“Call my agent – Italia”, serie su Sky e NowTv giunta alla sua seconda stagione, vede tra i suoi protagonisti l’attore Francesco Russo.
Un futuro più che certo il suo, ancorato alla televisione ed al teatro, per un ‘bambino’ che ha sempre amato giocare con i pupazzi e con sé stesso.
Ben ritrovato all’attore Francesco Russo. Come stai?
Bene! Attualmente sono in scena al Teatro India, a Roma, fino al 21 aprile, ne “Giunsero i terrestri su Marte”. La regia è, a mio avviso, a cura del miglior regista teatrale italiano, Giacomo Bisordi. Quindi, “come sto?”, su Marte! (ride)
“Call my Agent – Italia”, serie Sky alla sua seconda stagione, ti vede tra i suoi protagonisti. Come si è sviluppato il tutto e cosa puoi dirci a riguardo?
Sicuramente questa seconda stagione è molto più folle e aggressiva. Le trame si discostano da quella francese, rendendola un prodotto più nostro, davvero comico. “Comico” inteso non soltanto per il genere, ma anche la realizzazione. Fa davvero ridere!
Una serie legata allo spettacolo, un mondo che da qualche tempo vivi sempre più intensamente, dunque, come procede questa tua carriera e quali soddisfazioni continua a regalarti?
All’improvviso sbucano progetti assurdi, conoscenze incredibili. Ho girato un piccolo thriller grottesco, “Dedalus”, e ho così conosciuto un giovane regista meraviglioso, Gianluca Manzetti, e un gruppo di attori affiatatissimo. Si tratta veramente di una vita fatta di piaceri continui, tutta volta allo sviluppo ‘tecnico’, inteso come ‘teknè’, ovvero ‘arte’.
Cosa puoi dirci circa “M. Il figlio del secolo” e come ti sei preparato ad affrontare tale set?
È stata l’esperienza più bella della mia vita perché sono stato portato per mano durante tutti quei mesi da due grandi artisti, Luca Marinelli e Joe Wright. Di più, non posso dire.
A vederti tra i suoi protagonisti anche “Eravamo bambini”. A tal proposito, Francesco, che bambino eri e quanto c’è ancora di quel bambino nel tuo attuale vissuto?
“Eravamo bambini” è un noir che va contro gli stereotipi del genere, accendendo i fuochi più sui sentimenti che sull’azione. Ero un bambino sereno, educato ed amavo chiudermi per giocare coi pupazzi. Oggi sono un adulto sereno, educato ed amo chiudermi per giocare con me stesso.
Un horror nel tuo percorso, Francesco, ma quali sensazioni ti ha regalato?
Si tratta di esperienze meravigliose, è proprio il senso della recitazione: poter uccidere, morire, far uscire le peggiori parti di sé… Perché sei protetto dalla finzione dell’arte.
Quali ruoli sogni al momento?
Vorrei raccontare una storia d’amore.
Guardiamo al futuro, cosa puoi anticiparci sui prossimi progetti dell’attore Francesco Russo?
Come già detto, ora sono in scena al Teatro India. Uscirà “M. Il figlio del secolo”, non so quando, e anche il film che ho finito di girare a febbraio, “Dedalus”, con Matilde Gioli. Si dovrebbe girare anche la terza stagione di “Call My agent” e vorrei poter continuare a fare teatro. Vedremo..