Alessio Venturini
Alessio Venturini

Alessio Venturini e il suo cacio con le pere

Incontriamo lo sceneggiatore Alessio Venturini, giovane, sempre più presenta, ma soprattutto vanto italiano.

Collaboratore decennale di Ugo Chiti, Ghostwriter di tante pellicole, ha firmando anche due film con noto il regista ed attore Vincenzo Salemme. Recentemente, è uscito nelle sale cinematografiche, un nuovo film scritto proprio da Venturini, dal titolo: “Il cacio con le pere” per la regia di Luca Calvani.

L’intervista ad Alessio Venturini

Alessio Venturini, benvenuto su “La Gazzetta dello spettacolo”. E’ un piacere parlare con te, quando hai capito che la scrittura, sarebbe stato uno strumento lavorativo?

Cara Sara il piacere è tutto mio. Grazie per l’ospitalità all’interno del vostro magazine. Il mio approccio alla scrittura è stato del tutto casuale e non programmato. Da bambino, mi piaceva scrivere e raccontare storie ma, il mio sogno più grande era fare l’attore. E sono riuscito a realizzarlo lavorando principalmente in teatro. Quindici anni di spettacoli e tournée nazionali molte delle quali con la compagnia Arca Azzurra di Ugo Chiti. Una vita che mi piaceva moltissimo: amavo viaggiare, vivere fuori dagli schemi, vivere senza radici. Ad un certo punto però ho avvertito un forte impulso di dovermi fermare. Il sogno di fare l’attore era stato superato da quello di crearmi una famiglia. Di avere figli. Il caso, che non esiste, mi ha fatto incontrare la persona giusta in quel momento e nel 2010 è nata mia figlia. Il mio più grande desiderio era prendermi cura di lei, volevo essere un padre presente. Cosi sono sceso dal palcoscenico e ho lasciato Roma, dove vivevo e che frequentavo per lavoro assiduamente. Ho provato a mantenermi con la scrittura, che qualche anno prima avevo iniziato a coltivare lavorando “nella bottega” di un grande maestro e amico: Ugo Chiti regista, sceneggiatore e drammaturgo pluripremiato. Scrivere mi permetteva di continuare ad essere libero anche se in modo diverso: potevo lavorare da casa, come e dove volevo. Lasciando Roma avevo lasciato anche la garanzia di un lavoro sicuro con la scrittura. Così ho comprato i diritti d’autore di 2 libri che mi avevano colpito e mi sono concesso un anno sabbatico per lavorarci sopra nel tentativo di tirar fuori delle sceneggiature da proporre sul mercato. I due lavori sono rimasti incompiuto perché nel frattempo è arrivata una chiamata dalla Rai per un lavoro su un libro come autore/ghost e di li è ripartito tutto.

Nella tua carriera, oltre che di scrittore, di sceneggiatore puoi raccontarci con chi hai lavorato e con chi, eventualmente, ti piacerebbe lavorare?

Per obblighi di riservatezza e vincoli contrattuali non posso rivelare molti nomi però qualcuno lo posso fare…  Sono tutte persone e artisti che mi hanno insegnato qualcosa. Tra i miei maestri primo fra tutti il già citato Ugo Chiti a cui devo moltissimo sia come attore che come sceneggiatore; poi Anatoli Vassiliev regista russo da cui ho imparato la disciplina e il rispetto, quasi la sacralità del luogo scenico e del lavoro. Da Franco Piacentini l’amore per i testi classici e il cinema di Pasolini.  Tra gli attori con cui ho avuto il piacere di lavorare non posso non citare Massimo De Francovich, un grandissimo attore che, nonostante la straordinaria bravura continuava a dire che c’era sempre da imparare. Il suggerimento che mi ha dato e che ripeto sempre a mia figlia è quello di imparare a rubare… con gli occhi. Osservare, studiare, cercare di cogliere qualcosa da chi è più bravo di noi, da chi ammiriamo, nella speranza un giorno di eguagliarlo e chissà, forse superarlo. 

E poi un campione della commedia Toscana Alessandro Benvenuti che ho sempre “amato”, artisticamente intendo.  Da ragazzino mi ero praticamente imparato a memoria, da quante volte l’avevo visto, “Benvenuti in casa Gori. Oggi siamo amici e abbiamo un progetto nel cassetto. 

E poi la stupenda coppia di grande intelligenza e ironia Occhini-La Capria. 

Il divertimento nello scrivere e lavorare sul set con Vincenzo Salemme nel film Sms Sotto mentite spoglie. E poi la Signora del teatro Giuliana Loiodice. 

Non posso non citare Alberto Angela per la sconfinata preparazione culturale, la gentilezza, il clima che si respira sui suoi set ma anche per la sua incredibile ironia. Un vero piacere stare in sua compagnia, ancor di piu per uno come me appassionato di storia e archeologia. 

Me ne vengono in mente tanti altri ma poi non si finisce più… così come sono tanti gli attori e i registi con cui vorrei lavorare come sceneggiatore: tra gli attori italiani sicuramente Favino e Germano

I registi sono tanti sia italiani che non. Ciò che mi attrae al di là delle persone sono i progetti, le idee. Mi piace mettermi al servizio di una bella idea da sviluppare, che sia per una commedia o un film storico non importa, ciò che conta è che arrivi dritta al cuore delle persone, che smuova emozioni, pensieri, ricordi e se è una commedia che faccia divertire ovviamente. 

Sogni nel cassetto o nuovi progetti a breve termine per Alessio Venturini?

Ci sono diverse piste che sto battendo. Nell‘ immediato sto lavorando ad una sceneggiatura scritta con Nic Bello de “Le Iene” per il suo debutto alla regia; poi un docu-reality sul recupero e gli scavi archeologici di una straordinaria Abbazia medievale alle porte di Firenze che abbiamo metaforicamente definito una piccola Pompei medievale; una commedia alla Mel Brooks; e sto sviluppando una serie di soggetti per film e serie.  Non ti nascondo che vorrei firmare la mia prima regia per un bel film. I sogni sono tanti il problema è metterli in fila ma è il bello della vita. Il proverbio classico dice “finché c’è vita c è speranza ma forse mi suona meglio:  “finché si sogna c’è vita e c è speranza”. 

Qualche approfondimento sullo sceneggiatore

A metà degli anni 90, dopo aver conseguito il diploma alla Bottega Teatrale di Vittorio Gassman e, dopo aver vinto una borsa di studio europea per un corso di perfezionamento con Anatolij Vasiliev della Scuola d’Arte Drammatica di Mosca, Alessio Venturini inizia a lavorare nel 1997 come attore per diversi teatri e compagnie italiane tra cui: il Teatro Stabile del Veneto, il Teatro della Tosse di Genova e soprattutto la compagnia Arca Azzurra di Ugo Chiti con cui collabora fino al 2011, recitando al fianco di attori come Alessandro Benvenuti, Giuliana Lojodice, Ilaria Occhini, Mario Valgoi, Massimo De Francovich, Enrico Bonavera, Giorgio Albertazzi, Eugenio Allegri, Franco di Francescantonio.

Contemporaneamente, continua a perfezionarsi diplomandosi alla Lega italiana improvvisazione teatrale alternando partecipazioni a serie televisive, docufiction, spot e ruoli cinematografici.

In parallelo alla professione di attore, dal 2001 al 2011, lavora prima come collaboratore e poi come co-sceneggiatore allo sviluppo di vari progetti con sempre con Chiti che gli insegna tutto quello che c’è da sapere sulla scrittura cinematografica.

Nel 2007 Alessio Venturini vince il BAFF come miglior sceneggiatura con lo script “Quattro bombe in tasca” scritto insieme a Ugo Chiti. Nel 2007 e 2008 firma con Ugo Chiti e Vincenzo Salemme le sceneggiature dei film “Sms sotto mentite spoglie” e “No Problem”.

Autore di vari documentari, principalmente a carattere storico, tra cui: “Una notte a Firenze” di e con Alberto Angela e il documentario per Rai 1 “Viaggio nel golfo, Ercolano e Pompei” con Duilio Giammaria.

Come regista nel 2016 vince il Trailers film festival di Milano per la regia del Pitch del film “Il cacio con le pere di cui ho curato anche la sceneggiatura e giro diversi spot pubblicitari per il web. Nel 2019 vince con Marco della Fonte il HBFF (Hollywood Boulevard Film Festival) con il corto “Aisa”

Dal 2018 al 2021 ha vestito il ruolo docente presso l’Accademia Cinema Toscana per la sceneggiatura. Dal 2020 ha avviato l’attività di Writer Coach con lezioni private, anche online, permettendo a persone che non hanno mai avuto alcuna esperienza di scrittura di trasformare le loro idee in una sceneggiatura.

Quest’anno con Nicola Bello, del noto programma de “Le iene”, che ha chiesto la sua collaborazione per lo sviluppo di una sua idea, abbiamo vinto il bando del Mibact per lo sviluppo della sceneggiatura “L’uomo nell’armadio”.
Nel corso della mia attività ho collaborato con Rai Cinema, Rai Eri, Rai Com, Rai 1, RAI 3, Medusa, TBWA, Artè Francia, Sky Arte, Disney, Indiana, Rodeo Drive, Onemore pictures Titania.

Su Sara Morandi

Insegnante per vocazione, giornalista per passione. Amo il teatro perché incarna le emozioni viventi delle nostre anime. Ho sempre scritto di spettacolo e questo mi ha reso felice e mi rende tuttora. Divoro libri e il mio sogno sarebbe quello di scrivere un romanzo.

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