Stefania De Francesco. Foto di Pina Up
Stefania De Francesco. Foto di Pina Up

Stefania De Francesco: ho ancora voglia di musical!

Ritroviamo con piacere l’attrice, nonché cantante, Stefania De Francesco, attualmente impegnata in una tournée teatrale ad opera di Carlo Buccirosso, “Il vedovo allegro”.

Stefania è anche nel film di Mario Sanzullo e Gianluca Mattei, “Dobbiamo stare vicini”. Solare, sempre disponibile, vi lasciamo a questo nuovo incontro con Stefania, con la sua voglia di vita.

Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Stefania De Francesco. Attualmente sei in teatro ne “Il vedovo allegro”, uno spettacolo scritto e diretto da Carlo Buccirosso. Cosa puoi dirci a riguardo e quali altre città toccherà ancora la tournée?

Uno spettacolo esilarante, “Il vedovo allegro”, scritto e diretto in maniera magistrale da uno straordinario Carlo Buccirosso. Vedere il teatro sempre pieno e il pubblico più che presente, felice di poterci essere, è meraviglioso. Una compagnia di bravissimi attori e una lunga tournée ci aspetta. Siamo già da un mese a Roma alla Sala Umberto e dopo proseguiremo per la Sicilia, successivamente Calabria, Torino e finalmente, a marzo, saremo al teatro Diana di Napoli. Tante piazze ci aspettano fino a fine aprile. Sono davvero contenta, Carlo mi ha dato anche l’opportunità di cantare e per un’attrice, nel mio caso anche cantante, è il massimo.

Il teatro è da sempre parte di questo tuo voluto e fortunato percorso attoriale. Quali sensazioni ti regala ancora oggi e quale ruolo non hai ancora avuto modo di impersonare?

Non potrei mai fare a meno del teatro! È il luogo magico dove nascono le emozioni, quelle grandi e vere. Quando riesco a recitare e cantare mi sento appagata, felice. Sono tanti i ruoli che vorrei ancora interpretare per potermi misurare e crescere continuamente. In particolare vorrei tornare a fare musical o commedie musicali. La musica mi travolge l’anima e in teatro diventa un volo meraviglioso.

Stefania De Francesco. Foto di Pina Up
Stefania De Francesco. Foto di Pina Up

Recentemente hai preso parte al nuovo singolo di Gianni Negri, “Il dicembre degli aranci”. Cosa porterai con te di questa collaborazione, di questo omaggio e Mango ed alla sua storica compagna, Laura Valente?

Il Dicembre degli aranci ha rappresentato una sfida. Non è facile reinterpretare Mango e la straordinaria Laura Valente. Grazie a Gianni, cantautore di grande spessore artistico, siamo riusciti a farlo in punta di piedi, con rispetto e umiltà. Di Gianni mi fido anche perché è un artista sensibile e molto preparato. Mi ha presa per mano in questa avventura e insieme al bravissimo Mariano Bellopede, musicista, abbiamo affrontato il brano con la giusta delicatezza. Sarei felice di collaborare ancora con Gianni, con cui siamo prima di tutto amici.

Un tempo sei stata parte di una nota, seguitissima, soap opera di Rai 3, “Un Posto al Sole”. Un’esperienza bella, formativa, che ti ha permesso di tenere l’uscio sempre aperto..

Un posto al sole ha rappresentato una vera ‘famiglia’ per me, dal 2007. Ho vissuto delle grandi emozioni grazie alla mia Katia. Ad oggi però sento che questo grande capitolo dell’immenso libro di questa soap è chiuso. Non c’è più tanto da raccontare. Preferisco lasciarla sospesa nei miei ricordi e quando mi chiedono di lei, inevitabilmente, nasce un sorriso tenero sul mio viso, forse anche di commozione: “Ciao Katia, mia tormentata e bellissima amica di anni fantastici!”.

“Dobbiamo stare vicini”, commedia ad opera di Mario Sanzullo e Gianluca Mattei, ti vede tra i suoi protagonisti. Come si è sviluppato questo progetto, cosa puoi svelarci, nei limiti del possibile Stefania De Francesco?

Mario Sanzullo e Gianluca Mattei, con “Dobbiamo stare vicini”, hanno scritto una commedia molto elegante e raffinata. Un viaggio anche divertente, di grandi volti conosciuti del cinema e della televisione italiana. Una commedia stile francese dove puoi trovare anche dei messaggi importanti e scene romantiche. Dopo tre giorni dall’uscita su Prime video è diventato il film più visto in Italia. Si è aperto, per me, un grande varco nel cinema italiano. Ne sono felice.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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