Anna Mazzamauro e Paolo Villaggio in una scena di Fantozzi.
Anna Mazzamauro e Paolo Villaggio in una scena di Fantozzi.

Anna Mazzamauro: i miei premi a Paolo Villaggio

Incontriamo Anna Mazzamauro, la nota attrice di teatro e cinema, insignita della sezione Dino Verde per la comicità del Premio Penisola Sorrentina, racconta del suo legame affettivo con la Campania fino all’incontro con Paolo Villaggio, che il 30 dicembre scorso avrebbe festeggiato 90 anni.

Smagliante, sorridente, ironica, innamorata del teatro, appassionata di Sorrento e, in generale, dei viaggi per i teatri e i palcoscenici italiani è apparsa così, durante una pausa dalle riprese televisive del Premio Penisola Sorrentina, l’attrice Anna Mazzamauro, la mitica signorina Silvani, donna dei sogni del ragioniere Ugo Fantozzi.

Anna Mazzamauro cosa racconta dei premi?

Devo dire che a me i premi piacciono, perché vuol dire che ho studiato! Mi ricordano di quando ero piccola e prendevo dieci a scuola. Secondo voi ho studiato per meritare questo premio?
Consegnandomi il Penisola Sorrentina per la comicità, vi siete presi però una grande responsabilità. Avete premiato solo una metà di me. L’atra metà, quella legata al teatro, vi impegnate a premiarla quest’anno.

L’uomo di cui è stata profondamente innamorata e con cui ha avuto una lunga relazione sentimentale era infatti di Torre del Greco. Si trattava dell’attore Nello Riviè, pseudonimo di Aniello Rivieccio.

Il Premio e l’applauso della Penisola Sorrentina, oltre che a me va anche a Paolo Villaggio. Senza di lui la Silvani non sarebbe esistita…

È lei stessa a ricordare come sia nato il suo personaggio: Io avevo lavorato a teatro con Albertazzi e Salce alla regia. Avevo fatto l’Uovo di Marceau. Fu Salce a ricordarsi di me e a chiamarmi per il provino di Fantozzi. Cercavano l’attrice che interpretasse la moglie. Io mi preparai al meglio, con tacchi a spillo e calze a rete. Luciano Salce quando mi vide, disse: «perdonami Anna, ti ricordavo più brutta!

Per la delusione scivolai nei tacchi, però il mio momento magico arrivò quando Paolo Villaggio mi diede una occhiata mostruosa. Si avvicinò a Salce e in sordine disse: “Senti, è brutta pure lei, ma questa bruttezza la porta sui tacchi. C’è una parte che è ancora più importante della moglie di Fantozzi. La parte della donna dei sogni di Fantozzi. E uno come Fantozzi non può sognare che una così”.

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