Annalisa Minetti
Annalisa Minetti

Annalisa Minetti: vi canto Napoli

Il ritorno di Annalisa Minetti avviene con “Torno a Napoli” ed un video interamente realizzato nella città partenopea che l’artista tanto ama.

Annalisa sogna un ritorno al Festival di Sanremo, non solo come cantante, e ci anticipa di un futuro all’estero…

Ti ringraziamo per aver nuovamente accolto il nostro invito, Annalisa Minetti. “Torno a Napoli” segna un ritorno in musica con un singolo che ti ha portata ad immaginare profumi, colori e suoni della città partenopea. Come si è sviluppato esattamente il tutto?

“Torno a Napoli” è una dedica ad una città che mi somiglia molto per la capacità che ha di risollevarsi sempre nonostante le avversità. Posso contare su uno staff autorale dotato di grande sensibilità artistica che ha saputo perfettamente cogliere il mio stato d’animo ed è così che è nato questo brano, con semplicità e poesia.

Un bellissimo video ci riporta ad un’accoglienza calorosa, allegra, tipica di Napoli, durante una tua passeggiata in città. Quali sensazioni ti ha lasciato addosso la gente di Napoli, il loro clamore?

Napoli è un teatro a cielo aperto e la sua gente riesce sempre con spontaneità a rendere ogni mia visita in città qualcosa di unico come in occasione dello shooting del video. Non avevamo un copione prestabilito ma abbiamo lasciato che la gente di Napoli divenisse parte integrante della storia in maniera naturale, tra chi ci fermava per una foto e chi ci offriva una tazzina di caffè.

Siamo nella settimana che toccherà il Festival, un evento a te caro, che anni addietro ti consacrò vincitrice con “Senza te o con te”. Che ricordo porti da sempre con te di quella esperienza, di quella vittoria, di Raimondo Vianello, al tuo fianco sul palco?

Di quel Sanremo conservo un ricordo dolcissimo perché ero giovanissima, alla mia prima esperienza nel mondo della musica dei grandi. Ho affrontato tutto con un briciolo di incosciente leggerezza che mi ha permesso di godermi al massimo l’effetto inebriante di quel palco con il desiderio di dimostrare a mio padre che quello poteva davvero diventare il mio lavoro.

Annalisa, quanto sei cambiata da allora, da quella vittoria inaspettata, e quali maggiori consapevolezze hai raggiunto oggi?

Fondamentalmente sono sempre quella ragazza di ventuno anni ma con una maggiore consapevolezza di ciò che voglio comunicare e del come voglio farlo. Sicuramente l’esperienza che ho acquisito in questi anni come donna, come sportiva e come artista, ad oggi mi rende libera di mostrarmi per quella che sono con semplicità; non ho più nulla da dimostrare agli altri ma voglio sempre e comunque mettermi alla prova con me stessa.

Qualche tempo fa è venuto a mancare Toto Cutugno che ti riportò, al suo fianco, proprio su quel palco con, “Come noi nessuno al mondo”. Che ricordo puoi fornirci di lui, di quella esperienza?

Toto è un grande amico, un artista immenso e generoso che mi ha sempre protetta ed incoraggiata. Mi ha permesso di farmi conoscere all’estero e una delle esperienze più belle della mia vita è proprio l’aver potuto condividere un pezzo del mio cammino con il suo, come è stato per il mio ritorno a Sanremo. È stato proprio Toto a volermi fortemente per quel duetto. La nostra è, al presente, un’amicizia autentica.

Sei da tempo mamma, innamorata di due figli che hanno età differenti. Quali valori cerchi di trasmettere loro e quali soddisfazioni ti hanno regalato sino ad ora?

I miei figli sono la mia risorsa più grande, sono coloro che mi danno l’input per rendere straordinario ogni giorno ordinario e cerco di inculcare in loro l’idea che anche nelle difficoltà si possa trovare l’opportunità. Sono stata solo il mezzo attraverso il quale loro sono venuti al mondo ma non li considero di mia proprietà esclusiva. Non voglio interferire ed influenzare la loro vita se non proteggendoli con dei valori importanti. I valori sono semplici: tutto ciò che li rende liberi, la lealtà, il sapere amare e donarsi, non avere paura.. o meglio, considerare la paura come antitesi del coraggio. Sono una mamma che si ritiene soddisfatta del percorso che sta facendo con loro che sono due esseri umani incredibili che soddisfano ogni mio desiderio di mamma. Noi impariamo a vicenda cercando di migliorarci, quindi li ascolto molto anche quando hanno da muovermi qualche critica e questo loro lo apprezzano. Non amo chi alza la voce, tantomeno le mani, ed è per questo che i miei figli non mi hanno mai sentita urlare. Posso dire di non essere certo autoritaria ma bensì un’amica autorevole senza perdere mai il mio ruolo di mamma.

Annalisa Minetti, cosa manca ancora oggi a questo tuo percorso affinché tu possa definirti totalmente soddisfatta?

In realtà non manca nulla anche se sono sempre alla ricerca di soddisfazioni maggiori quindi non ci sarà mai qualcosa che mi sazierà abbastanza e mi renderà inappetente rispetto al desiderio. Continuerò a mostrare curiosità rispetto al mondo, alla mia professione, al mio essere donna… credo ci sia sempre qualcosa in più al quale io possa aspirare. Vorrei, ad esempio, tornare a Sanremo e magari, un domani, riuscire a presentarlo, ma queste sono solo due cose tra le tante che desidererò nel tempo.

Possiamo aspettarci a breve un nuovo lavoro discografico di Annalisa Minetti?

Sono sempre in movimento e quindi, sì, ci saranno nuove uscite discografiche che mi vedranno protagonista anche all’estero. “Torno a Napoli” sarà proprio una di queste; infatti il brano scritto da Laura Polverini è stato realizzato da un’etichetta discografica tedesca, Studio 63 Produzioni. La canzone è stata accolta molto bene in Germania e perciò ne realizzeremo una nuova versione in duetto con un noto performer tedesco.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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