La compagnia del NEST sui saluti di Premiata Pasticceria Bellavista
La compagnia del NEST sui saluti di Premiata Pasticceria Bellavista

Premiata Pasticceria Bellavista: il NEST porta in scena Salemme

Premiata Pasticceria Bellavista interpretata dalla compagnia del NEST è la prova di messa in scena di una commedia godibile e che rimane senza tempo.

Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo e Giuseppe Gaudino, guidati sapientemente da Giuseppe Miale di Mauro, riportano in scena nell’ambito del Campania Teatro Festival, uno dei testi di maggiore fertilità narrativa di Vincenzo Salemme che partendo da un incipit “in punta di piedi”, scivola lentamente all’improbabile finale.

Ma procediamo per gradi…

La trama di Premiata Pasticceria Bellavista

Ermanno e Giuditta Bellavista sono i proprietari di una pasticceria annessa alla loro casa. Con loro vive la madre, sofferente di diabete e pressione alta. Ermanno ha una relazione in segreto con Romina, la quale è stanca di dover parlare con lui di nascosto e vuole che si decida a parlarne con la famiglia. Anche Giuditta ha una relazione segreta con Aldo, pasticcere alle dipendenze dei Bellavista, che però non ama la non bella Giuditta ma mira alla sua ricchezza. Intanto si scopre che Ermanno tre mesi prima, ha subito un intervento di trapianto agli occhi, questi vennero prelevati da Carmine, un senzatetto che dopo un incidente automobilistico entra in coma. Creduto però morto, venne deciso di prelevargli gli occhi e trapiantarli ad Ermanno. Così, una volta svegliato dal coma, Carmine si ritrova cieco.

Carmine riesce a raggiungere la pasticceria di Ermanno, rivelandogli che sono 3 mesi che non possiede più gli occhi, e che il prof. Rubelli, che ha eseguito l’intervento, è implicato nel gioco d’azzardo e nel traffico illecito di organi. Carmine decide di rimanere nella pasticceria di Ermanno, dicendo che ora egli dovrà guardare la vita per lui. Intanto nascono due problemi: la mamma di Ermanno e Giuditta, convinta che i figli la vogliano far morire per impossessarsi dell’eredità, vuole tagliarli fuori dal testamento. Di conseguenza, Aldo non è più tanto sicuro di sposare Giuditta, sapendo che ella forse non potrà più ereditare. Carmine coglie l’occasione per ideare un piano con il quale potranno essere risolti i problemi di Ermanno, Giuditta e anche i suoi.

Il nostro punto di vista sullo spettacolo

Il testo è parte fondamentale di una commedia, ma l’interpretazione del cast è fondamentale per la riuscita, e più che interpretazione, in questo caso parlerei di studio. Partiamo dal presupposto che Vincenzo Salemme, per la prima volta, da autore, “affida” il suo testo ad una compagnia, che non lo vede impegnato come attore o regista.

Oltre a questo, fondamentale è ricordare che Premiata Pasticceria Bellavista, segna il periodo di maggiore splendore del sodalizio di Salemme con Buccirosso, Casagrande e Paone, e quindi questo nell’immaginario collettivo, l’impegno è sicuramente massimo.

Fondamentalmente la prova è ottima per tutti, e nello specifico Giuseppe Gaudino (nel ruolo di Ermanno), riesce a sottolineare tutti gli umori del testo originale di Salemme. Francesco Di Leva (nel ruolo di Aldo), con la sua interpretazione riesce a mettere nel personaggio i tratti ironici da donnaiolo e subdoli da affarista, mettendo l’accento giusto al posto giusto per far uscire la risata del pubblico.

Adriano Pantaleo (nel ruolo di Carmine), dimostra tecnica e padronanza del palcoscenico, in un ruolo difficile (essendoci anche Salemme in sala per la prima), ma senza perdersi una virgola interpretativa di quello che il testo originale propone. Viviana Cangiano (nel ruolo di Giuditta), riesce a caratterizzare il personaggio, essendo di grande accompagnamento alla scena.

Degni di nota per il pubblico sono stati Stefano Miglio (nel ruolo di Memoria), che ha tirato fuori dei “colpi bassi” di comicità di situazione da cui è impossibile trattenersi; ed Alessandra Mantice (nel ruolo di Rosa), ideale nel ruolo di chi deve portare un tocco di frizzante in scena.

Cristel Checca (nel ruolo di Gelsomina), raccoglie ottimamente i tratti dell’ex ballerina svampita e Dolores Gianoli (nel ruolo di Romina), espressivamente conferma il ruolo di insoddisfatta-eterna fidanzata.

La conclusione con Vincenzo Salemme

Con Premiata Pasticceria Bellavista, la Compagnia Nest continua il percorso nel mondo dei classici, che come sottolinea Vincenzo Salemme a fine serata, fa si che lo spazio all’interno di un teatro sia l’unica e vera “Repubblica Democratica” grazie al pubblico, ma lo ascoltiamo direttamente dalle sue parole:

Crediti tecnici dello spettacolo vedono alle scene Luigi Ferrigno, al disegno luci Paco Summonte, ai costumi Chiara Aversano, le coreografie di Chiara Alborino, l’aiuto regia Marcello Manzella, assistente alle scene Rosita Vallefuoco, Assistente regia Matteo D’Antò, per una co-produzione NEST – Napoli EST Teatro e Diana OR.I.S.

Di seguito le foto di scena a cura di Salvatore Pastore:

Su Francesco Russo

Francesco Russo, giornalista e direttore del quotidiano "La Gazzetta dello Spettacolo", comunicatore digitale ed ufficio stampa di eventi e VIP.

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