A tu per tu con la bella Ivana Lotito
Oggi incontriamo Ivana Lotito, un’attrice umana, sempre dinamica e realista che torna ad interpretare il personaggio di Azzurra nella serie TV di successo Gomorra. Essere madre e vedere il mondo con una luce diversa negli occhi. Essere madre e vedere il mondo girare continuamente, salire sulla giostra della vita e portarci su una nuova te.
Una te diversa, in continua evoluzione, sempre più umana e sensibile. In quel continuo girare, la giostra della maternità diventa la tua fortuna e la tua possibilità per migliorarti e migliorare ciò che di bello hai. Questo è quello che accade La Gazzetta dello Spettacolo incontra Ivana Lotito e sale così su quella giostra che tanto fa star bene.
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Ivana Lotito. Come ritroveremo il tuo personaggio nella nuova stagione di Gomorra?
Quest’anno, l’aspetto più significativo di Azzurra è la sua maternità. Questa è la cosa che contraddistinguerà l’evoluzione del mio personaggio. Le sue priorità cambiano, non è soltanto la moglie di un uomo potente che deve ricostruire la sua rete di potere, ma è soprattutto una mamma. Tutto ciò che Azzurra farà, lo farà in funzione del suo bambino, per la sua sicurezza e protezione.
Per me, ha significato molto la corrispondenza tra la mia vita reale e la finzione della serie TV. Sono diventata madre, esattamente quando lo è diventata Azzurra. Quindi, è stata una fortuna per me riuscire ad interpretare una mamma proprio nel momento in cui lo sono diventata davvero. Ho avuto così l’occasione di riflettere sulla mia esperienza e su questa nuova scoperta sentimentale che si è aperta nella mia vita. C’è molto spazio nell’emotività di Azzurra, quest’anno. Insieme alla regista Francesca Comencini, con cui ho girato la maggior parte delle scene, abbiamo scelto di marcare molto la linea emotiva.
Cosa pensi di aver regalato ad Azzurra?
Che bella domanda. Penso di aver regalato ad Azzurra un’umanità che prescinde dallo stampo educativo in cui è cresciuta, uno stampo fatto di ambizioni, aspirazioni di vendette e potere. Ho cercato un po’ di sganciarla da questo sistema. Credo che la mia fortuna di attrice sia stata quella di incontrare un personaggio che non è prettamente gomorriano ma una donna comune che si innamora comunemente di un uomo. Azzurra si innamora davvero e agisce in funzione dell’amore. Tutto ciò che fa, la rende una donna che privilegia i suoi sentimenti prima degli interessi. Ho potuto esplorare le zone emotive di questa donna e mi commuove solo parlarne.
Perchè durante queste riprese, ho pensato molto a mio figlio e mi rivedevo mamma. Ho regalato ad Azzurra questa esperienza straordinaria della maternità. La maternità ti cambia tutta la vita, ti cambia il corpo, ti cambiano i pensieri, ti fa fare cose incontrollate, diventi davvero un’altra quando la sicurezza di tuo figlio può essere, anche per poco, a repentaglio. Ho creato una forte empatia tra Ivana mamma e Azzurra mamma. Credo di averle conferito un’umanità, una dolcezza nuova che, effettivamente, in Gomorra può essere atipica.
Quale messaggio speri arrivi al telespettatore, guardando quest’anno Gomorra?
Non credo ci sia la presunzione di lanciare necessariamente dei messaggi positivi. Queste sono storie che si raccontano a prescindere da un giudizio. Il giudizio è globale ed è quello di un’accusa di queste vite e di questi fatti che appaiono nella loro crudeltà. Questo sicuramente è il lato oscuro, il lato che va accusato indipendentemente da tutto. Dietro tutti questi meccanismi che sono il male e il marcio e sono ciò che si cerca di contrastare nella vita, allo stesso tempo ci sono le umanità, le sofferenze e i disagi di vivere all’interno di queste storie. Storie che a volte ti sopraffanno, ti dominano e diventano più grandi di te. Tu, insieme a loro, devi sempre sconfinare in peggio. Pensavi che il peggio fosse passato e invece non passa mai finché non ti liberi dal male. Finché ci sei dentro, la tua vita sarà una vita di sofferenza, dolore e solitudine. I personaggi di Gomorra sopravvivono a tutto, anche a se stessi.
Nel mio caso, Azzurra cerca di trascinare suo marito nell’aspetto della famiglia e della salvaguardia del loro nido. Tutto ciò che fa Azzurra, lo fa per proteggere quel valore di famiglia. Il resto non conta, è difficile sradicare il marito da quel mondo quando ne è completamente dentro, quando ci è cresciuto dentro e quando è ancora fortemente animato da questo senso di vendetta e di potere. Genny, però, la ama anche per questo. Le somiglia tantissimo ma nello stesso tempo è una donna vera che riesce a dare molta più importanza alle ragioni del cuore.
Durante la seconda stagione, avevi dichiarato che per te entrare in un cast come quello di Gomorra era come salire su una giostra bellissima, la più bella del mondo. Anche quest’anno è stato così per te?
Gomorra, per me, è l’esperienza lavorativa e umana più forte che io abbia avuto fino ad ora. Mi ritengo davvero fortunata a far parte di questa esperienza. Quest’anno, sono arrivata sul set con una maturità e una consapevolezza diversa. Mi sono sentita parte integrante del set. Ho messo un po’ di sicurezze nel mio bagaglio e sono riuscita a navigare con sicurezza. Anche perchè ho avuto una missione differente in questa terza stagione sia da personaggio che da attrice.
Gomorra è un set speciale, fatto da una grande famiglia che ha un obiettivo comune che è quello di portare qualità e verità ad un progetto. C’è una cura e precisione altissima che è difficile da trovare. Sono molto contenta di questo percorso lavorativo che sto facendo. Continuo anche ora a definirla una giostra bellissima, ci sono ancora su questa giostra. Ho avuto la stessa felicità di un bambino che desidera salire su una giostra e la considera l’esperienza più bella del mondo, è stato così per me poter far parte di Gomorra.
C’è mai stato un momento in cui Ivana Lotito si è detta: però che fatica essere una donna e fare questo mestiere?
Penso che sia faticoso fare questo lavoro. Non mi sento vittima di ingiustizie o soprusi nel mio campo. Ma a prescindere da questo, credo che il talento sorpassi qualsiasi tipo di ricatto. E’ faticoso perchè c’è sempre un attesa, c’è sempre l’ansia, l’incognita del futuro. Ogni volta ricominci da zero, per ogni nuovo progetto devi farti apprezzare da zero. Non si arriva mai, non c’è mai un momento in cui ti puoi rilassare, è sempre una costruzione. E’ sempre una scalata. Forse è anche questo il bello di questo mestiere. Il lavoro per me rappresenta una grande gioia. Quando sono sul set, sono davvero una donna e persona felice. Trovo la mia identità.
Mi sento di essere nel posto giusto, dopo anni lontana dalla mia famiglia, e dopo i vari lavori che ho fatto. Questo lavoro è la felicità che ho trovato quando ho sentito di aver fatto la scelta giusta. Ho comunque altre identità: l’identità di mamma e l’identità di moglie. Tutte queste identità completano la mia vita e mi rendono una persona orgogliosa e soddisfatta. Mi auguro di avere l’opportunità di lavorare sempre. Poi la fatica sul lavoro c’è per tutti.
Come ti descriveresti alle persone che non ti vivono quotidianamente?
E’ molto difficile risponderti. Non credo di sapermi descrivere molto bene. Credo che quello che è una persona, lo si veda nelle cose che fa. Anche quando conosci un attore, lo scopri guardandolo negli occhi che persona è. Capisci una persona dai suoi occhi, dalla grandezza che hanno e da quello che contengono. Mi auguro di trasmettere questo con il mio lavoro. Vorrei che i miei occhi trasmettessero il mio vissuto. E questo non vuol dire che ho per forza un vissuto speciale. Vuol dire che vivo cercando di catturare il più possibile dalla vita per metterlo poi in ciò che faccio. Nulla è scontato. Ovunque io posi i miei occhi, c’è qualcosa che metto dentro. Mi sento speciale in questo, nel fatto di vivere intensamente le cose.
Qualsiasi cosa. Poi, magari sono molto riservata e timida, ho delle chiusure, vivo anche molto di solitudini, ho molti contrasti e sbalzi d’umore. Tendo ad essere cordiale più con gli altri che con me. Con le persone intime tendo a dare il peggio di me! Però, sai, sono una persona integralista, vivo le cose appieno. Quando sono dentro qualcosa, ci sono dentro completamente. Quando per esempio sono lontana da casa e dalla mia famiglia provoco delle mancanze, ma quando torno ci sono, ci sono completamente. Ci sono tutta.
Quale augurio fai alla Ivana Lotito che sarai?
Mi auguro di non dare mai nulla per scontato, di continuare ad avere la responsabilità della conquista delle cose. Mi auguro sempre di essere in grado di conquistarle, di avere la soddisfazione di averle conquistate a prescindere da quanto grandi siano. Però, mi auguro di essere sempre meritevole di quello che conquisto. Sono sicura che così facendo, arriverò a fare delle cose che possano rendere me e la mia famiglia ancora più orgogliosi di me, di quanto già lo sono adesso. Mi auguro di riuscire ad imparare ancora tanto, e di migliorarmi. Mi auguro di essere sempre meglio di quello che sono.