Ninotchka proiettato per CinemaZero

Mercoledì 8 gennaio 2014 alle 21.00, a 75 anni dalla sua uscita, “Ninotchka” di Ernst Lubitsch torna sul grande schermo grazie al ciclo dedicato ai classici del cinema, introdotto da Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna che ne ha curato i restauri.

Un appuntamento al mese, in concomitanza dell’uscita nazionale dei capolavori scelti dall’istituzione bolognese in collaborazione con The Film Foundation di Martin Scorsese per far sì che questi capolavori di ogni tempo (e senza tempo) tornino ad essere prime visioni, come lo sono indubbiamente per le generazioni di oggi: perché è solo la visione collettiva davanti a un grande schermo che può recuperare, di questi film, l’autentica bellezza visiva, l’emozione dirompente, e tutto il divertimento, il piacere, il brivido. Di questo parlerà dunque Gianluca Farinelli e anche di questo bellissimo progetto di restauri con tecnologia digitale che hanno permesso di riportare a uno splendore e a una nitidezza visiva mai raggiunti prima i 10 master pieces scelti.

Nel film sceneggiato da Billy Wilder e Charles Brackett, Lubitsch allestisce il suo mondo di grandi alberghi, porte girevoli, nobiltà squattrinata e aristocrazia morale della servitù: siamo a Parigi, la città ha stregato i tre agenti sovietici mandati da Mosca, poi il suo dolce delirio d’amore e champagne scioglierà anche l’inflessibile commissario Nina Yakusciova: “Compagni! Compagni, la rivoluzione è in marcia, le bombe cadranno, la civiltà occidentale crollerà a pezzi. Ma per favore, non adesso”. Garbo ride, ed è una risata di resa a una vita nuova, una risata d’addio all’edificazione socialista.

Quella risata formidabile per potere pubblicitario, perfetta per messinscena comica, è carica di presagi e fu il principio della fine anche per la carriera della diva. Ma come direbbe la compagna Yakusciova, non ancora, non adesso: quel che abbiamo ora è un film di complessa eleganza, un conflitto romantico di candore voltairiano e ironia sofisticata, meravigliosamente illuminato da William Daniels, splendidamente arredato da Cedric Gibbons: e a Hollywood, in questi anni, non c’è di meglio.
I prossimi appuntamenti saranno con “The Gold Rush – La febbre dell’oro” di Charlie Chaplin (dal 3 febbraio), “La grande illusione” di Jean Renoir, (dal 3 marzo), “Roma città aperta” di Roberto Rossellini (dal 31 marzo), “Hiroshima mon amour” di Alain Resnais (dal 28 aprile), “Chinatown” di Roman Polanski (dal 26 maggio).

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