Velia Lalli in un selfie a Sbandati
Velia Lalli in un selfie a Sbandati

Velia Lalli, una donna senza censura

Incontriamo Velia Lalli nello studio di Sbandati, che ci racconta le donne

Un incontro piacevole, anche se breve, concreto e pieno di significati con Velia Lalli, dietro le quinte del programma televisivo Sbandati su Rai 2. Ingegnere elettronico laureata a Roma Tre, attualmente è divisa tra la trasmissione di Rai 2 ed il suo primo amore, la Stand Up Comedy.

Velia Lalli in un selfie a Sbandati
Velia Lalli in un selfie a Sbandati

Una satira sferzante e impietosa di una “non più” ragazza, ma finalmente donna, con tutto quello che uno sguardo acuto al femminile può raccontare da quella posizione.
Ecco cosa ci ha raccontato Velia Lalli.

Da ingegnere a donna di spettacolo, parliamo di questa “mutazione”.

Fare l’ingegnere era una copertura (sorride). Io ho sempre fatto formazione nel mondo dello spettacolo, sin da quando ero ragazzina. Danza, canto sia jazz che musica da camera… però ero anche molto interessata alla tecnologia ed alla scienza, quindi, perchè non provarci.

E’ stata quindi una tua scelta oppure, la solita routine proposta dai genitori per “un lavoro serio”?

No no, ci sono proprio andata io. Ero convinta di volerlo fare, però dopo in realtà il palco è qualcosa che non si può reprimere. Durante quella “copertura”, comunque mi sono dedicata a scrivere ed inventare, fino a che ho lasciato proprio il lavoro e mi sono dedicata alla Stand Up Comedy.

Ti imbatti spesso in discussioni che vedono una donna “diversa” nel mondo dello Spettacolo. Quanto pensi che sia importante la presenza di una donna “ironicamente politicamente scorretta” come te in questo mondo?

Beh, mi fai una domanda che mi rallegra… mi fai segnare un rigore così. Il lavoro che mi sono scelta è proprio quello di rappresentare tutte queste donne che hanno molto da dire, senza peli sulla lingua, un lavoro che in Italia fino ad oggi è stato fatto poco al femminile. Io nel mondo della Stand Up Comedy ho avuto il piacere di essere una delle prime ed ho imparato che la nostra presenza è fondamentale, questo perchè per quanto possa essere “scorretto” un uomo, un po’ uno se lo aspetta… dalla donna non te lo aspetti e spaventa di più.

Diventa necessario e divertentissimo, anche perchè il punto di vista di una donna è spesso più analitico. In Italia, in TV e nella comicità, nel passato le donne sono state poco libere o nascosta da personaggi grotteschi, cose che Franca Valeri, se fosse morta (sorride dicendo “ciao Franca”), si rivolterebbe nella tomba. Abbiamo proprio bisogno di donne libere.

Pensi che la Stand Up Comedy per la donna in Italia resterà qualcosa di nicchia o vedi una evoluzione?

Penso che vedrà una evoluzione, ma tra molto tempo… e le difficoltà si vedono proprio nel fatto che per lavorare in Italia ci vuole impegno ed io stessa faccio spesso fatica.

Per chi volesse vedere la comicità trasgressiva e senza censure di Velia Lalli, sarà ospite il 18 novembre con “Lasciate che i pargoli vengano a me” al Teatro a l’Avogaria di Venezia.

Su Francesco Russo

Francesco Russo, giornalista e direttore del quotidiano "La Gazzetta dello Spettacolo", comunicatore digitale ed ufficio stampa di eventi e VIP.

Lascia un commento