Giulia Bevilacqua in copertina su Confidenze
Giulia Bevilacqua in copertina su Confidenze

Giulia Bevilacqua: sempre onesta con me stessa

Un piacevolissimo incontro, quello con Giulia Bevilacqua, tra le protagoniste di “Più forti del destino”, ad opera di Alexis Sweet, insieme a Laura Chiatti e Dharma Mangia Woods.

In questo periodo, tra l’altro, avremo modo di vederla anche in, “Non ci resta che il crimine”, al cinema. Una donna felice, appagata, con una famiglia bellissima, un lavoro che ama profondamente e la possibilità di poter essere ogni giorno se stessa, anche a distanza di anni.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Giulia Bevilacqua. Come stai?

Sto bene, Grazie! Le preoccupazioni sono tante, in questo periodo storico, per via dei danni che si stanno verificando nel mondo. Il Covid19, d’altro canto, ha fatto il suo, portandoci consapevolezze nuove, subito dopo. Ad ogni modo, è tanta la voglia di riprenderci, di tornare ad andare al cinema, a teatro, ma la guerra proprio non ci voleva. Per fortuna, ho due figli meravigliosi, un marito che adoro, e il lavoro procede bene. Non posso che ritenermi fortunata.

Cosa ti ha spinto, tempo fa, ad intraprendere la strada della recitazione?

Si tratta di una passione innata, cosa che penso sia normale, per chi decide di affrontare il mio stesso lavoro. Si tratta di un lavoro che necessita di tanta passione, di tutto ciò che vive al nostro interno, di un sano fuoco. Diversamente, sarebbe impossibile difendersi da quelli che sono gli ostacoli, gli inciampi lungo il percorso. Ricordo che, sin da piccola, realizzavo imitazioni per la mia famiglia, con mia mamma lì pronta a riprendermi, con la sua video8, con indosso i vestiti presi in prestito dal suo armadio. Provengo da una famiglia di artisti, di pittori e scultori, ed ho quindi sempre respirato questa aria, ma nessuno di loro ha mai svolto questo mestiere. Una volta all’università, ho cercato di fare qualcosa che mi appassionasse, così mi sono iscritta alla scuola di teatro, per poi entrare al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. La scuola dei miei sogni! Da lì è partito tutto.

Dopo aver preso parte a Un Medico in famiglia 3, Don Matteo 4 e altre fiction, arriva la svolta con Distretto di Polizia, in cui interpreti la poliziotta Anna Gori dalla quinta sino alla nona stagione. Che ricordo hai di quel set e di quelli che furono i tuoi compagni di viaggio?

Conservo un ricordo bellissimo di quella esperienza. Una speranza, quella che nutrivo dentro, che finalmente era appagata, potendo fare ciò che amavo, in una serie seguitissima, anche da me. Ho avuto modo, una volta lì, di poter conoscere quella che oggi è la mia migliore amica, Claudia Pandolfi, e colleghi del calibro di Ricky Memphis, Giorgio Tirabassi, Simone Corrente che negli anni è stato un mio fidanzato e molti altri. Devo tanto a quel set, in cui mi sentivo la sorellina piccola di tutti loro, in quella che, da alcuni anni, era già una grande e importante famiglia.

Giulia Bevilacqua in Più forti del destino
Giulia Bevilacqua in Più forti del destino

Distretto ti ha regalato un “commissario” per migliore amica, alias Claudia Pandolfi. Tu e Claudia siete la prova che nel mondo dello spettacolo può esistere una forte amicizia…

L’amicizia può nascere ovunque. Si tratta dell’incontro di due anime affini e, ciò che più conta in questi casi, è trovarsi, essere fortunati. Claudia è parte integrante della mia vita, ormai, una vera e propria sorella. La stimo molto e, al contempo, è anche fonte di grande ispirazione, anche per la forza che la contraddistingue, per la sicurezza che le appartiene. Nel mio percorso iniziale, a suo modo, mi è stata da esempio, da supporto. Un bellissimo incontro, veramente.

Da ieri, al cinema, “C’era una volta il crimine”. Parlaci del tuo ruolo, dell’esperienza vissuta sul set?

Siamo al secondo capitolo di questa saga. Ho voluto esserci nuovamente per il piacere di poter lavorare ancora con quelli che sono, ormai, degli amici. Con Marco Giallini, una volta uscita dal Centro Sperimentale, ho avuto modo di prendere parte ad una serie. Lo conosco da sempre e gli voglio un gran bene. Stesso discorso per Massimiliano Bruno. Tante risate, feeling e divertimento puro. Interpreto un personaggio distante da me. Si tratta di una coattona romana, molto in gamba, che se ne frega del giudizio degli altri, mettendo in mostra il proprio corpo, i tatuaggi. Tutti insieme tornano indietro nel tempo per poter rubare la Gioconda che i nazisti rubarono. Accadranno molte cose, nel frattempo, mentre il mio personaggio e quello di Massimiliano Bruno cercheranno di offrirgli supporto aiutandoli a tornare nel presente.

Quanto ti è mancato il cinema nel periodo legato al lockdown?

Mi è mancato tantissimo. Il cinema è un’esperienza meravigliosa, collettiva, che non può far altro che coinvolgerti, inebriarti, catalizzando la tua attenzione sul solo schermo, catapultandoti nella storia. Fortunatamente, da qualche tempo, il cinema è in ripresa e, di mio, non posso far altro che invitare tutti ad andarci, specie in un periodo così angoscioso, mentalmente sfiancante.

Più forti del destino, fiction ad opera di Alexis Sweet che ha terminato ieri la sua corsa, ha segnato il tuo ritorno sul piccolo schermo. Come ti sei preparata ad affrontare questo ruolo?

Si è trattato di un ruolo difficile, caratterizzato da un’esperienza bellissima. Insieme ad Alexis Sweet abbiamo fatto un ottimo lavoro, evitando di scindere troppo nel melodramma. Tra l’altro, dal mio canto, era da tempo che non interpretavo ruoli del genere, visto il mio essere dedita, negli ultimi anni, alla commedia. Il primo giorno di set, vi confesserò, ero terrorizzata, e invece no, è andata bene. Era una bella sfida, per una serie che parla di emancipazione femminile. Raccontare di queste tre donne che si ribellano al loro destino, lottando per poter avere la libertà desiderata. È stato un vero piacere.

Come gestisci, oggi, il tuo rapporto con il pubblico e con i social?

Ho, da sempre, un ottimo rapporto con il pubblico. Mi rende felice essere riconosciuta per strada e ricevere i loro complimenti perché, in quel caso, vuol dire che sto facendo bene il mio lavoro. Il mio approccio con i social, invece, è schietto, sincero. Li utilizzo per diffondere ciò che, in quel momento, mi porta una particolare emozione, così come il poter condividere foto dei miei bimbi. Non amo ostentare altro.

Sei mamma di due splendidi bambini. Cosa ti ha portato questa nuova condizione e quanto ha influito sul tuo privato e, al contempo, sul tuo lavoro?

Avere dei figli comporta, inevitabilmente, dei cambiamenti. La mia vita, per forza di cose, è frenetica, differente da come lo era un tempo. Talvolta, vi dirò, faccio fatica a riconoscermi, guardandomi allo specchio. Quando sono sul set, impegnata in un nuovo personaggio, mi estraneo da quello che è il mio privato. Ritengo sia un grande privilegio l’avere la possibilità di poter fare un lavoro del genere.

Chi è Giulia nella vita di tutti i giorni, a telecamere spente?

Sono la stessa, senza subire alcun cambiamento. Nel privato, forse, tendo molto più all’essenziale, senza togliere onestà al mio modo di essere, alla mia persona.

Cosa non sei ancora riuscita a realizzare?

Non mi ritengo arrivata, in questo mestiere. Mi auguro di poter avere lavori sempre più grandi ed importanti, avendo la possibilità di incontrare altri registi, altre situazioni.

Cosa prevede il futuro artistico di Giulia Bevilacqua?

Ho da poco terminato le riprese del film di Marco Falcone, “Il principe di Roma”, di cui sarò la protagonista femminile. Sarà nei cinema il prossimo Natale. Inoltre, sarò ne, “Il Patriarca”, per la regia di Claudio Amendola.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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