Elena Barolo. Foto di Nicole Vitetta
Elena Barolo. Foto di Nicole Vitetta

Elena Barolo: la creatività mi appartiene

Incontriamo Elena Barolo, apprezzatissima sul bancone di “Striscia la Notizia“, così come nella sit-com “7 vite”, in Rai, ed in “CentoVetrine”, soap Mediaset, nel ruolo di Vittoria Della Rocca.

Una donna in continua evoluzione, sempre pronta a rinnovarsi…

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Elena Barolo. Guardiamo al tuo passato, agli inizi legati a “Striscia la Notizia”, all’incontro con Giorgia Palmas, tua amica da allora. Che ricordo hai di quel periodo?

Parliamo di un’esperienza bellissima, una vera pietra miliare per me, lavorativamente parlando, di una grande occasione per cui devo da sempre un grazie enorme ad Antonio Ricci, a tutte le persone presenti in quel periodo all’interno della trasmissione, così come a Giorgia a cui sono ancora oggi legatissima. Il tempo che si trascorreva insieme era davvero tanto e, per tale motivo, il nostro rapporto si è rafforzato sempre più, sino ad essere sua testimone di nozze. Un periodo, quel programma, di tante prime volte, dal primo servizio fotografico, alle prime interviste, all’avere una casa mia, una macchina, anni belli, spensierati, ‘diversi’. Se dovessi pensare di diventare una velina, oggi, sarebbe differente da ciò che era un tempo quel ruolo, anche per via della pericolosità che presenta la città di Milano. Mi sentirei meno sicura, specie se dovessi mettere al mondo un figlio..

A tal proposito, Elena Barolo, durante una tua recente intervista, a “Verissimo”, parlavi di non essere ancora pronta ad essere mamma. A cosa devi ciò, riallacciandoci anche alla pericolosità di Milano, alle notizie degli ultimi tempi..

Io ed il mio compagno, attualmente, condividiamo la stessa idea di ‘tempo’ legata al non volere, per forza di cose, un figlio. Il tutto è dovuto anche al non aver mai avuto un desiderio di forte maternità. Quello che posso dirti è che di certo il non avere un forte istinto materno non comporta l’essere ‘arida’ ma la semplice voglia di affermare la propria persona senza dover per forza di cose includere un figlio. Ciò non toglie che, se un domani dovesse arrivarne uno, sarei sicura di donargli tutto l’amore possibile. Un discorso validissimo anche per il matrimonio.

Tempo addietro hai avuto modo di collaborare con Marzia Ubaldi, recentemente scomparsa, nella serie Rai “7 vite”, così come hai avuto modo di essere diretta da Fabrizio Portalupi ne “CentoVetrine”, anche lui scomparso qualche mese fa. Che ricordo puoi fornirci di loro, sia a livello umano che lavorativo?

Un inizio difficile, quello vissuto ne “CentoVetrine”, rispetto a ciò che dicevo prima su “Striscia” che, differentemente, era un luogo più protetto. Il set della soap era caratterizzato da tempi strettissimi e viverlo ha rappresentato una palestra, una grande esperienza. Di Portalupi conservo un bel ricordo perchè, a suo modo, era una presenza importante, così come ricordo con affetto anche i colleghi che mi sono stati vicini sin dal primo momento, vista la mia recitazione acerba, agli inizi. Ho poi, in un secondo momento, trovato la mia strada ne “7 vite”, affrontando una recitazione differente, comica. Marzia Ubaldi, per tutti noi, era la star, in senso buono, ed era sempre disposta a suggerirci qualcosa, una persona da cui apprendere, un po’ come se fosse ‘la nonna’ del set. Una voce bellissima, nota per il suo essere, appunto, doppiatrice, capace di passare da una risata ad un pianto in pochi istanti in maniera fenomenale.

Cosa porti con te, Elena Barolo, da tutte queste esperienze?

Sono cambiata poco perché alla fine sono sempre la stessa, con un pizzico di maturità in più ed i valori di sempre, quelli che mi ha impartito la mia famiglia. Credo sia importante prendere ‘il meglio’ da tutto senza dimenticare il proprio essere.

Posso, appunto, chiederti chi è oggi Elena e cosa ti auguri di poter realizzare in futuro?

Sono una Elena a metà, vogliosa di affrontare ancora tante esperienze, nel mio essere in continuo divenire. Cerco, di giorno in giorno, di dedicarmi a vari ‘aspetti’, come la pittura, lo studio dell’arabo, nei momenti liberi. Annoiarmi non è nel mio modo di essere e non è ciò che voglio ‘regalare’ al mio pubblico, cosa che cerco di portare anche sui miei social. La creatività mi appartiene!

Quali consigli senti di voler dare a chi ti segue da sempre?

Non bisogna avere paura di poter essere giudicati perché credo che il giudizio sia un grande freno alle nostre idee. Le idee più bello, se ci pensiamo, spesso nascono da menti ‘strane’ ed è quindi nostro compito non porre limiti ad ogni piccola volontà, alla nostra creatività.

Pensi manchi qualcosa al tuo vissuto, oggi?

Mi piacerebbe poter riprendere a recitare. Ho lasciato tutto, a suo tempo, perché demotivata, portata a cambiare strada per dedicarmi al blog. Con il senno di poi, avrei portato avanti entrambe le cose, senza accantonare nulla.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

Lascia un commento