Stefania De Francesco: la mia Napoli bella e dannata

Stefania De Francesco. Foto di Pina Up

Stefania De Francesco è una donna forte, coraggiosa, abile nel suo mestiere di attrice e non solo. Nota per il suo ruolo da protagonista nel musical “C’era una volta… Scugnizzi“, la ritroviamo, da questa settimana, nel ruolo di Katia Cammarota nella nota Soap Opera di Rai 3, Un Posto al Sole.

Un ritorno atteso, legato ad un mistero, che scopriremo seguendo le prossime puntate.

Stefania De Francesco. Foto di Pina Up
Stefania De Francesco. Foto di Pina Up

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Stefania De Francesco. Come procede il tuo vissuto?

Sto davvero bene! Sono impegnatissima come mamma, in particolar modo, specie nel periodo legato alla pandemia, tra scuola e Dad. Mio figlio, in quel frangente, è diventato un uomo, sviluppandosi d’improvviso. Con la ripresa del lavoro, oggi, procede tutto ancora più velocemente e a meraviglia.

Cosa ti ha spinto a prendere parte a questo mestiere?

I sogni, l’ambizione, la voglia di prendere parte a questo settore. Ad ammaliarmi, anni addietro, la serie Tv americana, Saranno Famosi. Avevo un forte desiderio di espressione fisica e canora, che mi ha portato a sperare di poter essere parte integrante di alcuni musical. A provare a mettere un freno a questi sogni, mio padre, che sperava in un lavoro concreto per il mio futuro, da avvocato. L’insistenza, la voglia di andare avanti, mi ha portato a realizzare il tutto e, di questo, ne sono felicissima.

L’esperienza teatrale che più ti è rimasta nel cuore?

Senza alcun dubbio, “C’era una volta… Scugnizzi”, di Claudio Mattone, di cui sono stata protagonista, seppure provenissi da una bellissima esperienza con Massimo Ranieri, “Hollywood- Ritratto di un divo”. Anche quello spettacolo, a suo modo, mi ha formato tanto. Quando, ancora oggi, le persone mi dicono, “tu sei la ragazza di Io ce credo”, mi emoziono ancora. Un’esperienza che mi ha dato davvero tanto, soprattutto umanamente.

Ci ritroviamo a vivere un periodo inaspettato, che ancora oggi sconvolge le nostre vite. Quali consapevolezze ha apportato al tuo vissuto?

La consapevolezza di avere i piedi per terra e di dover godere di ogni attimo, di ogni piccola emozione, perché dietro l’angolo può esserci sempre qualcosa pronto a segnarci, a toglierci il respiro. Se solo avessi saputo tutto ciò, di certo non ci avrei creduto. Tendiamo a dare tutto per scontato, dal caffè con un’amica al bar, ad un semplice abbraccio. Ecco, oggi sento la mancanza di un abbraccio da dare ad un parente, ad un amico, e mi auguro che tutto ciò possa tornare alla normalità, senza dover vivere più alcun limite.

Dal 2007 hai avuto modo di prendere parte alla Soap Opera di Raitre, Un Posto al Sole, nel ruolo di Katia Cammarota. Cosa vuol dire per te essere parte di una famiglia televisiva così importante?

Sono orgogliosa di poter essere parte di un gruppo di lavoro così importante, che ha vita da ben venticinque anni. Si tratta di una macchina perfetta, familiare, che entra nelle case di tutti gli italiani, e non solo. Tornare ad Un Posto al Sole, è come rientrare in casa dopo un lungo viaggio, in un porto sicuro, costituito da persone speciali, colleghi importanti, che si dedicano a te, alla soap, così come le persone della redazione, gli scrittori. Ritengo di essere davvero fortunata!

Che rapporto hai con i colleghi di set, Peppe Zarbo e Vladimir Randazzo?

Vladimir è un ragazzo eccezionale, preparato, dotato di una grinta pazzesca ed è anche molto simpatico, sempre sorridente. Peppe, cosa potrei dire di lui, è nel mio cuore, oltre ad essere un veterano di Un Posto al Sole. Insieme siamo due treni, sempre coesi. Tornare a casa, sapendo che ad aprirti la porta ci sarà Peppe Zarbo, non può essere che un piacere. È una persona straordinaria!

Stefania De Francesco e Peppe Zarbo sul set di Un posto al sole
Stefania De Francesco e Peppe Zarbo sul set di Un posto al sole

Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo rientro, dalla tua Katia?

L’arrivo di Katia è legato, ovviamente, a Nunzio, suo figlio. Nunzio è diventato un uomo e il rapporto viscerale che la lega a lui la porterà ad essere sempre più apprensiva, senza accantonare i tanti sensi di colpa che la accompagnano da quando Nunzio era piccolo. Spinta, dunque, dalla preoccupazione legata a cosa stia facendo suo figlio a Napoli, tornerà nella città del sole, ma si scoprirà poi che le motivazioni sono legate anche ad altro..

Il bello di poter girare nella tua Napoli..

Sono fiera ed orgogliosa di essere napoletana e di poter lavorare in una città bella e dannata, allo stesso tempo. Una città legata al sole, ma anche a zone d’ombra, che comunque amo. È faticoso poterla vivere, ma ogni piccola goccia di sudore viene ripagata da paesaggi meravigliosi. Ed è così che mi sento, bella come Napoli e tormentata nell’animo, allo stesso tempo. Una volta ho avuto il piacere di lavorare con un’attrice bravissima come Milena Vukotic, che mi disse “voi napoletani avete una marcia in più. Siete essere speciali, come gli ebrei”. Cercavo di capire il nesso tra noi e gli ebrei, senza approfondire il tutto, felice di quelle parole, di quella specialità di cui lei mi parlava.

Sappiamo che hai appena terminato le riprese di un film. Ti andrebbe di parlarcene?

Il film è stato realizzato da Roberto Gasparro e le riprese sono state effettuate nel canavese, in Piemonte. “Stessi battiti” parla di ciclismo, di un ragazzo che sogna di poter intraprendere questo sogno. Interpreto la mamma di questo ragazzo, Filomena, che sostiene con tutte le sue forze Federico, ritrovandosi in una situazione difficile, legata alla famiglia. Il ciclismo è uno sport per ricchi, per persone facoltose. Si tratta di un film per giovani che speriamo di poter portare al prossimo Giffoni. Un’esperienza bellissima, seppure sia stata lontana dai miei figli, per un mese intero.

Chi è Stefania De Francesco nella vita di tutti i giorni?

Stefania è una donna normalissima, semplicissima. Mi alzo presto per gestire la casa, per mandare i miei figli a scuola. Sono così semplice che, quando sono sul set, non mi riconosco. Vivo una vita acqua e sapone, senza trucchi, in magliette e jeans. Alla fine dei conti, sono sempre stata una ragazza molto timida, riservata. Questo mestiere, negli anni, mi ha aiutata a far venire fuori una parte di me che solitamente è insicura, in tante cose, specie nel quotidiano. Dico sempre che ci sono due Stefania, una vera e semplice, l’altra meno timida, insicura e vergognosa del solito.

Cosa prevede il futuro artistico di Stefania De Francesco?

Spero tante cose! Non ho ancora avuto modo di osare tanto, di avere tante opportunità. Ciò è dovuto anche al fatto che non ricerco nuove occasioni, rinchiusa nel mio mondo fatto di famiglia, di cose normali. Credo che il mio non osare, non chiedere, mi abbia portata ad avere meno opportunità di quante avrei potuto averne. Mi auguro che questa ripresa, legata allo spettacolo con Biagio Izzo realizzato durante la lavorazione di “Stessi battiti” e il film in uscita, possano regalarmi nuove occasioni. Voglio mettermi nuovamente alla prova e migliorare sempre più.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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