Gemini. Foto di Marian Moscaliuc
Gemini. Foto di Marian Moscaliuc

I Gemini: tanti progetti in ballo

Ancora un incontro con I Gemini, il trio musicale costituito da Antonio Sambalotti e Andrea Sambalotti, fratelli di sangue, insieme al cugino, Marco Sambalotti. A legarli, da sempre, una forte passione per il pop, per la musica, per la loro Frosinone. Ritroviamo, in questa intervista, di nuovo Antonio, leader della band insieme al fratello. Dopo l’esperienza a The Band, il programma di Carlo Conti, li ritroveremo presto in nuove occasioni televisive.

Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Antonio Sambalotti, voce de I Gemini. Come procede il vostro percorso in musica?

Grazie a te Alessia! Il percorso procede a gonfie vele. Il Tour sta andando alla grande e viaggia di pari passo al nuovo singolo, “Sapore d’estate”, che stiamo riproponendo dal vivo in tutte le piazze italiane. Stiamo avendo la possibilità di aprire grandi concerti ma, soprattutto, di duettare con grandi nomi della musica italiana.

Affrontiamo insieme un breve excursus legato al vostro percorso artistico. Come ha avuto vita il vostro gruppo e quale messaggio provate a trasmettere attraverso la vostra musica?

La band si è formata quando ci siamo accorti che la cosa più bella per noi era quella di suonare dal vivo. Abbiamo iniziato per gioco, suonando con gli amici davanti ad un falò, in spiaggia. Abbiamo da subito percepito la voglia di scrivere brani per poterli poi cantare dinanzi al pubblico. Un sogno che, passo dopo passo, ha preso sempre più forma. Attraverso la musica vogliamo raccontare quelle che sono le nostre esperienze di vita ma anche quelle delle persone che conosciamo. L’obiettivo è quello di far si che le persone possano rispecchiarsi, in qualche modo, nei testi che scriviamo.

Negli anni avete aperto i live di artisti importanti, tra i quali: Ron, Anna Tatangelo e molti altri. Cosa portate con voi da queste esperienze e con quali artisti vi piacerebbe poter duettare, un domani?

Si, negli anni abbiamo avuto la grande possibilità di poter condividere lo stesso palco con artisti di grande spessore. L’ultima volta, a Minturno, abbiamo aperto le esibizioni di Michele Zarrillo, Orietta Berti, Fausto Leali, Paolo Vallesi, Rettore, Riccardo Fogli e tantissimi altri artisti italiani. Andando avanti nel tempo ci siamo presi anche molte soddisfazioni, suonando insieme a Mario Schilirò, Alberto Rocchetti e Alberto Radius. Ci piacerebbe duettare con Vasco Rossi, un domani. Lo so, sarà impossibile, ma in noi ci sono molte sue contaminazioni. Ad ispirarci, durante il nostro percorso artistico, c’è stato sempre lui, insieme a Battisti, Dalla, Bennato, De Gregori e molti altri.

Attualmente siete in tour con il “Summer Tour 2022”. Quali sensazioni vi regala il palco, il pubblico presente, la forza della vostra musica?

Dopo due anni di stop ci sentivamo, oramai, come leoni in gabbia. Abbiamo fondato i Gemini proprio per poter finalmente suonare dal vivo. È la nostra linfa vitale che non deve mai mancare. Con il Summer Tour 2022 abbiamo ricominciato a farlo e siamo intenzionati a non fermarci più. Stare a contatto con la gente ci regala delle emozioni uniche, soprattutto quando vediamo il pubblico cantare le nostre canzoni.

Questa estate avete anche avuto modo di condividere il palco con Alberto Radius, cantando le musiche di Battisti. Che esperienza è stata?

Una delle esperienze che hanno segnato il nostro percorso artistico, senza alcun dubbio. Avevamo già collaborato con il maestro Alberto Radius, nel 2011. Fu proprio lui ad invitarci ad andarlo a trovare nel suo studio a Milano, dopo avergli aperto un concerto a Rieti. Gli piacque molto il nostro brano “Fuori di testa” e la produzione di allora fece in modo di coinvolgerlo nel nostro progetto. Poter condividere il palco con lui, suonando e cantando insieme Battisti è stato davvero emozionante.

Sono tanti i contenitori musicali appartenenti alla nostra televisione italiana. A quale di questi vi piacerebbe poter prendere parte, in futuro?

Sarei un bugiardo se non ti dicessi che ad attirarci, tra tutti, vi è il festival di Sanremo. Un sogno che vorremo si realizzasse presto e che, per come possibile, continueremo a cercare di raggiungere. Ad aprile di quest’anno abbiamo avuto modo di partecipare a “The Band”, il programma andato in onda su Rai1, condotto da Carlo Conti. Ha rappresentato, in un certo senso, il nostro piccolo Sanremo. Non è da poco potersi esibire su di una rete nazionale. Per l’occasione abbiamo arrangiato “Ancora tu”, proprio di Lucio Battisti, ed ha rappresentato un vero onore il poterla cantare dinanzi a più di tre milioni di persone.

Luglio ci ha regalato un altro bellissimo brano, “Sapore d’estate”. Come ha preso vita questo pezzo?

Ci siamo ispirati alle estati dei nostri tempi passati. Estati piene di colori e di grande divertimento Quelle estati in cui, appena diciottenni, non si vedeva l’ora di sentirsi liberi dagli impegni scolastici per dedicarsi unicamente agli amici e all’amore. Nel brano c’è una vera dichiarazione a una ragazza, che rappresenta il sogno a cui non si vorrebbe rinunciare per tutta la vita. Una ventata di positività e spensieratezza che sembrava impossibile poter tornare a vivere dopo due anni complicati per ogni tipo di socializzazione.

Attualmente siete tra i venti gruppi in lizza per poter prendere parte al premio Mia Martini. Cosa vi augurate da questa eventuale esperienza e dalla musica in genere?

Il Premio Mia Martini è uno dei concorsi musicali italiani di maggior spessore. Siamo contenti di essere tra i venti artisti emergenti. Ne passeranno soltanto dieci, purtroppo. Attualmente vi è in corso una votazione online che per noi sta andando benissimo. Stiamo ricevendo moltissimi voti dal pubblico e questo ci rende fieri.
Progetti e sogni dei Gemini?

Oltre al sogno di Sanremo, in lizza ci sono tantissimi progetti che partiranno molto probabilmente tra qualche mese. Ancora nuovi brani che continueremo a sfornare e soprattutto concerti dal vivo. Poter lavorare con la nostra passione ci rende felicissimi. Ci sentiamo vivi e liberi di poterci esprimere e di poter dare qualcosa alla musica italiana.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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