Giulia Bevilacqua. Foto dal Web
Giulia Bevilacqua. Foto dal Web

Giulia Bevilacqua: i figli, dolce esaltazione dei sentimenti

Nuovamente protagonista al cinema ne “Volevo un figlio maschio”, al fianco del collega Enrico Brignano, Giulia Bevilacqua ci parla della sua Emma, mamma di ben quattro figlie femmine, e di quanto sia difficile coniugare, per il suo personaggio, famiglia, amore e lavoro.

La Bevilacqua, mamma da alcuni anni, ne è consapevole e, in questa nostra intervista, ci parla della dolce esaltazione dei sentimenti legata ai suoi figli, del suo amato lavoro, dei prossimi impegni futuri.

Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Giulia Bevilacqua. Parlaci della tua Emma Gatti, il personaggio a cui presti volto e voce ne “Volevo un figlio maschio”, e di come ti sei preparata per tale ruolo?

Il film tratta la storia di una coppia che ha già tre figlie e spera, per una quarta gravidanza, di avere un figlio maschio. Di straordinario accade che il papà, interpretato da Brignano, esprime male un desiderio e fa sì che le altre figlie diventino maschi. Un personaggio, il mio, che ha sulle spalle tutto ciò che comporta la casa, l’educazione dei figli, e non sempre è felice di ciò che deve affrontare nel quotidiano. Ho attinto molto dalla realtà, benché abbia solo due bimbi, esasperando quelle che sono le mie dinamiche di gestione della famiglia, divertendomi, consapevole anch’io di scaricare alcuni momenti di frustrazione su mio marito.

Come sono stati i rapporti con i tuoi colleghi di set, a partire proprio da Enrico Brignano?

Con Enrico si è creata subito una bellissima sintonia, ad una prima lettura, ancor prima dell’inizio delle riprese. Le battute presenti nel film hanno reso chiara l’intenzione di poterci divertire, proprio come se fossimo due giocatori allineati, vogliosi di trovare la giusta via da seguire. Potrei dire lo stesso degli altri attori, seppur giovanissimi, ma comunque entusiasti, disciplinati, vogliosi di vivere il set. Con noi anche due cani che solo Neri Parenti poteva decidere di portare in scena.

Enrico Brignano e Giulia Bevilacqua sul set di Volevo un figlio maschio
Enrico Brignano e Giulia Bevilacqua sul set di Volevo un figlio maschio

A proposito di “Volevo un figlio maschio”, qual è la tua opinione circa lo stereotipo ‘mamme e lavoro’ e quanto pensi sia importante combattere affinché tutto ciò abbia un reale senso per l’intera comunità?

Parliamo di uno stereotipo ancora troppo insito nella nostra realtà. Per molti le donne devono essere parte integrante della gestione familiare mentre la carriera, l’ambizione professionale, viene sempre attribuita all’uomo. Bisognerebbe scardinare questo retaggio culturale, ancora troppo presente. Se una mamma manca ad una recita dei bimbi, ad esempio, viene notato da tutti, diversamente se manca un papà. Quando avremo raggiunto tale obiettivo, tale parità, saremo di certo a un buon punto.

Un film dopo l’altro al cinema, a partire da “I tre Moschettieri”, a “Il Principe di Roma”, sino a “Volevo un figlio maschio”. Non sbagli un colpo e il pubblico ti apprezza sempre più. Quanto è cambiata Giulia negli anni e quale rapporto hai, ancora oggi, con chi ti ferma per strada per complimentarsi, per salutarti?

Lo stesso atteggiamento che avevo agli inizi. Fa sempre piacere ricevere complimenti, essere lusingati. È qualcosa che scalda il cuore. Continuo, inoltre, a portare avanti questa mia passione con piacere, grata di poterci essere, di potermi mettere sempre alla prova con ruoli diversi, senza dare mai nulla per scontato.

Giulia, da qualche tempo sei mamma, dapprima di una figlia femmina e poi di un figlio maschio. Quali sensazioni, sin dal primo momento in cui hai visto tua figlia, ti regala la maternità, il vederli crescere e, al contempo, crescere insieme a loro?

La maternità cambia gran parte della tua vita. Non sei più al primo posto, diversamente ci sono loro, in una dolce esaltazione dei sentimenti. Prima ero felice per ciò che mi accadeva, ora sono contenta per ciò che vivono i miei bimbi, per le gioie che li caratterizzano. Un sentimento incondizionato, davvero difficile da spiegare a parole.

Giulia Bevilacqua, recentemente abbiamo avuto modo di vederti al fianco di Claudia Pandolfi durante la presentazione de “Un’estate fa”. Una carissima amica, oltre che collega, ma quanto saresti felice di ritrovarti con lei su un nuovo set?

Ne sarei felicissima! Mi auguro possa accadere presto.

Possiamo aspettarci di saperti presto impegnata in un nuovo progetto?

A brevissimo avranno inizio le riprese di “Malinconico”, fiction con protagonista Massimiliano Gallo, giunta alla sua seconda stagione. Sarò una new entry, in un ruolo davvero divertente, per la regia di Luca Miniero. Sono felice di potervi prendere parte. Sarò poi ne “Il Maresciallo Fenoglio”, nelle sale con il film di Pieraccioni e vi sarà poi l’inizio delle riprese de “Il Patriarca”, alla sua seconda stagione.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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