Lucrezia Guidone. Foto Ufficio stampa.
Lucrezia Guidone. Foto Ufficio stampa.

Lucrezia Guidone, seguo il mio istinto

A tu per tu con Lucrezia Guidone

Lucrezia Guidone è la moglie di Alessio Boni nel film thriller La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi.

Lucrezia Guidone. Foto Ufficio stampa.
Lucrezia Guidone. Foto Ufficio stampa.

Questa è per Lucrezia un’esperienza particolare che la porta così a scoprire nuove cose di se. Lucrezia, con consapevolezza e verità, porta in scena una donna, moglie e madre forte in un film d’impatto che mette al centro l’informazione, quell’informazione mediatica e spietata che sfugge al controllo delle persone.

E invece non può e non deve essere così. Per Lucrezia le parole hanno un peso ed un’importanza che non può sfuggire della nostre mani. Lo racconta così a La Gazzetta dello Spettacolo.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Lucrezia. Sei al cinema nel film La ragazza nella nebbia. Come descriveresti il tuo personaggio?

Interpreto Clea, la moglie del professor Martini che è interpretato da Alessio Boni. Clea è una donna forte che però ha rinunciato alla sua vita, al suo lavoro da avvocato, per seguire il marito in questo paesino sperduto tra la nebbia e salvare così la loro unione. Clea per me rappresenta una bellissima sfida perchè è un personaggio molto lontano da me.

Cosa pensi ti abbia donato e cosa pensi di aver donato a Clea?

Di mio c’è una forza di donna che cerca di lottare per salvare degli affetti. Lei, invece, mi ha donato un senso di dolcezza materna che, non essendo io madre, è una cosa che non ho ancora provato. E’ stato qualcosa di nuovo che ho attraversato grazie a questo personaggio.

Quali sensazioni hai provato sul set e come è stato vestire i panni di una madre e quindi dover invecchiare per questo ruolo?

Sono arrivata ai provini e avevo i capelli molto lunghi, il regista decise che questo personaggio aveva bisogno di capelli molto più corti dei miei. Il tutto è iniziato con un bel taglio di capelli, e invece di terrificarmi la cosa, mi ha rafforzato.

E’ stato uno stimolo in più.  Se mi chiedi di allontanarmi da me, sono contenta perchè il lavoro di attrice si facilita. Stare sul set con attori che stimo, è stato davvero positivo. Il genere thriller era un genere che non avevo mai attraversato, è stata un set all’insegna della scoperta vera e propria. Per scoprire il personaggio, ci è voluto tanto lavoro e istinto. Recitare delle scene dove è prevista la suspance è stato un qualcosa di nuovo, poi il regista è stato davvero una buona guida per me.

Quale messaggio speri che arrivi al pubblico che guarderà La ragazza nella nebbia?

Sai,  pensavo a questa cosa proprio un paio di giorni fa. Quando ho rivisto il film, ho pensato subito al fatto che oggi c’è un po’ una specie di ”pornografia” dell’informazione. Questa curiosità un po’ morbosa che spesso i media mettono a disposizione sposta un po’ il centro delle cose. Nel film, tutto questo viene mostrato e questo penso che sia il messaggio che arrivi al pubblico. Quando mi sono documentata, ho trovato dei riscontri molto forti nella nostra realtà.

Direi che a volte sorpassiamo ogni limite e ci dimentichiamo che dall’altra parte ci sono delle persone e delle famiglie sulle quali si abbatte una tempesta. Girando in rete, ho trovato un filmato in cui ad una madre viene data la notizia della morte della figlia in diretta. Lì mi sono detta: Siamo al limite della follia.

Lucrezia, sei una giovane donna. C’è mai stato un momento in cui ti sei detta: che fatica essere una donna e fare questo mestiere?

Onestamente, sono stata fortunata nel mio lavoro. Certo, la mia fortuna viene da un percorso di studio, di sacrifici. La gavetta so cosa significa. Sono stata fortunata perchè durante il mio percorso ho incontrato delle persone di grande valore umano e artistico. Nel mio caso, non mi sono mai trovata in situazioni sbagliate. Ho avuto incontri giusti che mi hanno permesso di guardare con fiducia all’attrice che vorrei essere un giorno.

Mi hanno dato fiducia e mi hanno detto: Ecco, metti l’asticella più in alto,  provaci. Da donna vivo nel mondo di oggi, mi guardo intorno e mi rendo conto di ciò che succede. Alla luce delle cose successe ad Hollywood negli ultimi giorni, mi sono sentita turbata come tutte. Non ne parlo perchè non ne ho avuto esperienza, e quindi non mi piace dare giudizi su cose che non conosco. Preferisco farmi un’opinione personale che condivido con le persone care. Le parole hanno un peso.

Come ti descriveresti?

E’ una domanda difficile. Penso di essere una donna in evoluzione. I trent’anni sono anni molto belli,  in cui ci si trova a fare dei bilanci. Sono in un momento in cui sto piazzando le mie basi. Sono una persona istintiva, l’istinto è una caratteristica che mi definisce un po’ tanto.

Stamattina, ho letto una dichiarazione di Jennifer Lawrence che affermava che tutte le scelte che ha fatto, le ha fatte seguendo l’istinto.

E’ vero, concordo. Certo devi comunque mantenere una parte lucida di te, ma credo che sia importante seguire ciò che si sente. Per esempio, le persone con cui condivido la mia strada dall’inizio le ho scelte seguendo  il mio cuore e il mio istinto.

In questa continua evoluzione, cosa rappresenta la recitazione per te?

Rappresenta il mio stato ideale. Essere malleabile, ti permette di raggiungere una storia lontana da te, grazie a questo la tua evoluzione aumenta di velocità. Ti capita di infilare il naso in cose che non saresti andata ad attraversare. Scopri sempre delle cose di te, anche quando interpreti un personaggio lontano da te. Io mi rendo conto di questo: più porto i personaggi a me, meno scopro qualcosa di me. Più li allontano, nel percorso che faccio per raggiungerli, mi trovo. Ed è strano, ma è così.

In un’intervista ho letto che vuoi interpretare ruoli complessi e particolari. C’è un ruolo che vorresti interpretare?

Tantissimi. E’ proprio a livello di possibilità di esplorazione  quando incontri un personaggio in cui hai la possibilità di venire fuori in maniera imponente grazie allo spessore del ruolo. Fino ad ora sono stata fortunata, ma mi piacerebbe tantissimo fare dei personaggi storici oppure della letteratura russa. Un bel personaggio femminile di un grande romanzo. Certe volte, mi piacerebbe fare anche l’assassina!

Su Anna Chiara Delle Donne

Redattrice

Lascia un commento