Essere trans a Napoli: vita ed esperienze, gioie e dolori, emozioni e passioni di donne che hanno dovuto lottare per diventare donne. E’ al cinema Modernissimo di Napoli, la presentazione di Il seme della bellezza, il nuovo docufilm che – attraverso le sue reali protagoniste – tratta le problematiche delle trans napoletane.
Al Modernissimo ci saranno la conferenza stampa di presentazione e poi anche la proiezione del docufilm “Il seme della bellezza“, ideato dalla nota attrice e attivista per i diritti Lgbt, Stefania Zambrano e sponsorizzato da Piccole Trasgressioni e Piccole Magazine.
Alla presentazione de “Il seme della bellezza” interverranno Stefano Incerti, regista del film “La Parrucchiera“, Simona Marino, delegata alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, Loredana Rossi, ATN Napoli, e Paolo Cipolletta, regista del short film “La Gatta Mammona”. Numerosi gli ospiti speciali all’evento, tra cui Regina Satariano, Responsabile del Consultorio Transgenere di Torre del Lago Puccini, Sara Finizio, Miss Trans Europa 2018, Fabiana Alves, Miss Trans Europa 2017, Madame Veruska, Gianni Di Marco, Esmeralda Cerasoli.
“Come mai ho pensato a questo docufilm? Volevo lasciare un messaggio – sottolinea la Zambrano – ai ragazzi e ai giovani. Nel film si toccano tanti argomenti. Il primo è il bullismo che si verifica nelle scuole. L’omofobia va fermata fin dai primi sintomi, i ragazzi cominciano a giudicare in negativo le persone incominciando dagli ‘omosessuali’ per scherzo, poi ci provano gusto e dopo manifestano odio per la nostra comunità. Bisogna educare queste persone”. “Nel docufilm – aggiunge Stefania Zambrano – poi tocchiamo il drammatico argomento del maltrattamento e di tutti i tipi di violenza: i ragazzi e i giovani saranno il futuro della nostra città e dovranno far cadere tutti questi tabù e fermare queste violenze”.
“Spero che questo docufilm – conclude l’attrice – giri in tutte le scuole, io sarò pronta ad accompagnare ogni proiezione e spiegare tutto ai ragazzi. Molte trans si prostituiscono perché la nostra società non offre nulla di buono. Siamo costrette alla sofferenza per sopravvivere, anche noi vogliamo vivere una vita uguale a tutti gli altri, una casa, un lavoro e una vita migliore”.