Maria Cristina Gionta
Maria Cristina Gionta

Maria Cristina Gionta: impossibile stare lontani dal palcoscenico

Attrice da sempre legata al teatro, Maria Cristina Gionta, ci parla dello spettacolo con cui sarà in scena dal 16 maggio al 2 giugno al Teatro Manzoni, “Tutto per Lola”, ad opera di Silvio Giordani.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Maria Cristina Gionta. Da sempre attrice, ti andrebbe di raccontarci come ha avuto inizio questo tuo percorso artistico?

All’età di sei anni avevo già deciso di intraprendere questa strada, seppur ‘dolorosa’. Ho cominciato a prendere parte ad alcuni laboratori a Formia, città in cui ho vissuto, benché sia nata a Roma. Ho amato anche il teatro di strada, quello fisico, così mi sono allenata sui trampoli.. la svolta è avvenuta a ventiquattro anni, trasferendomi a Roma, frequentando la scuola diretta da Enzo Garinei, prendendo parte a dei corsi, dei master, sino a studiare il metodo Chubbuck ad opera di Patrizia De Santis.

Ho avuto modo di ammirarti ne, “Preferirei di no”, in teatro, al fianco della collega Ivana Monti. Uno spettacolo più che reale, al passo con i tempi. Cosa puoi dirci a riguardo e come ti sei preparata ad affrontare tale ruolo?

Diana appare come una donna senza scrupoli, visto l’ambiente da cui proviene. La sua etica, quindi, è di certo influenzata dal fatto che il padre sia una persona ricca, influente. Non conosce altro linguaggio che quello politico ed è cresciuta senza l’affetto di una madre, una grave mancanza. Ciò che più le preme è non deludere suo padre, su tutti. Sin dalla prima lettura, insieme alla collega Ivana Monti, abbiamo percepito una particolare energia. Essere sul set con lei ha rappresentato un’esperienza molto formativa, particolare.

Maria Cristina, quali sensazioni sono legate alle tavole del palcoscenico, alla possibilità di poter vivere il silenzio del pubblico, lì dinanzi a te e, se vogliamo, anche il loro giudizio?

Vivo l’azione, il momento, un altro respiro e storia. Il problema si pone quando scendo da lì..

Dal 16 maggio al 2 giugno sarai in scena ne “Tutto per Lola”, al Manzoni. Cosa puoi dirci a riguardo?

Al mio fianco ci saranno Paola Quattrini, Mirella Mazzeranghi, Cinzia Alitto e Geremia Longobardo. Lo dedicheremo all’indimenticata Paola Gassmann, che avrebbe dovuto essere al nostro fianco. Una donna, la Gassmann, con cui ho avuto sin da subito un ottimo rapporto. Generosa, attenta al prossimo, una vera Signora del teatro, come poche oggi. Abbiamo lavorato insieme in “Quasi amiche”, un testo di Marina Pizzi. Abbiamo legato talmente tanto da venire a vedere sempre tutti gli spettacoli in cui ho lavorato. Una donna che difficilmente dimenticherò.

Chi è Maria Cristina Gionta al di là del suo essere attrice e quali consapevolezze accompagnano il tuo vissuto artistico?

Sono timidissima e molto autocritica. Vivo una continua competizione con me stessa, con le mie insicurezze e sono anche una stacanovista. Cerco di non guardarmi mai indietro, forse a causa del mio ottimismo, degli obiettivi alti che mi caratterizzano e da cui forse scaturiscono le piccole sofferenze di cui accennavo prima. Amo il mare, l’estate e il gelato.. e non riesco a stare lontana dal palcoscenico.

Cosa non sei ancora riuscita a realizzare, quale ruolo vorresti poter toccare?

Non ho un ruolo preciso da toccare ma tanti. La realizzazione non so se avverrà mai per me. Di certo posso dirti che ogni traguardo diventa un nuovo punto di partenza… e questo non è sempre un bene..

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