ti porta a scegliere un determinato tema da riportare poi sullo schermo?

Cerco di portare in scena ciò che mi ha realmente colpito o, semplicemente, storie di cronaca reali, condite da aspetti che mi piacerebbe poter esplorare con maggiore attenzione. Se analizzo ciò che ho realizzato, nel tempo, mi rendo conto che il mio curriculum è vario, ricco di tante situazioni, di tanti temi. Mi piace diversificare, senza soffermarmi su un solo mondo. Penso sia essenziale raccontare più universi, permettendo, così, anche agli altri di scoprirli.

Parlaci del tuo ultimo progetto, l’Uomo delle stelle. Come ha preso vita il tutto?

È stato proprio Stefano Cocco, che è l’Uomo delle stelle, a dar vita a tutto ciò. Stefano scrive articoli su un blog, So wine so food, e annota tutto ciò che gli capita nei suoi viaggi, nei ristoranti che frequenta. L’idea, che era anche un mio sogno recondito, era quella di realizzare un qualcosa di ironico, legato proprio a questo ambito, Noi italiani passiamo buona parte del nostro tempo a tavola, a mangiare, mischiando gusti, sapori, che denotano anche il carattere di ognuno di noi. Andando al ristorante mi sono accorto di molte situazioni che si verificano, caratteristiche, che penso sia giusto documentare. L’intento della serie, dunque, era quello di raccontare le vicende di un locale “pazzo” in cui poter far vivere tali sketch. Un luogo, quello dei ristoranti, che forse non era mai stato raccontato in tali termini e, soprattutto, in vena comica.

Chi è Alessandro Guida quando non è dietro la camera da presa e cosa sogna di poter realizzare in futuro?

Ho un modo di lavorare particolare, che mi porta a condividere con i miei attori ciò che desidero portare in scena. Mi diverte tutto ciò che faccio, specie quando ho modo di collaborare con persone che stimo, che portano anche la mia persona a migliorare. Mi piacerebbe potermi cimentare in cose sempre diverse, come sta accadendo da alcuni anni a questa parte, avendo modo di poter approfondire vari aspetti, varie situazioni, in contesti sempre differenti. Il cinema, nel tempo, mi ha portato a scoprire sempre più cose di me stesso, e questo mi appaga, mi rende felice. Adoro i cortometraggi ma, realizzare una serie televisiva come l’Uomo delle stelle, mi ha portato a rivedere il tutto. Mi piace capire cosa arriva al pubblico.

Cosa prevede il tuo futuro artistico?

Oltre l’Uomo delle stelle, è ancora visibile su Prime Video il mio film, Maschile singolare. Uscirà, prossimamente, una nuova serie, Involontaria, che racconta il mondo dei giovani. Mi auguro avrete modo di seguirla, non appena sarà visibile. Non ultimo, sto lavorando ad un nuovo film, ma non posso anticiparvi nulla a riguardo.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

Lascia un commento