Gigolò per caso, la recensione

Due amici per la pelle che, con i “nomi d’arte” di Virgil e Bongo entrano nel mondo della prostituzione maschile. L’uno (Turturro) nel ruolo di gigolò, l’altro (Allen) come suo agente, almeno fino a quando il primo non si innamorerà e soprattutto quando la loro impresa clandestina comincerà a destare sospetti all’interno della comunità ebrea ortodossa cui appartengono.

 Un film diretto da Jhon  Turturro ma sostanzialmente sembra diretto da Woody Allen non da Jhon Turturro sembra la copia esatta di altri suoi film , mi nasce una domanda spontanea,  non capisco perchè Woody Allen non si è preso il compito della regia oltre che quello attoriale , perché farlo girare a Turturro? visto che comunque ci sta lo zampino di Woody Allen in tutto il film ?  un film mediocre che parla sempre dello stesso argomento il sesso , che probabilmente Wody Allen con la vecchiaia ne risente e decide di parlarne cinematograficamente come in quasi tutti i suoi primi capolavori.

Woody Allen per un periodo di tempo non riesce in pieno a catturare una bella storia per portarla magistralmente sul grande schermo . Questa volta Turturro fattosi aiutare da Allen hanno cercato di realizzare una commedia brillante, in realtà si ride poco perché la pellicola è tutta concentrata su di un solo argomento ” Il Sesso” …..

Vi lascio con questo punto interrogativo: ” Perché non riesce ad essere il Woody di una volta”?

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Redazione Giornalistica

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