Incontriamo la giovane attrice Noemi Brando, dal 2 maggio su Netflix in “Sei nell’anima”.
La Brando veste i panni di una cara amica della Nannini, sotto la direzione della sempre abilissima Cinzia Th Torrini. Un lavoro che a Noemi regala una grande serenità, una tranquillità che ricercava da tempo..
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Noemi Brando. Che periodo stai vivendo?
Sto davvero bene! Vivo un periodo molto bello, pieno, e di questo ne sono felice.
“Sei nell’anima”, dal 2 maggio su Netflix, ti vedrà vestire i panni di una cara amica della Nannini. Che esperienza è stata e cosa puoi anticiparci, nei limiti del possibile?
Un ruolo molto forte, un primo debutto davvero potente, emozionante. Il mio personaggio vive la Milano degli anni ottanta con una grande fragilità e sensibilità di fondo. Un’anima buona che utilizza più verso gli altri, come nel caso di Gianna, che verso se stessa. È stata proprio Gianna Nannini a parlarmi del mio ruolo, della sua reale esistenza, di come l’abbia supportata nel suo cammino verso la musica.
Un primo lavoro degno di nota, come dicevi poc’anzi, diretto da una regista come Cinzia Th Torrini. Quali sensazioni a riguardo?
Cinzia è stata una vera madre per me. Ha saputo sin da subito che era il mio primo progetto e conosceva anche la mia agitazione. Mi ha aperto le porte di casa, in piena estate, provando insieme, sul suo terrazzo, portandomi nella sua famiglia. Qualcosa di molto bello! Sul set ho vissuto in piena regola la sua esperienza, in una situazione più che tranquilla, nonostante i personaggi forti, Gianna e Cinzia.
Prima di avvicinarti alla recitazione hai vissuto un periodo da modella. Che ricordo hai di quei primi passi mossi in tale ambito?
Parto come tennista, fino ai diciassette anni, per poi mollare tutto, con grande dispiacere da parte di mia madre, per trasferirmi a Milano. Un cambiamento forte, una vita diversa da quella vissuta fino a poco prima, da sempre sul campo da tennis. Mi sentivo persa i primi tempi, lontana dallo sport, ma avevo bisogno di una certa indipendenza, di scoprire altro. Poco dopo è arrivato il lavoro da modella, per poi approdare a Roma, la città in cui vivo da due anni, di cui mi sento parte integrante.
Recentemente abbiamo avuto modo di vederti in “Supersex”, ancora una volta su Netflix, per la regia di Matteo Rovere. Che esperienza è stata?
Un ruolo piccolo ma molto forte, potente, ed un luogo davvero tranquillo. Una scena, appunto, forte perché in quel frangente mi sono sentita soltanto carne ed ho dovuto mettere l’anima completamente da parte.
Un viaggio dentro se stessi, se vogliamo..
Esattamente! Non ero abituata a star ferma, senza farmi alcuna domanda. Invece, oggi, quelle domande arrivano, finalmente..
Mi parlavi di un periodo pieno e, a tal proposito, volevo chiederti come si svolge una giornata tipo?
Non riesco mai a stare ferma! Durante il giorno frequento corsi di ogni genere, dall’inglese alla danza, al ballo, ai corsi di recitazione.. uno, in particolare, mi aiuta nel movimento, nel corpo. Sto imparando tanto! Grazie a questo lavoro sto trovando una certa serenità.
Hai preso parte a dei percorsi formativi con registi come Özpetek, Veronesi, Pizzuti ed anche alcune pubblicità ma, un domani, cosa vorresti poter concretizzare?
Mi piacerebbe lavorare con dei registi emergenti, per quanto avrei anche piacere di collaborare con registi già noti. Adoro, ad esempio, i fratelli D’Innocenzo, Giona Scarpignano e vorrei poter cercare un ruolo da costruire a cui dedicare del tempo, mettendoci l’anima..
Saresti felice di poter prendere parte a delle esperienze teatrali?
Si, il teatro mi ha sempre affascinata! A Venezia andavo spesso a vedere degli spettacoli. A giugno, in Sicilia, prenderò parte ad un corso con Emma Dante. Sono sicura che sarà impegnativo, tosto, ma sono pronta.
Un modo per poterti avvicinare sempre più al pubblico, ad avere un contatto diretto..
Esattamente! Sono molto timida, quindi sarà di certo un modo per sbloccarsi. Simo curiosa di ciò.
Noemi Brando, puoi anticiparci altro sul tuo futuro artistico?
Ho preso parte ad un corto con Ferzan Özpetek e credo uscirà questa estate. Mi aveva notata ad una masterclass e mai avrei pensato che grazie a questo avrei avuto modo di collaborare subito con lui. Dovrebbe poi esserci un progetto d’epoca e spero davvero di potermi mettere alla prova.