Ritroviamo, con piacere, l’attrice Rausy Giangaré, dopo l’esperienza ne “Resta con me“, fiction targata Rai, e la precedente partecipazione alla seconda stagione di “Buongiorno, Mamma!”.
Ben presto Rausy prenderà parte anche alla seconda stagione di “Lea – Un nuovo giorno”. Una donna in continua evoluzione, in un crescendo personale, da sempre legata alla famiglia, all’amore per gli animali.
Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Rausy Giangaré. Come stai?
Sto davvero bene! Sto attraversando un periodo molto sereno, caratterizzato da tante soddisfazioni.
Il tuo percorso artistico è in continua crescita. Recentemente abbiamo avuto modo di vederti ne “Resta con me”, fiction campione di ascolti di Raiuno. Che esperienza ha rappresentato per te?
Un progetto nuovo, anche per via della tematica trattata. È stata un’esperienza, seppur breve, molto forte, diversa dalle altre. La mia Jamila è una ragazza che prova a riscattarsi da quel che le è accaduto. Riscontra vicinanza, tra l’altro, da parte della suocera, interpretata dalla collega Antonella Stefanucci, pronta ad esserle accanto, a difenderla.
A fungere da scenario a tale serie, la bellissima Napoli. Quali sensazioni ti ha lasciato addosso e come hai vissuto il clima sul set, con i tuoi colleghi di avventura?
Napoli è, da sempre, una location suggestiva, particolare. Mi sono sentita a casa sin dal primo giorno! L’accoglienza di Napoli mi ha colta di sorpresa, seppure fossi a conoscenza del loro calore, e mi ha fatto venir voglia di restare lì, per sempre. Il clima sul set è stato altrettanto bello e magico. Ho vissuto il tutto insieme ad un bellissimo cast.
A rivederti tra i suoi protagonisti, negli scorsi mesi, anche la fiction Mediaset, “Buongiorno, Mamma!”, seppure per pochi “momenti”. Com’è stato ritrovare il resto del cast, rivivere la magia dei luoghi situati nel litorale laziale?
Come amo spesso dire, sono molto legata al personaggio di Greta de “Buongiorno, Mamma!”. È stato il mio primo ruolo e, in cuor mio, spero e mi auguro che la sua storia non finisca qui e che si possa ancora raccontare di lei. Greta, tra l’altro, mi ha permesso di affrontare una tematica importante, come la disabilità.
Ben presto potremo vederti anche nella seconda serie di “Lea – Un nuovo giorno”, al fianco di Anna Valle, Daniela Morozzi, Manuela Ventura, Giorgio Pasotti e non solo. Quale aria si respira sul set e cosa puoi anticiparci, nei limiti del possibile, ovviamente?
Sono felicissima di poter prendere parte a questa seconda stagione di “Lea – Un nuovo giorno”! Si parla di un set che mi ha regalato tante amicizie straordinarie che, di certo, porterò con me a vita. Proprio per questo si respira una bellissima aria, insieme a persone stimolanti, amorevoli. Ci aiutiamo vicendevolmente e ciò soltanto nella speranza di poter dare sempre il meglio. Mi auguro che il pubblico possa apprezzare l’amore insito in questo lavoro, così come i nostri personaggi, le loro storie. Posso soltanto anticiparvi che ne vedrete delle belle. La mia Michela qualcosa dovrà pur combinare..
Il tuo personaggio, nella precedente stagione, decide di aprirsi ad un sentimento diventato ormai profondo nei riguardi di un medico, interpretato da Primo Reggiani. Cosa ti accomuna alla tua Michela?
I sacrifici compiuti, prima di tutto, mi accomunano alla mia Michela! Ho lavorato come cameriera, commessa, cassiera e ciò soltanto per cercare di sostentarmi. Vivere a Roma non è mai stato facile e, ancora oggi, per me è fondamentale avere altri lavori. In comune vi è anche l’amore per famiglia e l’essere felice con poco.
Chi è Rausy Giangaré nel quotidiano, quando non è impegnata nel suo lavoro?
Nel quotidiano studio molto e seguo un laboratorio di teatro. Ho ancora molto da imparare e, di certo, voglio potermi perfezionare. Amo andare a trovare i miei parenti in Toscana, mia mamma Ednice e mio fratello Eloy, quando possibile. Mi piace, inoltre, immergermi nella natura insieme al mio compagno, Michele, e la nostra cagnolina, Duma. Dipingo tanto, mi alleno, leggo, sto con i cavalli e cerco di distaccarmi dal caos della città. Mi lascio trasportare da quel che sento e sono sempre in continua evoluzione.